E’ improbabile che la chiesa parrocchiale di Cristo Re, domani, 9 gennaio, riesca ad accogliere tutte le persone che parteciperanno alla cerimonia in ricordo di Gianluca Vialli, scomparso a Londra venerdì scorso. L’iniziativa è voluta dalla famiglia del campione, in particolare dalla mamma Maria Teresa, chiamata da sempre Marioli. Alla messa che inizierà alle 18,30 sono previsti arrivi da tutta Italia, in particolare da Torino e da Genova, come annunciato oggi sul sito del Club Doria 46. Dagli ambienti doriani trapelano notizie sulle iniziative in cantiere per commemorare Luca. Il presidente della Sampdoria Marco Lanna ha lanciato l’idea di un quadrangolare che veda in campo il club blucerchiato, la Cremonese, la Juventus e il Chelsea. L’iniziativa in programma nella parrocchia di Cristo Re è pensata anche perché la famiglia Vialli ha deciso di celebrare i funerali in forma privata a Londra. Domani a Cremona gli edifici pubblici e istituzionali esporranno bandiere a mezz’asta in ottemperanza all’ordinanza del sindaco Gianluca Galimberti che ha disposto il lutto cittadino per onorare la memoria del suo figlio illustre prematuramente scomparso.
Proseguono intanto le celebrazioni alla memoria di Luca, una persona grande non solo nello sport ma anche nella vita e nel rapporto col prossimo. Dentro l’Allianz Stadium, prima del calcio d’inizio della partita Juventus-Udinese, Gianluca Pessotto è sceso in campo per leggere una toccante lettera in uno Stadium ammutolito. ‘Siamo qui in tanti – ha detto – per farti sapere che non dimenticheremo e non smetteremo mai di volerti bene. Sei stato una guida in campo e fuori, compagno, capitano, amico. Non potremo mai scordare la tua sottile ironia, la tua classe, il tuo carisma, la tua tenacia. Le emozioni che ci hai regalato ci mancheranno, così come il tuo sorriso. Siamo in tanti allo stadio per abbracciarti, così come lo siamo sempre stati per esultare ad ogni prodezza. Ciao capitano, fai buon viaggio, ti vogliamo bene.’
‘Non è una partita come le altre, ci ha lasciato un personaggio, un’icona, fonte di ispirazione – ha aggiunto Pessotto ai microfoni di Dazn – . Arrivai alla Juventus a 24 anni quando Gianluca era già un’icona del calcio italiano. Fu una grande l’emozione averlo come futuro compagno di squadra, un grande compagno di squadra, un trascinatore, un leader. La sua mania di perfezione ci ha contagiato. Al suo fianco, in partita come in allenamento, diventava obbligatorio non sbagliare nulla perché Gianluca pretendeva molto da se stesso e dai compagni e questo è sempre stato il modo migliore per creare una mentalità vincente. E’ stato un grande uomo-squadra: credeva tanto nel valore del collettivo’.