Tutto esaurito ieri sera al teatro Carlo Felice di Genova per My name is Luca ballata per Vialli l’iniziativa benefica organizzata per celebrare la memoria di Gianluca Vialli, a un anno dalla morte e ricordare la sua attività di raccolta fondi a favore della ricerca sulla Sla. Si sono chiuse con l’appuntamento genovese le celebrazioni in Liguria promosse per onorare la memoria del campione cremonese. Un confronto impari con ciò che ha fatto Cremona nei giorni scorsi per la medesima ricorrenza. Ben poca cosa è l’intitolazione del settore ‘distinti’ dello stadio Zini avvenuta domenica scorsa nell’intervallo della finale di supercoppa femminile vinta dalla Juventus sulla Roma. Altrettanto marginali sono state la proiezione di un’immagine, peraltro pregevole, sulla facciata del palazzo comunale e le luminarie in via Solferino con alcune delle frasi pronunciate da Vialli. E’ netto il contrasto tra l’algida Cremona e il caldo cuore ligure che ha dimostrato un grande affetto, manifestato dai più alti rappresentanti istituzionali e dalla gente comune.
Centinaia le persone accorse (nella foto centrale), non solo tifosi sampdoriani, per partecipare all’evento di ieri sera al Teatro Carlo Felice: tra gli ospiti Giuseppe Bergomi, Luca Marchegiani, Pep Guardiola in video collegamento, numerosi giocatori blucerchiati, delle altre squadre e della nazionale.
Erano presenti anche la moglie Cathryn White Cooper e le figlie Olivia e Sofia.
La famiglia Vialli, che ha sempre vissuto con grande discrezione la vita di Gianluca, compreso l’ultimo e doloroso periodo della malattia, è arrivata ieri a Genova da Londra.
“Il Carlo Felice gremito e pieno d’affetto è un’altra vittoria di Gianluca – commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – e le porte della Regione saranno sempre aperte per ricordare un grande campione di vita e di sport. Vialli diceva che l’importante non è vincere ma pensare in modo vincente. Così si può affrontare la vita. Questa sala, questa sera, è una grande vittoria anche oggi che Gianluca non c’è più. Una sala piena di affetto, di persone che vogliono ricordare con emozione ma anche con un sorriso un grande uomo e un grande campione. Perché è proprio lui che ci ha voluto lasciare qualcosa e il teatro pieno lo dimostra. E siamo orgogliosi che grazie all’impegno della fondazione Vialli Mauro potremo sostenere la ricerca sulla lotta alla Sla e al cancro”.
“È stato un calciatore fantastico – lo ricorda Marchegiani – interpretava il suo ruolo in modo nuovo ed estremamente moderno rispetto all’epoca in cui ha giocato, perciò credo che sia un campione indimenticabile”.
Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha annunciato che la città ricorderà Gianluca Vialli dedicandogli prossimamente uno spazio nell’area del nuovo Waterfront di Levante. “Un grande atleta e grande uomo che ha vissuto per otto anni nella nostra Genova diventandone interprete e ambasciatore”, ha concluso il primo cittadino. Un’altra testimonianza di stima della Liguria, che si aggiunge all’intitolazione di un viale di Rapallo alla memoria del campione cremonese.
Gianluca Vialli si racconta in un libro in uscita il 9 gennaio
4 risposte
Genova e Rapallo 2 Cremona 0
Presidente della Regione Liguria, Sindaco di Genova, teatro gremito, tifosi, sportivi, amici. Che grande dimostrazione di affetto e considerazione! Cremona ancora una volta cenerentola. Ma possibile che neppure nel ricordo di un concittadino illustre scomparso ci si distingua positivamente? Possibile che non si potessero organizzare manifestazioni adeguate?
Dicono che i Liguri siano freddi e chiusi, ma a quanto pare c’è quacuno che il batte. Io non sono più tifoso di calcio, ma i tifosi della Cremonese, visto che nella Cremonese ha militato, che fine hanno fatto? Anche sul blog, nessuna dedica..Forse se tu avessi scritto di un redivivo Vialli che s’era smarrito all’interno dello stadio Zini, avresti suscitato più interesse
Si rivendicano le origini cremonesi e ci si riempie la bocca con il nome dei nostri illustri concittadini e certamente non solo per convenienza, ma anche per affetto e stima sinceri. Poi si cade miseramente quando si può dimostrare la cremonesita’ nel momento del ricordo di una persona che a Cremona tornava volentieri, che si sentiva cremonese davvero, che una parte di cuore l’aveva mantenuta qui. Un anno di tempo non è bastato per mettere in piedi qualcosa di veramente memorabile! E i confronti con Genova dovrebbero far riflettere in modo da migliorare e puntare sempre più in alto. Anche questa è stata un’occasione persa…