Lettera aperta ai sindaci Virgilio, Busseti, Ferrarini, Moggi, Papa, Pari, Tirloni, Uggeri, Volpi, …
Posto che l’ospedale di Cremona non nasce per la sola utenza cittadina ma per tutti i 200.000 cremonesi e casalaschi, questo esclude che la gestione dei destini dello stesso possa essere appannaggio dei sindaci del capoluogo, tanto del sindaco precedente, che si è intestato sottotraccia il progetto del nuovo ospedale, che dell’attuale, che ne era compagno di Amministrazione. E’ vero invece che l’ospedale in quanto pubblico e territoriale sia soggetto al controllo di tutti i cremonesi e i casalaschi, sia direttamente che attraverso i loro sindaci eletti sulla base di precisi programmi.
Poichè il giornale ‘La Provincia’ (11 marzo 2025) titola “Tutti i sindaci approvano il progetto del nuovo ospedale” e riporta il parere di 9 di essi, si chiede: i sindaci, compresi i 9, hanno messo nero su bianco nei loro programmi elettorali il ‘sì’ al progetto? Se così non è, i sindaci che si sono espressi l’hanno fatto come privati cittadini e il titolo va corretto in “30, 50.. (o 9?) cittadini dicono sì al nuovo ospedale”. In tal caso si ricorda che sono 6.500 i privati cittadini che hanno detto no.
E ancora: i sindaci (9 o quanti?) che hanno detto sì a nome dei loro cittadini dove, quando e in quali forme canoniche ne hanno saggiato le volontà? Domanda retorica perché nessuno ha mosso foglia. Allora si torni a bomba. Poiché la democrazia è linfa e sale del nostro vivere collettivo, ci si astenga dalle fughe in avanti e si riposizioni il timer sul tema.
Il diritto alla salute di 200.000 cittadini costituzionalmente sancito non si gioca senza preciso e circostanziato mandato in segrete stanze, ma nelle piazze, alla luce del sole, come recita la legge 833/78 che stabilisce ”Va garantita la partecipazione dei cittadini. I Comuni ne assicurino (L. 278/ 76 e Lg. Reg.) la più ampia partecipazione a tutte le fasi della programmazione e verifica dei servizi sanitari, al controllo della loro funzionalità e rispondenza alle finalità del servizio sanitario”.
Il d.l. 502/92 poi decreta per le Regioni l’onere di “promuovere consultazioni e incontri con i cittadini che devono essere sentiti nelle fasi di programmazione e verifica e ogniqualvolta siano in discussione provvedimenti in tema di sanità”. Allo scopo la Regione Toscana, ad esempio, ha istituito un’articolata offerta di canali di partecipazione quali il Consiglio dei Cittadini per la Salute, i Comitati di Zona, i Cantieri della Salute.
Ora, poiché la Lombardia e Cremona non godono di extraterritorialità, tutti gli attori e le forze in campo intorno al progetto del nuovo ospedale si attengano al rispetto delle norme che regolano e legittimano il principio di rappresentanza. Fuori da questi binari c’è abuso di potere.
In attesa di documentate e dovute risposte
Rosella Vacchelli
Gianluca Franzoni
Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell’ospedale di Cremona
7 risposte
Che caso! Solo pareri favorevoli sono stati trovati, così pure anche in alcune interviste dopo una delle presentazioni tenute. Strano!
Mentre destra e sinistra (Pd, CGIL e sindacati tutti) hanno stretto un patto di ferro che non lascia margine al confronto con i cittadini e sprecano almeno dal 2021 il loro e il nostro tempo di vita a confezionare col soccorso della stampa e dei media amici una narrazione che presenti come necessario il nuovo ospedale, a Bologna ad esempio il direttore generale nominato a fine ’23 ha già provveduto a riqualificare un’intera ala con un comparto separato e autonomo per far fronte a nuove pandemie e ha messo in cantiere la ristrutturazione di un’altra ala del Maggiore, ospedale con 20 anni più del nostro e la stessa tipologia di struttura a bracci.
Quanto alla stampa, lo storico giornale locale ha pubblicato questa lettera intitolata a 9 sindaci censurando il nome dei destinatari (perché l’elenco dei nomi ‘non è dirimente’…) mentre tra le testate digitali cremonesi solo il blog di Zanolli l’ha pubblicata. I progetti ad alto valore aggiunto politico si realizzano prima con le parole che con i cantieri, col risultato che oggi, articolo dopo articolo e conferenza dopo conferenza ben pilotati da accorta regia, il nuovo ospedale è già presente nell’immaginario collettivo e intanto 200mila cremonesi e casalaschi possono contare ora e per anni su un ospedale abbandonato a se stesso in attesa di abbattimento che registra un 28% di mobilità passiva verso altre strutture. Il dato è che il nuovo progetto, e come tale un servizio futuro o futuribile ma che l’utenza sta già pagando di suo, nega oggi e per anni a venire a 200.000 cittadini il diritto costituzionale all’assistenza e alla cura.
Tacere è collusione.
‘Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell’ospedale di Cremona’
Lo spirito e la lettera della democrazia, di cui ancora godiamo senza merito grazie al sacrificio della giovinezza e della vita di chi ci ha preceduto, e ci metto anche quelle dei miei strettissimi famigliari, impongono che il destino sanitario dei 200.000 Cremonesi e Casalaschi sia nelle mani di questi 200.000 cittadini, le cui volontà vanno sentite e rispettate come la legge impone. E’ arbitrio inaccettabile decretare dall’alto quello che compete ai cittadini decidere nei modi e nelle forme che le norme dettano.
Questa é un’operazione tipica del centro-destra che viene accusato, giustamente, di abuso di potere. Poi qualcuno si meraviglia del fatto che gli Italiani non vadano a votare. Finché non ci sarà chiarezza e trasparenza come in questo caso, denunciato da me fin dai primi giorni, i risultati non potranno che essere negativi. Spero sempre in una mobilitazione di massa, la sola deputata a cambiare questo scempio.
Sono d’accordo sul fatto che solo una mobilitazione di massa possa in qualche modo riuscire a scuotere la situazione, ma non so fino a che punto. Con tutto il rispetto, però, mi pare che almeno il sindaco di Cremona non faccia parte del centrodestra, gli altri non so. Non è un mistero che l’operazione “nuovo ospedale” veda tra i suoi primi fautori l’ex onorevole Pizzetti, che fonda le sue radici politiche nel PCI, come lei se non sbaglio. La gente non va a votare perché non crede più in persone che dovrebbero stare dalla sua parte e invece dall’alto di non si sa cosa, se ne infischiano una volta elette del proprio mandato: in questo caso infatti non si pongono il problema di ascoltare i cittadini e quanto meno di coinvolgerli come la signora Vacchelli afferma che dica la legge. E purtroppo ne subiamo le conseguenze. Poi , tardivamente, magari vengono raccolte firme, tante, perché la sanità Lombarda ritorni a essere al vertice. E anche questo è il PD, che di centro destra non è. Siamo messi male: ovunque!
È molto peggio di quanto Lei afferma! È un’operazione frutto di accordi tra Lega, Forza Italia e PD. Tutti concordi nel varare un progetto che non tiene conto delle reali esigenze della comunità cremonese, che è già costata una considerevole cifra di denaro della comunità cremonese, e che impegnerà altro denaro pubblico che potrebbe essere speso in modo più consono. Il PD c’è dentro fino al collo, e pur non facendo parte del centrodestra con il partiti del centrodestra va a braccetto. In provincia di Cremona in modo particolare. Nessuna assoluzione e un motivo in più per non votare più PD.
Non ho assolutamente detto che Virgilio sia di centrodestra, ci mancherebbe altro. Ho cercato di spiegare che l’operazione in sè ha alcuni elementi che sono tipici del centrodestra, tutto qui.