Nata a Cremona la ‘Società Filarmonica Ruggero Manna’

20 Marzo 2025

Sabato 15 marzo si sono inaugurate le attività della Società Filarmonica Ruggero Manna presentandosi al pubblico con l’Accademia di varj strumenti. Il concerto si è tenuto presso le sale della sede dell’associazione situata in Palazzo Manna a Cremona, dimora storica della città che ospitò la famiglia del compositore Ruggero Manna, trasferitasi dalla residenza in via Colletta intorno agli anni ’20 dell’Ottocento. Gli stessi locali sono stati, dal 1816 al 1819, sede della Società Filarmonica di Cremona. Una serie di felici coincidenze che hanno portato con naturalezza alla dedica dell’associazione a Ruggero Manna.

L’intuizione nasce da Eleonora Carapella, pianista e studiosa da sempre impegnata nella prassi esecutiva storicamente informata. Tra i fondatori, insieme a Carapella (che ricopre il ruolo di presidente) anche Costantino Mastroprimiano, pianista e punto di riferimento per la prassi sul fortepiano in Italia (con il ruolo di vicepresidente), Claudia Combs Rodney Prada,  rispettivamente violinista e gambista con una carriera nella prassi filologica dal respiro internazionale, il noto musicista cremonese Stefano Molardi, docente al Conservatorio di Lugano, e molti altri studiosi e musicisti del nostro territorio e provenienti da tutta Italia: Gian Andrea Guerra, Francesca Micconi, Marcello Rosa, Fabiana Ciampi, Jacopo Sibilia, Michael Cheung, Nicola Grazian, Alberto Branca, Michele Mattone.

L’obiettivo è quello di proporsi quale punto di incontro dedicato alla prassi musicale storicamente informata, in particolar modo riferita alle tastiere storiche e agli strumenti a corda. Nella città apprezzata in tutto il mondo per le sue tradizioni musicali, la finalità è quella di creare un nesso tra ricerca, organologia e prassi esecutiva, arricchendo, in tal modo, il panorama culturale del nostro territorio. Il repertorio di riferimento è quello solistico e cameristico, per tastiere e corde, compreso in un periodo che dal tardo Barocco arriva fino alla metà del XIX secolo. Nella sede sociale è già presente un clavicembalo italiano, un prezioso fortepiano a coda viennese del 1820 e un pianoforte Bechstein del 1912, appartenuto alla pianista Marina Foà. Le sale ospiteranno, inoltre, altri strumenti storici in fase di acquisizione e un archivio dedicato a Marina Foà, vissuta nel periodo delle persecuzioni nazi-fasciste.

In programma concerti, approfondimenti storici e organologici, masterclass che avranno il loro inizio già a partire dal mese prossimo.

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