“E’ singolare che coloro i quali hanno amministrato Cremona per dieci anni non si siano mai curati di leggere, ma soprattutto rileggere e imparare, una legge dello stato qual è il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 più conosciuto come Codice dei beni culturali e del paesaggio: materia d’esame per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni”. Lo afferma oggi la neo consigliera comunale Anna Maramotti Politi rispondendo alle accuse provenienti dal Pd in merito a posizioni conservatrici per quanto riguarda il centro storico della città.
“Conservare non significa immobilizzare il nostro centro storico – spiega la nota docente – ma consentire di esprimere al meglio le sue caratteristiche. Non credo che nessuno verrebbe a Cremona per vedere il fotovoltaico sulla “città rossa” e neppure vedere gli edifici del nostro centro “ingessati” da cappotti non certo adeguati per mostrarne l’identità storico- culturale. La transizione ecologica non è messa in discussione; al contrario ben venga, ma con intelligenza e competenza. Forse sarebbe stato sufficiente avere conoscenza delle opere architettoniche di cui siamo eredi. Come, a tale proposito, non citare lo stato in cui versano molti edifici: il Cittanova, Santa Maria della Pietà, palazzo Affaitati e anche il nostro Comune e persino la Loggia dei Militi”.
“Oggi si ignora persino cosa significhi conservare, termine che non corrisponde certamente a mummificare. Chi ha competenze architettoniche ne è ben consapevole, non di meno lo dovrebbe essere un’amministrazione pubblica. Chi vuole ridare vitalità al centro deve porre in essere scelte congrue alla sua storia e alle opportunità che essa ancora oggi offre. Il degrado, in cui versa attualmente Cremona – prosegue Maramotti Politi – non è certamente espressione di una politica lungimirante e neppure ambientalista. L’ambientalismo è una cosa seria. Noi siamo responsabili di quanto oggi costituisce “memoria attiva” che significa capacità di creare profitto; ancora: il termine che non è solo riferibile all’economia ma è anche valori umanistici, fra questi spiccano quelli civili. Mi corre l’obbligo di far riferimento a vicende che ha visto l’Amministrazione, sé dicente di sinistra, essere parte passiva in una brutta vicenda: le mura della città nell’area ex Snum (foto centrale) che solo un mio esposto come Italia Nostra ha salvato. Ad majora”.
2 risposte
Splendida risposta rispetto alla pochezza e alla superficialità di chi l’ha attaccata,figlie di un ambientalismo e di una concezione dello sviluppo ideologico che ben poco ha a che spartire con l’amore vero per l’ambiente e per la città,a riprova di cio ‘giustamente la professoressa cita le varie situazioni di degrado in cui versa la città soprattutto in certi suoi monumenti o luoghi significativi come la loggia dei militi…il Cittanova. Bloccati o meglio dire ingessati nel loro degrado da chissà quale motivo. Mancanza di fondi? E allora non se la prendano anzitempo con chi dovesse eventualmente subentrare ,se ritardasse l’esecuzione di determinate opere. Quanto al fotovoltaico e ai cappotti per le case non sembrano chi una particolare attrattiva chi un’opera particolarmente intelligente ed adeguata dal punto di vista della salvaguardia ambientale..
Ma la cosa che mi sorprende di più è il fatto che si critichi una amministrazione che non governa da qualche giorno, ma da ben 10 anni! Durante i quali nulla si è fatto in questo settore (e non solo in questo…) e l’unica giustificazione (inspiegabile) è la mancanza di risorse. Meglio sarebbe dire la mancanza di idee supportata da una assoluta assenza di cultura e non solo ambientalista.