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Lettera aperta di Mantovani: ristrutturare, non demolire il Maggiore

3 Ottobre 2023

Cari “amici”: Galimberti-Pizzetti-Salini – e p.c. Corada-Bodini-Auricchio e tutti coloro che possono in qualche modo contrastare la malsana idea di demolire l’attuale ospedale.

Leggo sul nostro quotidiano la querelle sul DEA di secondo livello da assegnare a Cremona. Non conosco le ragioni e i meriti che deve avere un ospedale affinché gli venga riconosciuto il DEA di II livello, ma di certo non sarà condizionato dalla costruzione di un nuovo ospedale e non sarà assegnato se si recupera l’esistente. Se così fosse non l’avranno né Mantova né Brescia che continuano la loro attività ospedaliera  nei loro vecchi immobili.                  

Non voglio imbarcarmi su questioni che non conosco, ma sul problema se ristrutturare è meglio che demolire, posso certamente disquisire per competenza ed esperienza. Cerco di essere pragmatico ed entro subito nel merito del perché ritengo che sia meglio recuperare che demolire l’ospedale:

  • Le parti strutturali, pilastri solai, vani scale, vani ascensori e tutte le parti in c.a. hanno 55 anni di vita e non presentano segni di degrado e di sofferenza statica.
  • I pilastri hanno una maglia molto larga tale da non escludere la possibilità di nuovi locali adeguati al criterio innovativo di un ospedale;
  • I prospetti esterni sono segnati da finestre di ampie dimensioni che, nel recupero favoriranno  una varia distribuzione dei locali;
  • L’intervento per mettere in sicurezza antisismica permette contemporaneamente di applicare l’isolamento termico e l’installazione di pannelli fotovoltaici. Attualmente l’edificio ne è completamente privo.
  • Tutti i più recenti accorgimenti tecnologici ed impiantistici potranno essere accolti nell’attuale immobile, come l’areazione automatica di tutti i locali, riscaldamento a pavimento, centralizzazione dell’aspira rifiuti, eccetera.
  • La ristrutturazione sarà eseguita il più possibile a “secco”, e le opere saranno cantierizzate a “stralci”, senza interruzione della attività ospedaliera. Possono così essere riutilizzate tutte le sofisticate attrezzature e l’arredo in buono stato.

LE CONTRADDIZIONI DI CHI SOSTIENE LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO OSPEDALE 

Dal giornale La Provincia  e a seguito dell’incontro avuto con la dirigenza ASL ed esponenti della “Petizione contro il nuovo Ospedale” emerge che:

    • Il costo del nuovo Ospedale sarà di € 285.000.000,00, e di € 30.000.000,00 per la demolizione, calcolo che hanno chiamato ”sommario” – il costo reale sarà calcolato dopo l’acquisizione del progetto esecutivo e relativo computo metrico e capitolato, tempo cantiere 8 anni;
    • Il costo  dell’adeguamento della struttura esistente, sempre in base a calcoli sommari dati dall’architetto Bracchi, € 195.000.000,00 – cantiere 15 anni – è assurdo: al massimo per l’adeguamento occorrono 5 anni e non mi risulta che si sia fatto un progetto, anche di massima, per confermare quel costo che, sempre da un calcolo “sommario”, sembra esagerato. 
  • quindi gli stessi fautori del nuovo ospedale e lo stesso responsabile del ”Dipartimento innovazione, sostenibilità  e aree di sviluppo strategico” dell’Ast di Cremona, conferma, indirettamente, che è possibile l’adeguamento del vecchio ospedale con un costo di € 195.000.000,00
  • pertanto se il nuovo avrà un costo di € 285.000.000,00 più la demolizione di 30.000.000,00,quindi totale di € 315.000.000,00 contro € 195.000.000,00 ci sarebbe un  risparmio di euro 120.000.000,00 (centoventi milioni,oo) – (porca miseria, ma vi sembra poco?)
  • inoltre il nuovo ospedale dovrà essere finito  in tutte le sue parti, con tutte le attrezzature ed arredi e la nuova viabilità per consentire al vecchio di continuare la sua funzione, pertanto tutte le attrezzature del vecchio ospedale dovranno essere portate al macero o regalate per un valore presumibile di € 200.000.000,00-300.000.000,00,che vanno ad aggiungersi ai € 120 milioni risparmiati con il recupero-adeguamento
  • la demolizione del vecchio ospedale è stata presentata come se fosse da abbattere un’opera di Lego.

Hanno una discutibile concezione dei disagi che crea quella demolizione. I pazienti del nuovo ospedale, anche se saranno usati tutti i migliori accorgimenti, dovranno sopportare tutti  i rumori, scosse, polveri che ogni opera di demolizione produce. Ma vi immaginate quando si dovranno smantellare le fondazioni così in profondità?

  • E prima ancora i pazienti del vecchio ospedale dovranno sopportare per 8 anni tutti i disagi del cantiere per la costruzione del nuovo.
  • Le motivazioni per cui è necessario costruire un nuovo ospedale espresse tramite il nostro quotidiano sono puerili. Si afferma che l’attuale distribuzione degli spazi non è più funzionale, che ci sono tante finestre da togliere, gli impianti ed altro. Ma per piacere, se si intraprende una ristrutturazione-adeguamento si faranno tutti  gli interventi necessari per ottenere un ospedale all’avanguardia con tutte le nuove tecnologie con camere singole con il proprio bagno eccetera…,come richiesto dal bando per il nuovo ospedale e ripeto con un costo calcolato dal “Dipartimento”, di € 195 milioni– Anche se capisco che progettare il nuovo è meno impegnativo che progettare un recupero, ma l’attuale ospedale non presenta grandi problemi per il recupero. Contrariamento a quanto asserito, l’attuale distribuzione degli spazi permette di adeguare perfettamente alle esigenze richieste dal bando per il nuovo ospedale. La demolizione comporta anche la distruzione del verde, il sedime dell’attuale ospedale rimarrà senza piantumazioni. Certom tutto si può ripristinare ma a quali costi?

Ricordo che riqualificare anziché ricostruire consentirebbe un impatto ambientale minore del 46%.

Il nostro ospedale è tuttora agibile ma la fase manutentiva è stata fino ad oggi molto carente, bastì vedere i giardini, veramente squallidi. Continuare ad intervenire con soluzioni tampone, estemporanee, ha portato maggiore gravità al decoro, ma questo non è  degrado, è mancanza di normale manutenzione ordinaria e straordinaria. 

Ribadisco che la costruzione, anziché la ristrutturazione del Maggiore è irragionevole ed autolesionista. Con una città che ha grosse carenze, con quei risparmi si potrebbero veramente intervenire su priorità di gran lunga più utili, cominciando proprio dalla sanità.

 Da tempo in tutti i grandi architetti prevale la sensibilità culturale del recupero come anche la politica sta promuovendo la Rigenerazione Urbana, e noi a Cremona la disattendiamo.

 Ci consegniamo facilmente a persone che proprio se ne fregano degli interessi della nostra città.

Esorto i miei “amici” a far emergere la dignità cremonese, la libertà di pensiero e di avere buon senso nel giudicare questa presa di posizione, anche se il buon senso è una delle espressioni più difficili da comprendere nella sua vera essenza. E’ per questo che ho usato la concretezza dei numeri.

Oggi quando l’arbitro sbaglia ad assegnare un rigore normalmente accetta quasi con gratitudine la correzione del Var, senza che si senta minimamente scalfito nella sua dignità.

Sostenere il NO alla demolizione del Maggiore è un atto civile e responsabile – sono a Vostra disposizione per ulteriori chiarificazioni e vi ricordo che già oltre duemila persone concordano ed hanno firmato per il NO.

Cari “amici”, chi di voi propenderebbe per la nuova costruzione dell’ospedale anziché la sua rigenerazione se dovesse fare l’operazione con i PROPRI QUATTRINI?

Vi saluto caramente e mi permetto di mettervi a conoscenza di una mia sensazione percepita seguendo l’affare “nuovo ospedale”- mi ha invaso un profumo, un odore strano, non gradevole. Diceva il saggio che a pensar male qualche volta ci si prende.

 

 

Giorgio Mantovani

 

 

13 risposte

  1. Bravissimo.👏👏👏Non sono in grado di fare i conti economici che hai fatto ma spannometricamente ero arrivata alle tue conclusioni e spero vivamente che i responsabili di tale progetto possano non portarlo avanti.

  2. Io non sono un tecnico percio’ non entro nel merito. Mi sembra un ragionamento di buon senso. Ai tecnici spetta la risposta che mi auguro arrivi presto. Quando dichiaravo che ci troviamo di fronte ad un’operazione poco chiara, non sbagliavo viste le conclusioni molto chiare del. Geom. Mantovani. A buon intenditor….

  3. Un’ottima disamina semplice completa e chiara. Ora ci aspettiamo risposte dagli “Amici”. E BRAVO Giorgio Mantovani che da competente in materia aiuta noi semplici cittadini nella comprensione di queste complesse dinamiche socialpolitichedanarose. Da ammirare per averci messo la faccia….e la testa. Grazie.

  4. “La sanità pubblica è un bene prezioso”: così si è espresso il presidente Mattarella. E non si riferiva a costruzioni, muri, e spazi relax! Si riferiva a medici, infermieri, attrezzature, visite accessibili a tutti senza dover aspettare per liste d’attesa interminabili o dover pagare e rivolgersi al privato, cosa che non tutti possono permettersi. Non è mai il momento di sperperare denaro pubblico, ma ora in modo particolare bisogna spendere bene. I politici nostrani hanno colpevolmente accettato che Cremona fosse lasciata andare anche dal punto di vista della sanità pubblica. Solo ora si arrabattano, speriamo non del tutto inutilmente, ma di certo tardivamente, quasi per mettersi il cuore in pace. Cadono dal pero quando si parla del DEA a Mantova, addirittura si appellano a deroghe impossibili fa ottenere. La parola d’ordine a Cremona è e sarà una sola: non ammalarsi. E con l’aria che tira da queste parti…

  5. Condivido pienamente il pensiero di Giorgio Mantovani ma temo che “i nostri amici” ,pur consapevoli di fare una grande porcheria, la facciano lo stesso.

  6. Per quanto riguarda il DEA di II livello dovevano decidere se Cremona o Mantova , hanno scelto Mantova che doveva però avere il reparto di neurochirurgia (aperto da pochi mesi) prima nn c’era….a Cremona già da anni!!!

  7. Chiara e ineccepibile disamina dei fatti che stanno alla base di questa sciagurata scelta della regione Lombardia, della provincia di Cremona e del comune di Cremona.
    Le ragioni del “movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremona” contro la costruzione di un nuovo ospedale, sono presentate da Giorgio Mantovani con competenza tecnica e con la passione di un cittadino cremonese che si sente defraudato di un bene materiale e immateriale a cui tutti dovremmo dedicare attenzione e spingerci a ribellarsi ad una sentenza scritta sulla nostra pelle e a nostra insaputa.
    Il “movimento” attraverso la raccolta delle firme on Line ( https://chng.it/Y7VPZMBF ) e attraverso la raccolta delle firme in piazza a Cremona, e presto nelle altre città della provincia, intende dire ai politici che hanno fatto la facile, ma costosa scelta, di costruire ex novo anziché ristrutturare, che NON siamo d’accordo.

  8. Per cortesia modificate il link da me citato nel commento
    Non. ….” cong” , ma “chng “
    Grazie
    Gnocchi

  9. Grazie di aver messo per iscritto quello che credo almeno il 95% dei cremonesi pensa.
    Molto chiaro e concreto.

  10. Sono assolutamente d’accordo con Giorgio Mantovani. Alessandro Manzoni scriveva che il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune. Stavolta mi pare che il buon senso si sia manifestato, ma che siano certe scelte politiche, più che il senso comune, a cacciarlo via.

    1. Condivido. Ed è sconfortante immaginare che il buon senso possa prevalere solo se mancheranno i soldi, così come sta accadendo per l’autostrada Cremona-Mantova.

    2. Sono onorato di ricevere il consenso del Prof.Giancarlo Corada che stimo molto-come persona di grande cultura-per la la capacità che ha dimostrato nell’amministrare Comune e Provincia- e perchè e sempre presente nrll’affrontare i problemi della nostra Città. Tante Grazie

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