Liuteria in Corea. Il violino Vesuvio incanta Seoul

31 Ottobre 2025

Il suono del violino “Vesuvio” 1727c. di Antonio Stradivari ha incantato il pubblico della Seokjojeon Hall del Deoksugung Palace di Seoul, nel concerto inaugurale del grande evento internazionale che, dal 31 ottobre al 21 novembre, celebra la liuteria cremonese e il saper fare liutario riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, al termine dell’Anno dello Scambio Culturale Italia-Corea 2024-2025.

Davanti a una platea di autorità istituzionali, diplomatici, accademici e rappresentanti del mondo culturale coreano, la violinista Ji-Young Lim, star internazionale e vincitrice nel 2015 della Queen Elisabeth Competition, ha reso omaggio al virtuosismo violinistico tra Sette e Ottocento con un programma che ha unito Tartini, Grieg e Paganini, facendo vibrare le note del prezioso Stradivari Vesuvio in un’atmosfera di rara suggestione. 

Il concerto,  che si ripeterà anche il 20 novembre in chiusura delle celebrazioni, è stato preceduto dall’inaugurazione di una prestigiosa mostra internazionale sugli strumenti musicali storici all’interno di una delle sale del Deoksugung Palace, storico palazzo reale di Seoul. In quello che è considerato oggi uno dei luoghi simbolo della cultura coreana, un’intera sala è stata dedicata a Cremona, con un percorso che accompagna i visitatori alla scoperta della tradizione liutaria, dell’opera di Stradivari, della storia del “Vesuvio” e dell’eccezionale patrimonio dei reperti provenienti dalla bottega del maestro. 

Al taglio del nastro della mostra e al concerto, insieme all’ambasciatrice d’Italia a Seoul Emilia Gatto c’erano, a rappresentare Cremona, il sindaco Andrea Virgilio, l’assessore alla Cultura Rodolfo Bona, la direttrice del Museo del Violino Virginia Villa, il conservatore Riccardo Angeloni, il professor Marco Malagodi e il Prorettore agli Affari Istituzionali professor Tomaso Vecchi dell’Università di Pavia.  

“L’arrivo del violino Vesuvio è per noi un grande onore e costituisce una conclusione prestigiosa per l’Anno dello Scambio Culturale tra Italia e Corea. Si tratta di un’iniziativa di straordinario valore simbolico, che testimonia la vitalità e la profondità della collaborazione culturale tra i nostri due Paesi, uniti da una comune passione per l’arte, la musica e la scienza”, ha dichiarato l’Ambasciatrice d’Italia a Seoul, Emilia Gatto.

Nel corso di questo biennio, il Sistema Italia in Corea, in particolare l’Ambasciata e l’Istituto Italiano di Cultura a Seoul, ha operato con impegno, in collaborazione con le istituzioni coreane, per valorizzare il patrimonio culturale condiviso e consolidare ulteriormente relazioni già eccellenti. La mostra e il concerto dedicati a Stradivari, ospitati nella suggestiva cornice del Palazzo Deoksugung, offriranno al pubblico coreano un’occasione unica per approfondire la ricca storia degli scambi artistici e musicali tra Italia e Corea. La mostra è inoltre l’esito di un percorso di cooperazione scientifica che, grazie al contributo di prestigiose istituzioni accademiche come l’Università di Pavia, si sta consolidando anche nel campo delle scienze applicate ai beni culturali e al restauro. In tale contesto, Cremona – città della liuteria italiana e legata da un accordo di amicizia con Goryeong, patria del gayageum – conferma il proprio ruolo di ponte tra le eccellenze artigianali italiane e le tradizioni musicali coreane, sottolineando anche il ruolo strategico svolto dalle città per approfondire la cooperazione tra i nostri Paesi.

“Quello vissuto a Seoul – ha sottolineato il sindaco di Cremona Andrea Virgilio – è più di un successo artistico: la cultura è un ponte concreto di relazioni tra comunità e istituzioni. Il suono del ‘Vesuvio’ di Stradivari nella Seokjojeon Hall ha riportato Cremona al centro della scena internazionale, valorizzando un patrimonio materiale e immateriale che ci definisce. Abbiamo consolidato legami con istituzioni coreane attorno alla musica e alla liuteria riconosciuta dall’UNESCO, che tradurremo in azioni: scambi fra Università, progetti con il Museo del Violino, ricerca su materiali e acustica e formazione. Queste relazioni rafforzano anche le nostre filiere produttive, agroalimentare e lattiero-caseario, innovazione e turismo, generando sviluppo e lavoro. Grazie all’Ambasciata d’Italia a Seul, al ministero degli Affari Esteri, alle autorità coreane, ai nostri partner, Museo del Violino e Università di Pavia, e grazie al settore Cultura e Turismo del Comune di Cremona. Continueremo su questa strada”.

“Per la nostra città – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Rodolfo Bona – questa presenza a Seoul ha una grande rilevanza sotto il profilo culturale ed economico e rafforza le relazioni e la cooperazione fra Italia e Corea del Sud. Qui, nella splendida Seul, abbiamo portato realtà di grande prestigio ed eccellenza, che rappresentano sia la storia dell’artigianato liutario, del quale Cremona è simbolo nel mondo, sia il futuro della ricerca nel campo della conservazione e del restauro, risultato di una collaborazione virtuosa tra istituzioni pubbliche, Fondazione Museo del Violino e Università di Pavia. Insieme a loro continueremo nell’opera di rafforzamento della rete di realtà di eccellenza che a Cremona operano, anche nell’ambito del piano di salvaguardia per la liuteria cremonese, istituito dopo il riconoscimento UNESCO del 2013 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità per proteggere e promuovere il saper fare liutario attraverso la ricerca storica, la formazione, il dialogo tra i vari attori del settore e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale della liuteria”. 

L’iniziativa è nata nell’ambito del “Progetto di Grande Rilevanza 2024”, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha visto coinvolti l’Università di Pavia e la Korea National University of Heritage e che aveva come obiettivo la diagnostica avanzata e la conservazione di strumenti musicali e tessuti storici appartenenti al patrimonio italiano e coreano, grazie a un approccio scientifico multidisciplinare.

La presenza di Cremona in Corea del Sud ha rappresentato un nuovo ponte culturale tra Europa e Asia, rafforzando i legami con Seoul e offrendo una vetrina internazionale non solo alla liuteria cremonese con il suo ecosistema unico di maestri liutai, musicisti, università, musei e centri di ricerca, ma anche a tutto il tessuto produttivo e culturale della città. 

Significativa, in chiave di promozione, è stata anche la visita all’High Street Italia di Seul, lo showroom permanente dedicato al Made in Italy, in cui Cremona avrà un ruolo da protagonista nella Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. In questa prestigiosa cornice, la città promuoverà la filiera lattiero-casearia cremonese, le sue imprese e le sue eccellenze produttive, all’interno di un progetto promosso da Ice e Assolatte per sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco e valorizzare a livello internazionale le produzioni d’eccellenza del territorio.

Violino “Vesuvio” Antonio Stradivari 1727

Museo del Violino, Cremona 

Realizzato intorno al 1727 dal celebre liutaio Antonio Stradivari, il violino “Vesuvio” è uno degli strumenti più affascinanti della sua maturità artistica. Il nome, ispirato al rosso intenso della vernice, evoca il calore e la potenza del celebre vulcano italiano. Un soprannome coniato – secondo la tradizione – dal violinista Jan Hambourg, uno dei suoi primi celebri interpreti.

Nonostante le prime notizie documentate risalgano a soli 150 anni fa, lo strumento ha attraversato il mondo, passando per mani illustri. Acquistato nel 1919 dalla rinomata casa W.E. Hill & Sons di Londra, il violino apparteneva all’australiana Florence Martin, fisica ed esploratrice, che lo aveva ereditato dal padre Sir James Martin, tre volte premier del New South Wales.

Nel corso del Novecento, il “Vesuvio” è stato suonato da grandi solisti internazionali: da Jan Hambourg allo spagnolo Antonio Brosa, fino a Remo Lauricella, raffinato violinista anglo-italiano e per anni primo violino della London Philharmonic Orchestra.

Lo Stradivari “Vesuvio” ha vissuto palcoscenici prestigiosi: tra i più celebri la Carnegie Hall di New York per la prima mondiale del Concerto per violino e orchestra Op. 15 di Benjamin Britten del 28 marzo 1940, con Brosa al violino e la New York Philharmonic diretta da John Barbirolli.

Nel 2003, il “Vesuvio” è stato donato alla città di Cremona da Remo Lauricella. Oggi è custodito ed esposto al Museo del Violino, dove continua a raccontare – senza bisogno di parole – una storia fatta di talento, tradizioni e bellezza.

 

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