“Le società in house cedute a soggetti privati perdono l’affidamento del servizio anche se l’acquirente viene selezionato attraverso procedura di gara. La sentenza della Corte di giustizia europea sollevata in via incidentale dal Consiglio di Stato italiano potrebbe avere un impatto devastante anche sulle vicende legate alla fusione di Lgh in A2a”. A spiegarlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia il quale precisa: “Dalla Corte di giustizia dell’Ue arriva una sentenza che potrebbe stravolgere le procedure, attraverso le quali le società in house vengono cedute ai privati. Per i giudici comunitari decade l’affidamento in house anche quando la cessione ad un privato sia avvenuta con procedura di gara ad evidenza pubblica”. Questo perché cambiando la famiglia di appartenenza, è evidente che non ci si possa avvantaggiare di un precedente privilegio giuridico. “Evidenti – chiosa Degli Angeli – le ripercussioni anche in Lombardia e in particolare nei Comuni di Crema, Cremona, Lodi, Pavia e Rovato (sui quali sono già puntati gli occhi della Corte dei conti e della Guardia di finanza) . L’effetto della sentenza europea si ripercuoterebbe sul caso di A2a e Lgh, dove addirittura la cessione non è nemmeno avvenuta con gara. L’enorme abuso, a questo punto, risulterebbe evidente e rafforza quanto da noi sostenuto: ossia che si è trattato di una vera e propria svendita di asset di servizio pubblico”.
Gli affidamenti alla società fatti prima della cessione possono rimanere tali solo se l’azienda continua ad essere una società in house e sembra evidente che la nuova Lgh non rientri in alcun modo in tale fattispecie.
Conclude Degli Angeli: “A questo punto ci aspettiamo la piena attuazione della sentenza della Corte di giustizia europea che significa la restituzione al legittimo proprietario di tutti i servizi acquisiti da A2a in seguito all’acquisizione di Lgh affinché gli enti locali procedano a bandire nuove gare d’appalto”.