Tutte queste operazioni di cessioni di società pubbliche sono state portate avanti con lo stesso canovaccio, e c’è un filo rosso che le unisce. Un filo ben visibile da anni e che nonostante le bocciature dell’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, i consigli comunali di Crema e Cremona hanno voluto portare avanti esponendosi a rischi importanti e ancora sotto valutazione da parte della Corte dei Conti. Una trama ben precisa con narrazioni e giochetti semantici che volevano mascherare una vera propria vendita di beni pubblici con il termine partnership e che solo la cocciutaggine di cittadini con le mani libere, ha saputo svelare nella sua semplice e irregolare realtà. Gli amministratori non hanno rispettato le regole. Infatti, per l’Anac, sul caso A2a e Lgh , e per il Consiglio di Stato, Tar e ora anche secondo le accuse della procura di Monza, per quello della partecipata brianzola, le operazioni di vendita per incorporazione che hanno interessato i servizi a partecipazione pubblica non hanno seguito l’iter previsto dalla legge.
Ora ci aspettiamo che, considerato lo stretto legame tra queste operazioni, i ministeri della Giustizia e dell’Interno favoriscano le indagini e i processi per eventuali irregolarità attraverso l’emersione di eventuali irregolarità generalizzate nell’ambito delle aggregazioni di società operante nei servizi pubblici locali.
Marco Degli Angeli