Pubblichiamo le riflessioni dei consiglieri regionali Matteo Piloni (Pd) e Marco Degli Angeli Movimento 5 stelle sull’elezione del presidente della Repubblica.
Matteo Piloni: ‘Sergio Mattarella va solo ringraziato per la disponibilità e l’ennesimo esempio di grande statura istituzionale e morale che ha dimostrato anche in questo difficile passaggio. È sotto gli occhi di tutti lo spettacolo indegno che il centrodestra, a partire da Salvini, e nonostante la maggioranza relativa in Parlamento, hanno dato al Paese. Indebolendo il governo e le istituzioni, insieme ad altre importanti cariche dello Stato. La ‘lotteria dei rigori’ attraverso la quale Salvini ha giocato la partita non ha solo indebolito la sua leadership e l’intero centrodestra ma, cosa ben più grave, ha messo a repentaglio le istituzioni. Al contrario, Letta e il PD, con numeri ben inferiori rispetto al centrodestra, hanno fin da subito puntato alla tenuta del Paese e ad una soluzione di alto profilo. La disponibilità di Mattarella va in questa direzione. Ora mi auguro che i partiti della maggioranza lavorino per rafforzare l’azione di governo, sia per quanto riguarda la gestione della pandemia che il rilancio e lo sviluppo economico. La presenza di Mattarella, insieme a Draghi al governo, sono, in questo senso, una garanzia’.
Marco Degli Angeli: ‘Grazie al presidente Mattarella, che con alto senso di responsabilità ha accettato di succedere a se stesso coprendo l’incapacità dei partiti di trovare un altro nome condiviso e di alto profilo per il Paese. Come MoVimento 5 stelle abbiamo provato a proporre un cambio di paradigma. L’obiettivo è stato quello di trovare una volta tanto dei nomi trasversali e che non rappresentassero solo una parte politica. A maggior ragione, poiché l’Italia vanta classi dirigenti femminili di alto profilo, abbiamo provato a valorizzare non soltanto ‘un genere’ (come paventato dal partito delle quota rosa), ma anche delle personalità con competenze importanti. Al contrario i parlamentari e i partiti hanno scelto la conservazione della specie, piuttosto che correre il rischio di un cambiamento e di dare un’immagine nuova e diversa al Paese. Purtroppo, anche chi aveva approvato o sostenuto dei nomi alternativi, ha preferito seguire le sirene renziane, e per non spaccare il partito si è rimangiato la parola. Una scena imbarazzante che la politica ha dato di sè in questa settimana, preferendo l’equilibrio dei partiti al bene dei cittadini’.