Il PD: 1, 10, 100 o nessuno? Perché porsi e proporsi ‘a geometrie variabili’ sul territorio vuol dire ‘non esserci’ non nel senso che si sparisce ma che si diventa trasparenti o camaleontici all’insegna del ‘sono come tu mi vuoi’ dove il ‘tu’ sono i poteri forti, se a questi e non ai cittadini si presentano i progetti che ne decidono i destini. Questo spiega perché oggi a Cremona e in Lombardia (non a Brescia, a Pesaro, in Toscana ecc.) la politica di destra faccia il paio con quella di una sinistra per nulla alternativa che sposa facili slogan (‘Sì ai nuovi ospedali’) e chiude gli occhi sulle implicazioni di ciò che proclama. Punta su una raccolta firme (‘Difendiamo la sanità pubblica’) e non bada al cementarsi dei presupposti per cui questo obiettivo resterà un enunciato. Il PD lombardo (non quello bresciano) non realizza che si difende la sanità pubblica investendo ora su organizzazione, personale, tecnologia e che puntare su ambiziosi progetti è condannare la difesa del Servizio Sanitario Nazionale a restare un enunciato perché non c’è denaro per tutto e perché intanto il privato colonizza il settore e poi riportare al pubblico ciò che il privato ha fatto suo è mission impossible. Ci sono andate senza ritorno come la cronaca di guerra ci insegna: chi colonizza una terra la fa sua e non torna indietro.
Dopo un assedio logorante al ‘fortino’ del PD regionale costato da ottobre 23 infiniti appelli, diamo conto di quanto raccolto nel confronto dell’11 settembre scorso Il consigliere Carlo Borghetti (capogruppo Commissione Sanità) ribadisce ciò che ci ha scritto il 2 agosto: “Non conosco il progetto del nuovo ospedale ma molti esperti limitano il ciclo di vita di un ospedale a 20-30 anni e realizzare il nuovo ospedale è una buona notizia”. La consigliera Maria Carmela Rozza, che fissa a 50 gli anni di vita dei nosocomi, in forza della sua qualifica di infermiera precisa che gli ospedali ‘vecchi’ sono ricettacoli di virus e infezioni e che i muri nuovi sono un plus per il personale. Il consigliere Matteo Piloni conviene su tutto, lui che a proposito di grandi opere (vedi tratta Cremona-Piadena) su cui pesi “l’aumento dei costi, il mancato coinvolgimento degli utenti, il consumo di suolo”, scrive: “Ogni decisione va presa avendone presente la fattiva, concreta sostenibilità e la certezza di tempi e risorse”. Come si concilia il monito a decidere delle grandi opere in maniera ponderata dati alla mano col ‘Sì comunque ai nuovi ospedali’ scandito all’unisono dai consiglieri, Piloni incluso?
Dire ‘Sì comunque ai nuovi ospedali’ è puntare sull’uovo oggi (con fondi solo per i muri) pagato dai cittadini e lasciare la gallina dalle uova d’oro ai privati. È così che si salva (con arroganza) il SSN? Mentre il privato colonizza il territorio, il PD raccoglie firme pro sanità pubblica e si arrocca su un progetto bipartisan che sposa senza argomenti e che è un assist ai privati.
Cercasi PD (ancora), quello che non si affida a facili assiomi ma si misura coi dati di realtà e non dimentica che la democrazia vive del confronto coi cittadini che non vanno messi all’angolo, declassati a inopportuni improvvidi disturbatori dei manovratori.
La democrazia non conosce le porte chiuse ma solo le ‘piazze’ del libero, dovuto confronto. Portando argomenti, non assiomi. A Cremona e in Lombardia come altrove.
Rosella Vacchelli
Gianluca Franzoni
Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell’ospedale di Cremona
2 risposte
Come più volte segnalato dai lettori di questo blog, il PD ha spesso seguito il modello ” chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”. Quasi un tentativo di dimostrazione tardiva e inutile di mettersi a posto la coscienza. Dov’era il PD quando Galimberti e Pizzetti sponsorizzavano la costruzione del nuovo ospedale riempiendosi gli occhi del fantasmagorico progetto? C’eravamo in piazza Stradivari sotto la pioggia quando i politici di casa e non sfilavano alla presentazione dell’architetto Cucinella, per altro consapevole di fronte ai manifestanti in modo pacifico di non essere per tutti e nello stesso modo, almeno in quell’occasione, la star da Red carpet. E ancora prima quando fra capo e collo Fontana e la Moratti ci assegnavano il loro regalo da esportazione, il PD dov’era?
Infatti. Cercasi sinistra disperatamente, quella che ha governato e continua a governare questo territorio e che è quindi responsabile della sua tenuta più che mai oggi a rischio, perché la stalla è già vuota e correre a chiudere le porte quando è tardi è solo un’operazione di facciata. Parliamo della sinistra PD, CGIL ecc. che si dedica alla raccolta firme in difesa della sanità pubblica e finge di non accorgersi che nel frattempo i territori vengono lasciati colonizzare dall’arrembaggio del privato. Ed è un dato che ci sono andate senza ritorno.
Dire sì ai muri nuovi perché “gli ospedali vecchi sono ricettacoli di virus” (cons. reg. Rozza non smentita da Piloni e Borghetti) è abusare dell’ intelligenza dei cittadini. Non sono i muri nuovi che salvano il diritto ad un SSN di qualità e con esso il Paese Italia, come tutti ben sappiamo.