“Licio il mendicante di Dio”: il libro dedicato a Licio D’Avossa (nella foto centrale accanto a Francesca Codazzi) è qualcosa di più di una biografia: è un viaggio in una vita unica e straordinaria, una vicenda umana che può avvicinare molte generazioni, trasformandosi in paradigma. La presentazione del volume, edito da Cremona Produce edizioni è stato presentato ieri in un affollato auditorium delle Acli Provinciali, alle quali sono destinati i proventi derivanti dalla diffusione. L’incontro, dopo il saluto del presidente Acli, Bruno Tagliati, è stato coordinato con cultura e competenza dal senatore Marco Pezzoni ed è stato anche illuminato dalla presenza del vescovo emerito Dante Lafranconi al quale il libro è dedicato, perché ne è stato l’ispiratore. Al centro del racconto c’è il ritorno alla fede di Licio, una fase lunga e anche tribolata.
“Ci sono tanti Licio, che dovrebbero ritrovare la fede – ha detto il presule -, ripartendo dalle preghiere, ricucendo un filo, perché ritornare è un movimento mai interrotto”. A completare la presentazione un dialogo fra l’autrice Francesca Codazzi e Licio D’Avossa, protagonista di decenni di vita che vanno dall’infanzia al Casermaggio di via Bissolati, in una Cremona bellissima, malgrado le insidie della guerra, la scuola, l’impegno politico, nelle file del PCI, nel volontariato, nella cooperazione internazionale e per il dialogo interreligioso.
Licio è stato per trent’anni presidente del Tribunale per la Tutela dei Diritti del Malato ed è ancora presidente di Cremona For Kenya, l’anno prossimo la onlus compie 30 anni. Solo ricoprendo questo ultimo ruolo, Licio ha costruito 5 scuole, per una media di 600 studenti. Moltissimi bambini e ragazzi hanno potuto godere di una formazione. Difficile computarne il numero complessivo. Non dimentichiamolo mai: la scuola sconfigge l’ignoranza ed è maestra di democrazia. La generosità dei cremonesi lo ha aiutato: “Dietro di me c’era un esercito, non sono mai stato lasciato solo – ricorda D’Avossa -. In Kenya ci sono più bambini che foglie sulle piante, c’è una miseria palpabile, ma c’è dolcezza e tanto amore”.
Il libro è strutturato in capitoli che scansionano la vita di Licio: sono corredati da una citazione che ispira l’atmosfera della narrazione e da molte foto. “Licio mi ha aperto la sua casa e il suo cuore – commenta Francesca Codazzi -. E’ stata un’esperienza di crescita personale per la quale provo un sentimento di profonda gratitudine”.
La prefazione è di monsignor Mario Marchesi, padre confessore di Licio.
Il libro, offerta minima 10 euro, è in distribuzione presso la sede delle Acli provinciali di via Cardinale Massaia. Le Acli sono nel cuore di Licio perché gli hanno sempre offerto ospitalità, sensibilità e collaborazione.