Liberazione, mai così festosa e partecipata anche a Cremona

26 Aprile 2025
Di prima mattina una carrellata sui social e trovi conferma di una emozione. Ieri nelle città si respirava un’altra aria …una vera festa della liberazione. Nelle piazze di Torino Milano Bergamo Genova Firenze Reggio Emilia Bologna Modena Roma, eddai questa volta possiamo dire anche Cremona “Bella ciao” è stata la colonna sonora di una voglia di esserci…di ritrovarsi uniti ..di partecipare. Persino nei Comuni dove con l’invito alla sobrietà i sindaci hanno tentato di mettere la sordina alla più importante festa della Repubblica, il giochino non gli è riuscito ed ecco canti spontanei che partono a coprire i vuoti discorsi formali e istituzionali. Non c’è niente da fare, ieri c’era un’onda che travolgeva tutto…  I tentativi goffi di reprimere questo sentimento, vedi le ritorsioni per lo striscione fuori la panetteria ad Ascoli, non hanno fatto altro che alimentare e intensificare la consapevolezza del diritto di celebrare con gioia la festa della liberazione.
Oggi è il 26 aprile, è passato ormai un giorno, ma io credo che sia ingiusto archiviare troppo in fretta ciò che è stato ieri, senza riflettere su quanto, in modo inaspettato, è successo nel Paese.
Ieri ci siamo ritrovati uniti, ieri Cremona ha visto una manifestazione vera, gioiosa, cantata, niente a che vedere con quanto avvenuto in passato in cui sembrava di partecipare più a una processione.
Ma la cosa straordinaria è che ciò che è avvenuto in tante piazze …a casa Fratelli Cervi, financo nei paesini. Dobbiamo fermarci un momento e prenderne consapevolezza.
È vero ieri ricorrevano gli 80 anni dalla liberazione, ma non credo sia stata questa cifra tonda a generare una tale partecipazione. Quell’invito alla sobrietà invece è stato il motore. I cittadini hanno sentito il bisogno di dissentire, non hanno voluto divenire strumento di un governo che coglie ogni occasione per dimostrare quanto fascista sia.
Credo che l’intervento di Musumeci  abbia fatto traboccare un vaso che era già colmo con i ddl sicurezza l’autonomia differenziata, la presa in giro dei pensionati, lo sfascio della sanità, le morti sul lavoro, la corsa al riarmo.
No ieri quella canzone cantata in tante piazze voleva dire BASTA …RIPRENDIAMOCI LA DEMOCRAZIA.
ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!
Cinzia Zampini

Una risposta

  1. Chiaro che non abbiamo termini di paragone: come potremmo essere certi che nei passati 25 aprile il clima fosse diverso? Meno festoso e partecipato? Mah, ogni anno sembrava che fosse un tripudio! I cittadini hanno sentito giustamente il bisogno di dissentire per le azioni del governo e ne hanno tutte le ragioni! Il guaio è che quando dissentono a livello locale neppure vengono ascoltati e questo è grave! La democrazia si esercita sempre, non solo quando fa comodo.

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