Gentile Direttore,
in riferimento alla lettera “Malattie infettive con Medicina legale: assurdo”, desideriamo precisare che, se è vero che i due servizi si trovano nel medesimo padiglione e condividono l’ingresso principale è altrettanto vero che gli ambienti e i percorsi di accesso e di permanenza sono nettamente separati e protetti.
Per intenderci: le porte che si vedono nella fotografia si aprono su un grande atrio (come fosse quello di un condominio) dal quale si possono raggiungere, in modo distinto, la Medicina Legale e l’Ospedale di Comunità a piano terra, il reparto di Malattie Infettive al primo piano.
Gli utenti e i pazienti non si incontrano mai: a tenerli a distanza sono muri, porte a vetri e frangi fuoco, corridoi, scale, ascensori che separano e definiscono gli spazi come in qualsiasi edificio.
Ricordiamo, inoltre, che il potenziale rischio infettivo dei locali del padiglione 8 non è superiore a quello presente in qualsiasi spazio frequentato da persone. Senza dimenticare che in ospedale è ancora necessario indossare la mascherina e igienizzare con frequenza le mani.
La nuova sede della Medicina Legale risponde ai criteri di legge in vigore. Non solo. Ha di gran lunga migliorato la funzionalità del servizio e il comfort per gli utenti, soprattutto per le persone fragili e con disabilità, grazie ad un numero maggiore di ambulatori e sale di attesa pensate ad hoc.
Un dettaglio da non sottovalutare: la scelta del luogo e la progettazione dei locali è stata condivisa con il responsabile dell’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili di Cremona che ad oggi non ha ricevuto alcuna osservazione a riguardo.
2 risposte
Resta comunque la domanda: possibile che non si possa trovare una soluzione migliore che non metta insieme le due realtà? Pur con tutte le precauzioni in atto fa un certo effetto vedere che l’accesso a infettivi e medicina legale sia di fatto comune.
Il padiglione 8 è anche quello che ospita il nuovo ospedale di comunità. Ma c’è solo quello? Infettivi, medicina legale, ospedale di comunità… e poi? Uso obbligatorio mascherine, lavaggio frequente delle mani non bastano, e l’abbiamo visto, a proteggere chi è più fragile e a rischio. Con l’enorme complesso a disposizione, tutti al padiglione 8 devono andare?