Il 31 marzo 2023 alle ore 10.30 presso Villa Gaia, a Rea Po, in provincia di Pavia, si è tenuta una rappresentazione teatrale dal titolo “E ‘l modo ancor m’offende”.
La performance è stata messa in scena da due classi della scuola media Virgilio di Cremona, la 2D e la 3A, accompagnate dalle loro insegnanti, le professoresse Alessandra Fiori e Cinzia Cavalli, regista ed esperta di teatro.
Gli Stati Generali delle Donne e la sua presidente Isa Maggi hanno ospitato i ragazzi nella splendida cornice di Villa Gaia, nell’Oltrepò Pavese, recentemente ristrutturata e tornata ad essere un simbolo della lotta alla violenza nei confronti delle donne. Villa Gaia, un riferimento per le donne in difficoltà e i giovani, rappresenta un legame forte con i territori, un progetto concreto a supporto delle giovani generazioni e uno spazio di accoglienza con valenza nazionale e transnazionale, con la sua biblioteca di genere e il suo centro di documentazione, i suoi spazi ludici e di studio.
Il presupposto alla base del progetto è quello di rendere il territorio sempre più evoluto dal punto di vista dell’innovazione sociale, grazie alla crescita continua della proposta culturale, creando ulteriori occasioni di incontro tra giovani, favorire la partecipazione ad attività culturali e ludico ricreative e sviluppare il loro patrimonio di saperi, competenze e capacità.
Gli sviluppi del progetto saranno in grado di attrarre i talenti, di attivare la presenza di eventi unici legati alla tradizione, di incentivare uno sviluppo socio-economico orientato alla qualità e alla sostenibilità, la riconoscibilità come territorio ricco di patrimonio culturale, la presenza di istituzioni che investono nella cultura.
Erano presenti diversi esponenti del territorio pavese, che sono intervenuti prima della performance, Sindaci e rappresentanti delle minoranze religiose, attiviste e volontarie degli Stati generali delle donne.
Lo spettacolo nasce dallo studio della Convenzione di Istanbul da parte dei ragazzi delle due classi, che si inserisce nel programma di educazione civica, e si basa sulla rielaborazione narrativa di alcune esperienze di violenza fisica e morale contro le donne e sul superamento degli stereotipi di genere. Il testo è stato scritto completamente dagli studenti sotto la guida delle insegnanti.
L’idea è nata la scorsa estate, quando le prof., che avevano seguito un corso di formazione sulla Convenzione di Istanbul, hanno immaginato di coinvolgere i propri studenti nell’analisi di quel testo, chiamandoli a riflettere sul tema della violenza nei confronti delle donne, partendo da un documento, avvicinandoli poi alla cronaca, sensibilizzandoli infine all’attenzione nei confronti delle proprie compagne. Così, un argomento tanto complesso e delicato è stato da loro sentito come vicino, gli sguardi sul mondo adulto, a volte violento e irrispettoso, sono diventati gli occhi spalancati sul proprio mondo di giovanissimi uomini e donne. E proprio questo è il nostro auspicio, di aver contribuito a fare di loro degli uomini migliori, capaci di rispetto nei confronti delle donne, e delle donne in grado di farsi valere e rispettare sempre.
Quando ci si prepara con scrupolosità e si conosce un contenuto è facile farsene interpreti chiare e arrivare al cuore dei propri alunni. Poi loro sanno tirare fuori il meglio di sé, essere creativi e commoventi, ironici e dolci, inclusivi e incredibilmente espressivi. Il lavoro messo in scena per la prima volta è stato di forte impatto emotivo, preciso nel rispetto dei tempi scenici e coinvolgente. Il teatro è capace di far superare agli studenti ritrosie e difficoltà comunicative, la scuola è capace di raggiungere obiettivi trasversali e non solo di fare educazione civica, ma di esserlo davvero.
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