Gentile direttore,
La domanda che poniamo è semplice e richiede una risposta altrettanto semplice, chiara e trasparente. L’inceneritore di Cremona continuerà a bruciare rifiuti anche oltre il 2029? Purtroppo sull’impianto cremonese sembra essere calato il silenzio. E’ di aprile 2023 la notizia della apertura della procedura del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’inceneritore di A2a per adeguarlo alle migliori tecniche disponibili (BAT) come previsto dalla normativa europea. Ma da allora nessun amministratore pubblico ha informato la cittadinanza sullo stato di avanzamento o su eventuali criticità.
Nella relazione che era stata consegnata mesi fa dai proponenti a Regione, Provincia di Cremona e Comune di Cremona erano stati declinati, oltre agli interventi previsti dalla normativa comunitaria, altri interventi definiti come “modifiche non sostanziali” ma di grande impatto come il revamping della linea 2. Tra gli altri interventi previsti la “sostituzione della caldaia esterna, l’eliminazione dei vecchi silos ceneri e relativo sistema di inertizzazione e dello scrubber, oltre che una revisione nel collegamento con il teleriscaldamento e una diversa gestione dello smaltimento dei farmaci scaduti e rifiuti sanitari”. Tutti interventi non di routine e che sembrerebbero voler rispondere non solo ad esigenze di adeguamento della normativa ambientale , ma che farebbero ipotizzare alla volontà di utilizzare l’impianto anche oltre il 2029, anno di scadenza dell’attuale autorizzazione, aggiornandolo per esempio alle esigenze di nuovi business (incenerimento dei fanghi ?). Ad oggi infatti i rifiuti urbani, che in gran parte comunque provengono da fuori citta, svolgono ormai un ruolo marginale. Sono invece in continua ascesa le tonnellate incenerite di rifiuti speciali.
Dal Comune di Cremona non è stata ad oggi diramata nessuna comunicazione pubblica in merito alla posizione tenuta in conferenza dei servizi dall’amministrazione comunale né è stato reso noto a che punto siano le procedure e gli eventuali interventi programmati e richiesti in fase autorizzativa e in cosa consista la mitologica riconversione dell’impianto per l’implementazione del nuovo ciclo energetico ambientale di Cremona previsto dall’azione 2024 inserita nella nota d’aggiornamento al DUP 2022/2024 a pagina 194.
Capiamo comunque l’imbarazzo dell’attuale Amministrazione che qualche riga prima, a pagina 193 dello stesso documento scriveva:
Obiettivo operativo 1.2.5 – Termovalorizzazione – con Responsabile Politico Galimberti Gianluca – Pasquali Simona
“La fine naturale del termovalorizzatore di Cremona è il 2024 – si legge nel documento – . In questi anni, abbiamo lavorato con il gestore Lgh per organizzare un serio piano industriale sul tema rifiuti. Questo piano non prevede investimenti per il revamping del nostro impianto di Cremona (LGH investe infatti sull’impianto di Lomellina) e nei prossimi anni insieme a LGH ci impegniamo a costruire un’alternativa alla sorgente di teleriscaldamento compatibile con le norme e gli incentivi nazionali ed europei, per prepararci alla scadenza del 2024, che ci siamo dati come scadenza per la chiusura del termovalorizzatore”.
Ma questo non giustifica il loro silenzio.
Per questo motivo attraverso i nostri portavoce interrogheremo Comune e Regione Lombardia per aver maggiori delucidazioni sulla programmazione impiantistica regionale, sul futuro dell’inceneritore cremonese e sul significato delle parole decommissioning e revamping perché qualcuno le utilizza ma sembra non conoscerne il significato. Bei tempi quando l’ex consigliere regionale PD Alloni nel 2016 dichiarava: “Nemmeno io conosco l’inglese, ma basta un vocabolario per sapere la traduzione italiana del termine decommissioning che significa smantellamento, dismissione e non ristrutturazione, e che era l’oggetto specifico del protocollo sottoscritto due anni fa tra Regione, Comune e Provincia” (accordo diventato carta straccia a causa della legge Sblocca Italia voluta dal PD a guida Renzi …) In Lombardia ce ne sono già troppi, alcuni addirittura in surplus perché devono recuperare materiale dalle altre province per poter funzionare”.
Non prevedere il “revamping”, aggiungiamo noi, significa non contemplare il ricondizionamento o la rimessa a nuovo. That’s all.
Marco Degli Angeli
coordinatore provinciale M5s Cremona
Luca Nolli
consigliere comunale M5s Cremona