La giunta Fontana ha deliberato l’individuazione e la creazione dei primi PreSST (Presidi sociosanitari)/Case della Comunità in Lombardia solo la scorsa settimana, a distanza di 6 anni dalla riforma maroniana sulla sanità (legge 23/2015). A dirlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia il quale ha poi asserito: ‘Questo è grave perché se da una parte, la mancanza di una rete strutturata di medicina territoriale con stabili punti di riferimento ha lasciato soli i cittadini nei mesi più difficili dell’emergenza sanitaria, al contempo questa solitudine si è ripetuta quotidianamente e si ripete tutt’oggi nonostante la presa del covid sia oggi meno forte’. Degli Angeli fa riferimento alla delibera 5373 dell’11/10/2021 con la quale la giunta ha approvato di pianificare gli interventi sugli edifici di proprietà del sistema sanitario regionale.
L’obiettivo sarebbe quello di costituire 115 Case della Comunità (ossia i PreSST) e 53 Ospedali di Comunità. Al contempo la giunta ha stabilito che le ATS dovranno far pervenire entro il 1° dicembre 2021
alla Direzione generale Welfare di Regione Lombardia i progetti di fattibilità tecnico-economica degli interventi sugli edifici affinché questi siano approvati entro la data del 31 dicembre 2021. Commenta Degli Angeli: ‘Si tratta di un ritardo che, ad oggi, ha abbandonato migliaia di cittadini durante la gestione delle proprie cronicità costretti ad inseguire prenotazioni per esami sempre più in la
nel tempo e sempre più complicate da ottenere vista la mancanza di agende uniche di prenotazione di cui anche AGENAS ha sottolineato più volte la mancanza. Il nocciolo della questione è che in questi 5 anni e nonostante i PreSST fossero previsti dalla riforma sanitaria, la giunta di centrodestra sembra non aver lavorato in tale direzione. Se i lavori fossero iniziati prima, a quest’ora si sarebbero già costruiti i primi importanti tasselli e invece siamo ancora indietro a 5 anni fa, mentre in molti territori, come quello di Crema, non sono ancora state individuate strutture atte a recepire un PreSST. Si rischia quindi di arrivare lunghi sugli obiettivi definiti dal PNRR. Praticamente la Lega e il centrodestra, dopo aver sperperato fondi pubblici per anni e aver trasformato la sanità in un poltronificio, si accingono a fare solo oggi quello che dovevano fare almeno 5 anni fa, e lo fanno con i soldi ottenuti da Giuseppe Conte e dal M5s’.
Numeri alla mano, Crema è una delle realtà più penalizzate da questa non programmazione. Se ad esempio all’interno dalla Ats Milano sono state individuate 19 Case della comunità (Cdc) e 12 Ospedali della comunità (Odc) con Case della comunità, anziché le 16 Cdc, i 3 Ospedali della comunità con Cdc e i 5 Ospedali dalla comunità dell’Ats Insubria, l’Ats Valpadana vede solo 6 Case della comunità, 6 Ospedali della comunità con Cdc e 2 Ospedali della comunità. Questi sono per lo più dislocati a Mantova dove sono rispettivamente 5 Cdc, 4 Odc con Cdc e un Ospedale della comunità.
‘Per la precisione – chiosa Degli Angeli – a Crema non è ancora stata individuata nessuna struttura per una Casa della comunità, mentre
è stato individuato solo un Ospedale della Comunità/CdC a Rivolta. Fontana e la Moratti sbloccheranno finalmente la questione dell’ex tribunale? Siamo stanchi di promesse. A Cremona, invece, sono state
individuate 3 strutture, ma il risultato è che una popolazione di oltre 350 mila abitanti subirà ancora gli effetti di un’assente medicina territoriale. Cartina di tornasole che prova come la giunta Fontana non abbia mai avuto a cuore la medicina territoriale, con tagli alle strutture pubbliche a favore di una sanità privatizzata’.