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Neuropsichiatria infantile, libri per la lettura inclusiva

16 Novembre 2023

Le storie raccontate dalle mamme straniere che frequentano il reparto diventano in-book,
per bambini con difficoltà di linguaggio e apprendimento
Il progetto è frutto di un lavoro condiviso, validato a livello nazionale. Sabato 18 novembre i primi due volumi saranno presentati in Sala Puerari e Piccola Biblioteca di Cremona.

Alla Neuropsichiatria Infantile di Cremona, le storie raccontate dalle mamme diventano una collana di libri inclusivi, pensati per superare le barriere linguistiche, culturali e lo stigma sociale. “Tam Tam In-book, storie dal mondo” è un progetto di inclusione sociale e culturale pensato per promuovere la lettura ad alta voce sin dalla prima infanzia, con il supporto della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). È realizzato e curato dall’Asst di Cremona, in collaborazione con Comune di Cremona, Piccola Biblioteca, Nati per leggere, Emme Ci Aps con il supporto dell’associazione “Le tate di tutti”. Un ringraziamento particolare è rivolto dalla Asst alla Fondazione Giorgio Conti, che ha sostenuto e reso possibile il progetto.

Sabato 18 novembre 2023 dalle ore 10 alle 11.30  presso la sala Puerari e la Piccola Biblioteca di Cremona (palazzo Affaitati, via Ugolani Dati 4) si terrà in anteprima la presentazione delle prime storie realizzate. Oltre ai responsabili dei servizi dell’Asst Cremona coinvolti (Dipartimento Salute Mentale, Neuropsichiatria Infantile, Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne) sarà presente Maria Antonella Costantino, neuropsichiatra dell’infanzia all’IRCSS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e responsabile del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, che ha validato scientificamente il progetto.

L’evento è a partecipazione libera e aperto anche ai più piccoli: Il cantastorie Massimo Cauzzi intratterrà tutti i presenti con le letture animate, partendo dalle prime due storie pubblicate, provenienti dall’India e dalla Moldavia.

IN-BOOK: DI COSA SI TRATTA?

Gli In-book (inclusive book) sono libri illustrati (nella foto centrale) con testo interamente scritto in simboli (CAA – Comunicazione Aumentativa Alternativa). Sono pensati per essere ascoltati, mentre un compagno legge ad alta voce indicando uno ad uno i simboli che sostituiscono il testo, per costruire sequenze di senso. Negli anni sono diventati uno strumento molto utile per i giovani con autismo e per bambini con bisogni comunicativi complessi. Non solo: possono essere utilizzati per avvicinare alla lettura i bambini in età prescolare o per favorire l’apprendimento della lingua italiana da parte di persone straniere.

«La letteratura scientifica evidenzia come l’esposizione precoce alla lettura ad alta voce favorisca lo sviluppo emotivo, promuova l’attenzione condivisa, supporti e faciliti la comunicazione e lo sviluppo del linguaggio, con una funzione preventiva per i disturbi del linguaggio, di apprendimento e le difficoltà di attenzione”, spiega Maria Antonella Costantino, referente del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa. «Da circa vent’anni lavoriamo sull’adattamento in simboli di libri illustrati, intesi come uno strumento ecologico, semplice e naturale per relazionarsi e trascorrere momenti piacevoli per il bambino con complessi bisogni comunicativi. Grazie al supporto della narrazione e ai simboli, i libri espongono il bambino a un esteso vocabolario ricettivo e a frasi prolifiche sul piano morfosintattico e pragmatico».

“TAM-TAM”, UN PONTE TRA LINGUAGGI E CULTURE

Il progetto “Tam Tam in-book, storie dal mondo” nasce dall’ascolto e dalla sensibilità degli operatori sanitari che lavorano nel reparto di Neuropsichiatria Infantile. Logopedisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, fisioterapisti ed educatori utilizzano abitualmente gli strumenti della Comunicazione Aumentata Alternativa, utili a supportare, sostenere e talvolta sostituire la comunicazione linguistica. «L’uso degli In-book ci aiuta a “normalizzare” l’approccio terapeutico», afferma la logopedista Renata Sabatini. «In parallelo all’attività di noi operatori, i genitori hanno un compito piacevole, semplice ma estremamente importante: leggere insieme ai propri figli. Si tratta di un’attività che per noi risulta molto utile nello sviluppo del piano riabilitativo». La presenza di numerosi utenti stranieri ha suggerito l’idea di raccogliere storie provenienti da tutto il mondo e trasformarle in una collana di libri inclusivi, destinati ai giovani utenti del servizio e non solo.

L’iniziativa ha preso forma grazie all’impegno dell’Ufficio Comunicazione di ASST Cremona, che ha tradotto il “passaparola” in un progetto concreto e condiviso. Come spiegano Stefania Mattioli (responsabile Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne) e la collega Roberta Dall’Olmo (referente del progetto), «si chiama “tam tam”, come il caratteristico tamburo utilizzato in diversi Paesi dell’Africa, in Indonesia, Oceania e America Meridionale per trasmettere a distanza notizie, segnali e messaggi, in cui le percussioni diventano un codice comprensibile e accessibile a tutti. Così sono nati i nostri libri, che attraverso il linguaggio inclusivo trasmettono conoscenza e favoriscono la comunicazione, superando stigmi, barriere linguistiche e confini culturali».

Una volta trascritti, i testi sono stati tradotti in simboli, con il supporto e la supervisione del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano-Verdello. Ogni storia è stata illustrata da Roberta Dall’Olmo  e Chiara Silla, per accompagnare la narrazione con immagini colorate realizzate ad hoc. Ogni audiolibro offre inoltre la possibilità di ascoltare i testi sia in lingua originale sia in italiano, per facilitare l’apprendimento e al tempo stesso avvicinare le culture. Per ognuno è stato inoltre realizzato un grande libro-gioco, che contiene illustrazioni e tessere per ricomporre le storie giocando con parole e fantasia.

I libri saranno messi a disposizione degli operatori della Neuropsichiatria Infantile per gli interventi di cura e potranno essere consultati da bambini e genitori all’interno della Piccola Biblioteca di Cremona (Via Ugolani Dati, 4).

RIABILITAZIONE, UN PERCORSO CONDIVISO

La Neuropsichiatria Infantile segue bambini e ragazzi con disabilità complesse, che spesso hanno difficoltà importanti nella comunicazione e nella relazione. «In una dimensione così delicata – spiega Vanna Poli (responsabile dell’Area Salute Mentale e Dipendenze) – gli In-Book sono strumenti terapeutici e inclusivi: offrono l’opportunità di apprezzare la bellezza di un libro e sviluppare la capacità narrativa e d’immedesimazione.  Sono rimasta piacevolmente colpita da questa iniziativa, in cui gli operatori del servizio hanno messo a frutto la formazione e le competenze maturate per dare vita ad un progetto pensato per uscire dai luoghi di cura».

Poli sottolinea la forte collaborazione tra le diverse figure professionali dell’area coinvolta, «che non può prescindere dal percorso valutativo svolto dai clinici (sotto la direzione di Maria Teresa Giarelli, responsabile della Neuropsichiatria Infantile), fondamentale per indirizzare gli utenti e le loro famiglie alla riabilitazione seguendo una progettualità condivisa, accompagnati da diverse figure professionali specializzati. È stato fondamentale l’affiancamento dello staff Comunicazione e Relazioni Esterne, che ha saputo tradurre l’idea in un progetto concreto e funzionale. Lavorare insieme è un valore aggiunto e gratificante per tutti».

DISTURBI DEL LINGUAGGIO: A CREMONA INTERESSANO OLTRE 580 BAMBINI

Nel 2022, sono 583 i bambini (già in carico e nuovi accessi) assistiti dai logopedisti della Neuropsichiatria Infantile nelle sedi di Cremona, Soresina e Casalmaggiore. Di questi, il 14 per cento ha meno di 3 anni, il 40 per cento ha tra 4 e 7 anni e il 46 per cento ne ha più di 7. Come spiega Gloria Bonaldi, infermiera della Neuropsichiatria Infantile, «I disturbi del linguaggio, dell’apprendimento e della comunicazione – talvolta legati ad altre patologie – sono tra i principali motivi che portano le famiglie, indirizzate al servizio dai pediatri di libera scelta, speso su segnalazione degli insegnanti».

Il 42% dei bambini seguiti dal servizio è di origine straniera, provenienti in maggioranza dal Nordafrica e dall’Est Europa e dal Punjab (dati 2022). «La scarsa esposizione alla lingua italiana – prosegue Bonaldi – può essere l’aggravante di un disturbo quasi sempre reale: spesso i genitori riferiscono una concomitante difficoltà linguistica anche nella loro lingua d’origine. Spesso però anche genitori presentano difficoltà con la lingua italiana; questo rende più difficile perseguire l’obiettivo riabilitativo. Da questo punto di vista, i libri inclusivi possono essere un valido strumento da utilizzare anche al di là della sfera terapeutica, coinvolgendo insegnanti, genitori e altri membri della famiglia».

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