In preparazione del consiglio comunale interamente dedicato alla Fiera zootecnica, giovedì alle 18 il presidente di CremonaFiere Roberto Biloni ed il direttore Massimo De Bellis saranno ospiti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale di Cremona che si svolgerà via web. In questa occasione sarà presentato ai capigruppo il piano di investimenti futuri previsti da CremonaFiere. L’incontro sarà utile per dare piena consapevolezza ai capigruppo sugli obiettivi prefissiti da CremonaFiere ed in ordine agli strumenti predisposti dal Consiglio di Amministrazione per conseguirli.
‘Questo passaggio – dichiara il presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti – servirà ai capigruppo anche per poter predisporre un atto politico di indirizzo che, come richiesto dal sindaco Gianluca Galimberti, dovrà essere coraggioso e non scontato. Cremona non può prescindere dalla Fiera zootecnica che la anima da un secolo e mezzo e tale Fiera non può prescindere da una mostra di carattere nazionale che onori l’eccellenza zootecnica cremonese’.
‘Ribadiamo – prosegue il presidente del Consiglio – che ANAFIJ altro non è se non uno strumento che gli allevatori cremonesi si diedero per snellire le pratiche di organizzazione della mostra nazionale zootecnica. Credere che la stessa Mostra si possa trasferire altrove è come credere che il Torrazzo possa essere sradicato dalla nostra piazza del Comune, roba da matti!
La politica cremonese garantisce impegno totale affinché la zootecnica cremonese continui ad avere il posto che merita nelle eccellenze produttive nazionali, garantisce sostegno alla Fiera ed alle componenti del cda che intendono impegnarsi per un piano di rilancio del comparto’.
Conclude il presidente del consiglio comunale Paolo Carletti: ‘La mostra dovrà essere organizzata ad ogni costo ed in concomitanza con eventuali altre mostre concorrenti. L’impegno vero dovrà essere rivolto su due fronti: chiarire a Regione Lombardia che per ragioni storiche ed attuali l’interlocutore unico per l’organizzazione della mostra nazionale del bovino da latte non può che essere Cremona e non Anafij e poi concentrare le proprie prospettive di sviluppo su una mostra che privilegi l’aspetto qualitativo della produzione lattiero casearia e la sostenibilità economica sociale ed ecologica dell’allevamento intensivo nel nuovo millennio. Con l’impegno di tutti coloro che credono nel sistema Cremona!’.