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No alla guerra, la scuola vive l’art. 11 della Costituzione

25 Febbraio 2022

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Costituzione italiana, Art. 11. Questa mattina alle ore 9 in tutte le 25 classi della scuola media Virgilio una campanella è stata fatta suonare: non scandiva il passaggio fra un’ora di lezione e l’altra, ma invitava tutti ad un minuto di silenzio. Nel cortile gli alunni delle classi 3A e 3D si sono disposti in cerchio, in mezzo una bandiera con i colori della pace. I 50 ragazzi hanno dato vita ad una performance, un flash mob contro la guerra, sulle note di canzoni come Zombie o Imagine e infine C’era un ragazzo, hanno danzato e gridato la loro condanna alla guerra con il corpo e con la voce. I nostri giovanissimi saranno anche cresciuti con i video giochi, qualche volta violenti… ma sanno perfettamente distinguere la finzione dalla realtà e la guerra che è in corso è terribilmente reale; loro, come noi, ne hanno paura. Nei giorni che hanno preceduto l’invasione dell’Ucraina le domande in classe si sono fatte sempre più pressanti e continue, la loro preoccupazione crescente, i loro occhi smarriti. Non è stato facile spiegare come sia possibile che solo un mese prima stessimo celebrando il giorno della Memoria, ricordando l’orrore dei campi di sterminio, l’abominio del conflitto e meno di 30 giorni dopo la guerra sia alle porte dell’Europa. Non è vero che dal ’45 il nostro Continente non ha più conosciuto le guerre: era il ‘91 quando nella ex Jugoslavia si apriva un terribile decennale conflitto. Di qualunque guerra si parli, uno solo è il bilancio: il 90% delle vittime è costituito da innocenti, bambini, donne, anziani e nessuno di loro vuole la guerra, tutti la subiscono. In classe studiamo la Costituzione, ci soffermiamo subito sull’articolo 11. D’intesa con la collega esperta di teatro, abile regista, facciamo scrivere la sceneggiatura ai ragazzi, proponiamo qualche canzone datata, forse lontana dalle loro corde, ma loro scelgono, decisi; mettono in campo le roro diverse competenze, c’è chi è abile nella danza, chi nella recitazione, chi disegna bene, chi canta: il gioco è fatto. Un gruppo di alunne prepara volantini con frasi che inneggiano alla pace da distribuire in tutte le classi. Inscenare la loro protesta contro la guerra, invocare la pace è stato un piccolo atto di protesta e un urlo
liberatorio, una preghiera laica e universale.

 

Alessandra Fiori

 

https://fb.watch/boUi9D4xOk/

 

 

2 risposte

  1. Che bello! Sono fiera di lavorare in questa scuola con queste colleghe e con questi ragazzi!
    Cristina De Bonis

  2. Non è la guerra evidentemente il miglior modo di prendere coscienza dell’importanza della nostra costituzione, ma la guerra è un fatto concreto e attuale e interessa tutti noi. Anche i più giovani devono conoscere il “posto” dell’Italia nel mondo, soprattutto il suo posto sullo scacchiere europeo e questo è possibile grazie alla lettura della costituzione. Così si diventa cittadini consapevoli. Lavoro impeccabile degli insegnanti nell’educare i ragazzi in tutti i modi in cui va educato chi percorre il cammino verso l’età adulta.

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