L’articolo di Pietro Cavalli pone quesiti su problemi noti ma che nessuno sinora ha affrontato. Sono problemi che non hanno avuto risposta. Pertanto non si è tentato nessun rimedio al declino in atto da anni dell’Area Donna, il reparto dell’ospedale maggiore di Cremona che si prende carico delle pazienti oncologiche nell’ambito della Breast Unit. E’ in atto una ristrutturazione del Cancer center, l’unità operativa deputata all’approccio multidisciplinare di diagnosi e cura delle malattie tumorali femminili. C’è chi parla di destrutturazione. Non sono disquisizioni semantiche. E’ palese il disagio dell’utenza evidenziata da casi ‘non limite’ ma che rientrano nell’ordinario quale quello descritto su Facebook dal marito di una cremonese operata di cancro al seno all’ospedale di Cremona alla quale è stata fissata una visita di controllo al nosocomio di Casalmaggiore con un’attesa di otto mesi. Di questo disagio e dei timori per il futuro, anche in previsione della costruzione di un ospedale nuovo del quale non si sa nulla è stata investita la vicepresidente della giunta regionale nonché assessore alla Sanità Letizia Moratti che ha risposto personalmente alle lettere ricevute da centinaia di donne. Ecco il testo delle missive partite da Cremona e la replica di Letizia Moratti.
Gentile signora Moratti,
moltissime amiche sono state curate e sono guarite dal tumore al seno in quel reparto, un’ eccellenza della sanità pubblica territoriale che sta per essere smantellato. Un altro tassello, Area Donna, si aggiunge al progetto distruttivo della sanità pubblica territoriale che la Regione Lombardia da più di vent’ anni sta attuando a favore della sanità privata, e i cui effetti nefasti si sono visti nella gestione della pandemia.
Non chiudete quel reparto! Anzi, tutto l‘Ospedale dovrebbe diventare un’eccellenza su quel modello per la diagnosi e la prevenzione e cura dei tumori; essendo Cremona la seconda città più inquinata d’ Europa e le trasferte a Milano o Brescia essendo appannaggio solo dei ricchi Cremona diventerebbe la città con più morti per cancro anche rispetto alle città del sud dove l’ incidenza dei tumori è minore, ma che registrano più morti per mancanza di diagnosi precoce e prevenzione. Vuole questo la tanto decantata sanità lombarda?
Lettera firmata
Gentilissima signora,
è stata letta con attenzione la sua mail e – nella piena comprensione del suo stato d’animo – desideriamo tranquillizzare Lei e tutte le pazienti in cura presso l’Area Donna di Cremona che non vi è nessuna volontà di penalizzare il servizio. Al contrario è in corso una riorganizzazione tesa a ridefinire e rafforzare il percorso di salute dedicato alle donne che è e resterà un elemento identitario dell’ASST di Cremona.
A prova di quanto affermato, nel 2021 sono state istituite le Unità Operative di Senologia Radiologica e di Chirurgia Senologica e sono state introdotte nuove metodiche diagnostiche e chirurgiche per migliorare l’accuratezza delle cure.
Siamo consapevoli che rispetto all’organizzazione complessiva del nuovo assetto ci siano spazi di miglioramento e stiamo lavorando ogni giorno con questo obiettivo.
Purtroppo, l’avvicendarsi del personale di radiologia senologica, le norme di prevenzione anti covid-19 e la recrudescenza della pandemia (quarta ondata), hanno determinato una riduzione del numero delle prestazioni erogate.
Per assicurare alle pazienti a rischio il controllo mammografico annuale, qualora non trovassero posto attraverso il Cup, l’ASST di Cremona ha attivato un indirizzo e-mail dedicato al quale possono scrivere: breast.unit@asst- cremona.it. Sarà cura degli operatori ricontattarle per programmare la prestazione.
Ad oggi l’équipe della radiologia senologica diretta dal dottor Matteo Passamonti è composta dalle dottoresse Maria Eugenia di Sabato e Cecilia Cangiotti, inoltre la ricerca di nuovo personale continua.
Il team chirurgico diretto da Gian Luca Baiocchi è composto da tre chirurghi senologi esperti: Sergio Aguggini e Carlo Azzini entrambi con competenze in diagnostica clinica, gestione multidisciplinare, chirurgica oncologica, oncoplastica e ricostruttiva protesica; Ignazio Ciliberto con particolare expertise nelle più attuali tecniche di chirurgia protesica tramite utilizzo di protesi sia pre che retro-muscolari, nonché nell’utilizzo di lembi miocutanei.
Con la costituzione di una Unità Operativa Semplice di Senologia all’interno della Chirurgia Generale è possibile realizzare una programmazione più elastica delle sedute operatorie. Se prima le sedute operatorie settimanali dedicate alla Chirurgia Senologica erano fisse a due, in caso di necessità, ora possono essere aumentate fino a quattro a settimana.
Questo, nel tempo, permetterà di diminuire le liste d’attesa per gli interventi e di migliorare l’attività ambulatoriale.
Le équipe di Radiologia senologica di Chirurgia lavorano in modo interdisciplinare con le UO di Patologia Mammaria di cui è responsabile Daniele Generali, di Oncologia diretta da Rodolfo Passalacqua, di Radiologia diretta da Laura Romanini, di Radioterapia diretta da Sandro Tonoli e di Anatomia patologica diretta da Marco Ungari. Tutto questo avviene all’interno del Dipartimento di Oncologia.
A riprova che l’attività dell’Area Donna è in corso, ogni martedì, nella sala riunioni del quarto piano dell’Ospedale di Cremona, un team multidisciplinare allargatissimo discute, uno ad uno, i casi di tumore alla mammella. Partecipano oncologi, chirurghi, senologi, radioterapisti, radiologi, anatomopatologi, ginecologi, genetisti e case manager. Il percorso di cura si decide insieme ed è il migliore possibile perché frutto della somma di diverse competenze a confronto.
A disposizione per eventuali chiarimenti, invio i miei più cordiali saluti.
Letizia Moratti