Indecifrabile? Forse. Il lungo, medio, o breve viaggio della vita è indecifrabile. Qualcuno che sapeva delle cose visibili e invisibili diceva: “L’uomo è misura di tutte le cose per ciò che sono e per ciò che non sono“, Protagora 490 – 411 a.c. E poi ancora: “Tutto è nella percezione, nulla è fuori della percezione”, Hume, 1711 – 1776. Mi piace e sembra vero.
Non so se al Luna Park c’è ancora il gioco del tiro a segno dell’orso che ti passa davanti celermente e tu devi colpirlo nell’attimo che ti sembra più conveniente. Tutto ciò sembra vagamente simile agli aerei da combattimento della seconda guerra mondiale quando il cacciatore deve sparare nell’attimo in cui il collimatore inquadra l’aereo del nemico nell’incrocio delle due rette cartesiane. Ma se l’aereo nemico cambia leggermente posizione, tutto si perde nel nulla.
E più che mai indecifrabile è il cammino dell’uomo sotto l’ala del destino. Per i Greci era il Fato al quale soggiaceva anche Chronos (nella foto centrale) e lo stesso Zeus. Ancelle del Fato erano le tre sorelle Moire: Cloto teneva in mano sulla rocca lo stame della vita, Lachesi svolgeva il fuso lentamente o con più velocità e Atropo, secondo l’ultimo comando del Fato, tagliava il filo. E così pare svolgersi la nostra vita. Ognuno di noi cerca costantemente di collimare qualcosa che sembra però sfuggire sempre. Difficile, come collimare a mano un piccolo telescopio non avendo ben lontano un punto preciso su cui puntare lo strumento. Amori, soldi, carriera, successo, protagonismo, colleghi, etc. tutto è incerto. La fuga dal dolore e la caccia al piacere, la paura dell’ignoto sepolta nelle profondità del nostro io e il coraggio di affrontare e lottare contro questo invisibile nemico, potrebbero essere le due coordinate cartesiane del collimatore.
Si, no, forse. Perché quando sei “Nel mezzo del cammin di nostra vita….“ tutto è mescolato ed è impossibile separare le due coordinate.
Secondo il principio di indeterminazione di Heisemberg, se colpisci il moto di un elettrone con sufficiente energia è impossibile stabilire contemporaneamente velocità e posizione della particella o per meglio dire è possibile conoscere solo una delle due grandezze con relativa probabilità di qualche esattezza. E tutto ciò attiene anche all’uomo perché a volte più è intelligente e più deforma ciò che osserva.
Le intermittenze dello scrittore portoghese Jose Saramago, Nobel nel 1998, potrebbero aiutarci a capire l’indecifrabile. Forse.
Pietro De Franchi