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M5s: ‘Per la Regione sanità nel Cremasco di serie B’

10 Dicembre 2021

La sanità nel Cremasco, un affaire di serie B. Degli Angeli (M5s Lombardia): ‘Fontana e Moratti promettono attenzione al Cremasco, ma nei fatti ad oggi solo 2 Case di comunità per 150 mila abitanti’. ‘È stata annunciata come una riforma sanitaria che guarda da vicino i problemi e le peculiarità dei territori. È con questi propositi che nel Cremasco, ad oggi, su un territorio di 150 mila abitanti sono state confermate solo 2 case della comunità (Cdc): una a Crema, l’altra a Rivolta d’Adda. Invece, cosa ne sia della terza casa della comunità, ancora non è dato saperlo’. A spiegarlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia, il quale commenta: ‘È già preoccupante il fatto che se la legge regionale prevede una casa della comunità ogni 50 mila abitanti, oggi ce ne siano solo 2 anziché 3. Ancora più preoccupante è il fatto che la
medesima legge a firma Moratti-Fontana vada in contrasto con le linee guida ministeriali le quali, invece, prevedono una casa della comunità ogni 20 mila abitanti. Se la matematica non è una opinione, nel solo cremasco dovrebbero esserci almeno 7 case della comunità’.

Secondo il consigliere regionale del M5s, Regione Lombardia pecca su due fronti strettamente correlati tra di loro: da una parte, infatti, la giunta Fontana ha fatto una legge al ribasso, dall’altra parte non rispetta nemmeno i numeri che si è data. ‘Inoltre – commenta – non ascolta nemmeno le richieste del territorio, che aveva individuato nell’ex tribunale una sede idonea ad ospitare una casa della comunità. Il motivo? La Regione vuol spendere il meno possibile e solo i fondi del
PNRR senza stanziare fondi propri. È un peccato che trovino soldi per tutto e tutti tranne che per Crema’.

Conclude Degli Angeli: ‘L’ennesima conferma arriva dopo la bocciatura di tutti i miei ordini del giorno, che guardavano i singoli territori: questo centrodestra lombardo a parole difende i territori, nei fatti li indebolisce. Come al solito le promesse di Fontana, più assente che presente durante le sedute consiliari in cui si è discussa la riforma sanitaria, non valgono nulla. Un po’ come quando Maroni provò a togliere l’autonomia all’ospedale di Crema. Un po’ come promettere la costruzione di un nuovo ospedale, a Cremona, durante la festa del Torrone: una scatola vuota visto il depotenziamento e la destrutturazione di molti reparti. E un po’ come quando adesso il duo Fontana – Moratti danno il colpo di grazia alla medicina territoriale, dimenticando il Cremasco’.

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