Prosegue il braccio di ferro tra Alberto Corazzi e il direttivo della Società Canottieri Baldesio. ha inviato il seguente esposto al Collegio dei Revisori dei Conti e al Collegio dei Probiviri della Società Canottieri Baldesio.
Esposto formale per grave e reiterata violazione dell’art. 11 dello Statuto – Negato accesso alla documentazione sociale
Il sottoscritto Alberto Corazzi, socio effettivo della ASD Canottieri Baldesio, con la presente intende segnalare con fermezza una grave e reiterata violazione dei diritti dei soci, in particolare quanto previsto dall’art. 11 dello Statuto sociale.
In data 17 maggio 2025 alle ore 9, accompagnato dal socio Federico Cerra, mi sono recato presso la segreteria dell’Associazione al fine di esercitare il legittimo diritto di prendere visione del bilancio consuntivo 2024 e del bilancio preventivo 2025, in vista dell’assemblea ordinaria convocata per il 6 giugno 2025.
Abbiamo altresì chiesto di visionare il libro dei verbali del Consiglio Direttivo, poiché l’ultimo verbale messo a disposizione dei soci risale ormai al 20 gennaio 2025, nonostante le numerose richieste inviatevi.
Con rammarico e sconcerto, ci è stato comunicato dal personale di segreteria che non avremmo potuto visionare alcun documento. La segretaria ha riferito genericamente che la documentazione sarebbe stata disponibile “la prossima settimana”, senza fornire alcuna giustificazione formale.
Tale rifiuto costituisce una violazione palese dell’art. 11 dello Statuto, che stabilisce che : “I bilanci vanno depositati presso la segreteria della sede a disposizione dei soci almeno venti giorni prima”.
Inoltre, la segretaria ha affermato che la copia del verbale del 20 gennaio 2025 ci sarebbe stata rilasciata “per errore”, dichiarazione in netto contrasto con una comunicazione ufficiale inviata via PEC dal Consiglio Direttivo stesso, in cui si indicava chiaramente la disponibilità di tale documento. Tale incongruenza solleva seri dubbi sulla correttezza della gestione documentale e sulla trasparenza dell’azione amministrativa.
Sempre in tale occasione, la signora Laura Cabrini ha dichiarato in modo perentorio che il sottoscritto “non avrebbe potuto accedere alla sede” poiché mancavano 21 giorni allo svolgimento dell’assemblea (riferendosi al provvedimento di sospensione cessato). Si tratta di un’affermazione gravemente errata, sia sul piano dei calcoli temporali (i giorni erano 20) sia, soprattutto, perché tale prerogativa non rientra in alcun modo nelle competenze della signora Cabrini, la quale ricopre funzioni amministrativo contabili.
Alla luce dei fatti sopra descritti, DIFFIDO formalmente ii Consiglio Direttivo a:
- Depositare tempestivamente presso la segreteria, nel rispetto dell’art. 11 dello Statuto, il bilancio consuntivo 2024 e il bilancio preventivo 2025;
- Consentire l’accesso immediato ed integrale al libro dei verbali del Consiglio Direttivo, inclusi tutti quelli successivi al 20 gennaio 2025. (quello in cui approvate i bilanci non potete certo dire che dovete approvarlo nella prossima riunione del Consiglio)
Ribadisco infine il mio rammarico per il clima sempre più opaco e vessatorio che si sta instaurando nei confronti di chi, come il sottoscritto, agisce nel pieno rispetto dello Statuto e con l’unico intento di tutelare la legalità e i diritti associativi.
Alberto Corazzi
Esposto Integrativo – Violazione dell’art. 11 dello Statuto e Accesso alla Docum
73 risposte
Chiedo scusa, ma non avrebbe più senso rivolgersi alla giudice che ha stabilito il diritto sacrosanto di accedere agli atti fissando pure tempi e modi? Ho il sospetto che questo consiglio direttivo voglia creare ostacoli con l’obiettivo di convertire una sospensione (la cui correttezza è da verificare) in un provvedimento più pesante in modo da potersi liberare di lei… Ma forse questa è solo la mia impressione.
le rispondo con un mio messaggio ai giovani della Baldesio
mi scuso per la lunghezza ma è necessaria per dire quello che sento.
AI GIOVANI DELLA BALDESIO
Quando la legalità diventa un esempio, e l’illegalità un pericolo
per la coscienza associativa
di Alberto Corazzi, socio della Canottieri Baldesio
Nell’associazione sportiva più rappresentativa di Cremona, la
Canottieri Baldesio, sta emergendo una vicenda che interroga le
coscienze di tutti: soci, istituzioni e soprattutto i giovani. Perché
ciò che sta accadendo non è solo un problema interno: è un caso
che riguarda la cultura della legalità, della trasparenza e del
rispetto delle regole.
La Baldesio non è un circolo qualunque. È un punto di
riferimento storico, sociale e sportivo, con oltre 3.300 soci, al
centro della vita cittadina. Ma oggi, chi dovrebbe guidarla sta
offrendo uno spettacolo inaccettabile.
Una sentenza storica: il Tribunale condanna il Consiglio
Il 23 dicembre 2024, il giudice Benedetta Fattori del Tribunale di
Cremona ha pronunciato un’ordinanza di condanna contro
l’attuale Consiglio Direttivo della Baldesio per grave e reiterata
violazione dei diritti associativi.
Dopo quella sentenza, ci saremmo aspettati un cambio di rotta
Da quel momento, noi soci ci saremmo aspettati una presa di
coscienza da parte del Consiglio, un gesto di responsabilità,
un’inversione di rotta ispirata al rispetto delle regole e alla
trasparenza. E invece, a distanza di pochi mesi, ecco l’ordine del
giorno dell’assemblea del 7 giugno 2025: un documento che
ignora totalmente quella condanna e ripropone lo stesso modello
di gestione, privo di confronto, pieno di forzature statutarie, e
ancora una volta chiuso al dialogo.
Violazioni Statutarie e Voto Segreto
La convocazione dell’assemblea avviene tra gravi irregolarità:
– Le votazioni si aprono prima del dibattito, impedendo ai soci di
ascoltare la presentazione dei documenti e gli interventi critici
prima di votare. L’ordine del giorno è strutturato per ritardare il
confronto, inserendo elementi non urgenti tra i punti principali.
– La pubblicazione online dei bilanci non sostituisce il diritto alla
presentazione ufficiale e al dibattito pubblico.
– Questa scelta rappresenta una censura preventiva, che svuota
l’assemblea della sua funzione democratica.
– Si impone un voto segreto per i bilanci, in contrasto con lo
Statuto (art. 18);
– Si nega l’accesso ai bilanci e ai verbali, in violazione dell’art.
11 dello Statuto;
– Si estende illegalmente il voto ai soci minorenni, modificando
lo Statuto senza approvazione dell’assemblea. (Tale violazione è
stata anche formalmente accertata da un Revisore dei Conti della
Baldesio in un verbale ufficiale).
Tutto ciò è documentato da un esposto fatto ai Revisori e ai
Probiviri della Baldesio, firmato da 12 soci, che stigmatizza
queste violazioni.
Il messaggio ai giovani: è questo l’esempio che vogliamo
lasciare?
Ai giovani che oggi frequentano Baldesio non stiamo insegnando
a vincere nello sport, ma a piegare le regole quando conviene? A
zittire chi chiede trasparenza? A premiare chi sta nel “giro
giusto”?
No. Non è questa la strada da seguire.
Il 7 giugno, i soci decidono
L’assemblea non è un passaggio burocratico. È il momento in cui
la base può dire basta. Basta votazioni al buio, basta abusi, basta
silenzi.
Chi difende lo Statuto non crea divisioni. Difende la dignità
dell’associazione e il messaggio educativo che lasciamo ai
giovani.
Serve un cambio di rotta. Serve trasparenza. Serve legalità.
In attesa di una risposta chiara dagli organi di garanzia
A conferma dello spirito costruttivo che ci muove, abbiamo
affidato questa richiesta di legalità al Collegio dei Revisori dei
Conti e al Collegio dei Probiviri, gli organi preposti al controllo e
alla tutela dello Statuto.
Attendiamo con fiducia che si pronuncino e che, con la loro
autorevolezza, sappiano offrire un esempio concreto a tutti i
giovani: che le regole si rispettano, che la trasparenza è un
dovere, e che la legalità non è mai una battaglia di pochi, ma una
responsabilità di tutti.
Una scelta di valori, prima ancora che di regole
In fondo, questa vicenda non riguarda solo lo Statuto o
un’assemblea. Riguarda il tipo di cittadini che vogliamo essere, il
senso che diamo alla responsabilità, alla coerenza, al rispetto del
bene comune. La legalità non è un ostacolo, ma una palestra di
carattere, una forma di rispetto per se stessi e per gli altri.
Ai giovani, oggi, non dobbiamo solo offrire strutture sportive.
Dobbiamo insegnare con l’esempio. Insegnare che la correttezza
vale più della convenienza, che il coraggio di denunciare
un’ingiustizia è più importante dell’indifferenza, e che la dignità
non si misura nei risultati, ma nei comportamenti.
Chi guida un’associazione non deve solo gestire bilanci, ma
custodire valori. E ogni giovane, vedendo come vengono
affrontati i problemi in Baldesio oggi, ha il diritto di chiedersi:
sto imparando a rispettare le regole o a ignorarle? Sto crescendo
in un ambiente che costruisce comunità o che coltiva silenzi e
favoritismi?
La risposta a queste domande inizia con la nostra responsabilità
di adulti. E continua, speriamo, con il voto consapevole di ogni
socio che vuole lasciare ai più giovani un messaggio chiaro: la
legalità è la vera forza di una comunità.
Breve storia triste sulla LEGALITÀ : sabato lei si è presentato in Baldesio quando non poteva perché era ancora sospeso (sempre che la matematica non sia un’opinione).
Fine.
Breve triste storia della legalità”, dice lo sceriffo. Peccato che, nella sua nostalgia narrativa, dimentichi di menzionare il fatto centrale: che il consiglio a cui è legato è stato condannato in tribunale per aver violato i diritti dei soci. Una condanna vera, firmata dal giudice Benedetta Fattori il 23 dicembre 2024 — non proprio un dettaglio trascurabile quando si parla di legalità. Ma capisco: certe verità sono difficili da digerire, soprattutto per chi gioca a fare il moralizzatore con la memoria selettiva.
Poi arriva la matematica, il suo secondo campo di battaglia… e qui si vola alto. Secondo lui, dal 17 maggio al 6 giugno (legga l’ordine del giorno in prima convocazione) passano 21 giorni. Magari ha contato anche le ore di sonno, i giorni di pioggia e le apparizioni mariane. Io invece continuo a usare strumenti noiosi come il calendario, e scopro che i giorni sono 20. È strano doverlo spiegare a un adulto, ma tant’è: per qualcuno la matematica è una scienza, per altri è una forma di espressione artistica.
Questa, in fondo, è la solita tecnica di chi non ha argomenti: distorcere i fatti, lanciare slogan altisonanti, e gettare fango nella speranza che qualcosa si attacchi. Ma quando manca la sostanza, resta solo il rumore. E anche quello, ormai, è diventato prevedibile.”
Fin la segretaria glielo ha fatto notare sabato mattina, si vede che anche per lei la matematica non è una opinione. Si metta il cuore in pace, i numeri non mentono ed aiuti il fido portaborse a scovare chi è il fake tra i Papi.
😂 Ecco, si permette pure di fare il sermone ai giovani sulla legalità. Se non fosse impossibile direi che siamo su Zelig.
Paolo, il problema non è che faccio un discorso ai giovani. Il problema è che tu ridi.
Ridi davanti a una sentenza che condanna il Consiglio per violazione dei diritti dei soci.
Ridi davanti a numeri truccati, bilanci gonfiati e regole calpestate.
Ridi perché non hai argomenti, solo faccine.
Se ti fa ridere la legalità, forse il tuo posto non è in un’associazione: è in platea, ma quella sbagliata.
Io difendo valori, tu fai battute. È tutto lì, il confine. E tu hai già scelto da che parte stare.
Senta qui l’unico che dice delle balle e lei sceriffo. Prenda il calendario e conti. Io mi sono recato il 17 maggio. L’assemblea è convocata in prima convocazione il 6 giugno. Faccia i conti se sono 21 o 20. Riesce ad arrivarci anche un bambino quindi ho speranze che possa farcela anche lei. Faccia con calma i conti.
Il giorno della convocazione assemblea è il 6 in prima convocazione
6 giugno – giorno dell’assemblea
5 giugno – 1 giorno prima
4 giugno – 2 giorni prima
3 giugno – 3 giorni prima
2 giugno – 4 giorni prima
1 giugno – 5 giorni prima
31 maggio – 6 giorni prima
30 maggio – 7 giorni prima
29 maggio – 8 giorni prima
28 maggio – 9 giorni prima
27 maggio – 10 giorni prima
26 maggio – 11 giorni prima
25 maggio – 12 giorni prima
24 maggio – 13 giorni prima
23 maggio – 14 giorni prima
22 maggio – 15 giorni prima
21 maggio – 16 giorni prima
20 maggio – 17 giorni prima
19 maggio – 18 giorni prima
18 maggio – 19 giorni prima
17 maggio – 20 giorni
In quanto alla Segretaria, sarebbe meglio facesse il suo lavoro che non è quello di controllare i soci come ho specificato nell’esposto inviato ai probiviri e ai revisori.
Certo che una contabile che sbaglia i conti è tutto dire.
Qui era abbastanza semplice, si trattava di contare fino a 20. Non so con i bilanci come se la caviamo.
Caro Alberto,
è giusto che ci sia qualcuno che richiami l’attenzione sui temi della trasparenza, del rispetto delle regole e della legalità. E su questo le riconosciamo l’impegno costante, talvolta forse eccessivo. Tuttavia, quello che molti di noi ormai percepiscono è che la sua battaglia – per quanto nata da buone intenzioni – si sta trascinando da troppo tempo e sta diventando sempre più personale, allontanandosi dai veri bisogni dell’associazione e soprattutto dei giovani.
Continuare a puntare il dito, assemblea dopo assemblea, ha prodotto ben pochi cambiamenti e spesso ha solo creato tensioni e divisioni. Mentre si continua a discutere di statuti e interpretazioni legali, intanto i giovani che vorremmo “educare ai valori” si ritrovano a fare sport su un campo da basket con una superficie scadente, su campi da beach volley sempre più trascurati, con righe sbiadite, reti rotte e sabbia insufficiente. Il campo sintetico rimane inutilizzabile da mesi, spesso chiuso, e il campo in erba ormai sembra più adatto a coltivar patate che a giocarci.
Sembra che le strutture meglio mantenute siano essere quelle legate agli sport “storici” della Baldesio, mentre le altre vengano messe in secondo piano.
Se davvero vogliamo dare un messaggio concreto ai ragazzi, forse è il momento di spostare almeno in parte le energie – anche quelle comunicative – verso qualcosa di costruttivo: proporre investimenti mirati, segnalare le criticità delle strutture, avanzare idee per migliorare gli spazi dove i giovani vivono lo sport ogni giorno.
Parlare di regole e valori è importante, ma lo è anche offrire spazi all’altezza. Un’associazione forte non è solo quella che rispetta le carte, ma anche quella che ascolta i bisogni concreti dei propri giovani e fa di tutto per metterli nelle condizioni di crescere. Forse è lì che dovremmo iniziare a porre l’attenzione.
Parole sante ma non credo verranno recepite, se guarda il tenore e soprattutto i contenuti dei messaggi è tutto un tirare i remi in barca, un risparmiare, un criticare sport che non si reggono in piedi da soli (tutti al giorno d’oggi). Parla o crede di parlare ai giovani ma non si rende conto che è quanto di più lontano ci possa essere per un giovane. Come ha detto bene lei, ai giovani vanno fatte trovare strutture belle, moderne, funzionali, abbinate a spazi ricreativi in linea, non siamo più in periodo di guerra dove si giocava per strada. E tutto ciò ha un costo, che stride pesantemente con un signore che contesta il fatto che la cassa si è abbassata. Meno male dico io, altrimenti avevamo un conto corrente grasso e la società a pezzi.
caro RG
ti ringrazio sinceramente per il tono e lo spirito con cui hai scritto. Il tuo messaggio, anche nelle critiche, dimostra attenzione, e questo per me conta molto.
Capisco la percezione che questa battaglia si sia trascinata a lungo. Ma ti chiedo di guardarla per ciò che è, non per come viene raccontata: non è una sfida personale, non lo è mai stata.
Non ho fatto causa a un consiglio “antipatico” o per ragioni di schieramento. Ho fatto causa – e ho vinto – contro un atto preciso e illegittimo: la negazione del mio diritto di socio ad accedere ai documenti.
E sai perché la sentenza conta? Perché i giudici non giudicano simpatie o antipatie.
I giudici giudicano i comportamenti. Giudicano i fatti. Giudicano le violazioni.
E in questo caso, hanno riconosciuto che il mio diritto era stato calpestato.
Come scriveva Montesquieu:
“Una cosa non è giusta perché è legge. Deve essere legge perché è giusta.”
E far valere quella giustizia non è mai una guerra personale. È un dovere civico.
In un’associazione, le regole non sono dettagli tecnici: sono la base della fiducia tra soci.
Se rinunciamo a farle rispettare, anche solo per non disturbare l’equilibrio, apriamo la porta all’arbitrio. E a quel punto, anche le cose più semplici – un campo, un torneo, un bilancio – smettono di essere di tutti.
Hai ragione: servono idee, strutture, visione. Ma ti chiedo: chi decide come e dove investire, se il confronto viene evitato, se i documenti non si mostrano, se le assemblee vengono svuotate di senso?
Io parlo di legalità non per bloccare le iniziative, ma per garantire che siano trasparenti, giuste e condivise.
Come disse Kenneth Clark:
“Il potere non corrompe. Rivela.”
E quello che è stato rivelato, negando trasparenza e confronto, non può essere ignorato.
Io non voglio dividere. Ma il silenzio, davanti a certe storture, divide più della parola.
E se oggi possiamo parlare apertamente di numeri, gestione e regole, è anche perché qualcuno – magari scomodo – ha chiesto chiarezza.
Credo che legalità e sviluppo debbano camminare insieme.
E se hai proposte concrete, sono il primo ad ascoltarle. Ma senza regole rispettate, nessuna proposta è davvero al sicuro.
Chiudo con le parole di Adriano Olivetti:
“A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”
Grazie davvero per aver scritto. Anche nel dissenso, si può costruire qualcosa di autentico.
Alberto
Gentile Corazzi,
La ringrazio per il suo messaggio, che ho letto con attenzione e rispetto.
Mi permetta però di condividere anche un mio punto di vista. Pur riconoscendo che l’attuale consiglio abbia commesso alcune sbavature nel corso del mandato – cosa che può capitare in qualsiasi percorso gestionale simile – credo sia giusto riconoscergli anche il merito di essersi dimostrato concretamente efficace sul piano della manutenzione e dell’aggiornamento di alcune strutture della società. Sperando continuino su questa linea anche per le altre strutture sportive.
Quello che mi preme sottolineare, e che dovrebbe rappresentare un interesse condiviso da tutti i soci, è che a volte un consiglio va anche messo nella condizione di poter operare con una certa continuità. Se ogni bilancio viene sistematicamente respinto e ogni proposta viene ostacolata (a volte solo per ripicche, non nascondiamocelo), si rischia di rimanere impantanati in una fase di stallo permanente, che danneggia l’efficienza e, a lungo andare, anche l’immagine della Baldesio.
Una società come la nostra dovrebbe ambire a posizionarsi tra le realtà di riferimento, anche in termini di strutture e servizi. Ma per farlo, servono sì regole chiare e rispetto dei ruoli, ma anche collaborazione, fiducia e una prospettiva comune che guardi avanti.
Con questo spirito, credo che sia possibile – e auspicabile – trovare un equilibrio tra la necessaria trasparenza e il bisogno di operatività. Perché legalità e sviluppo, come giustamente dice, devono davvero camminare insieme.
Mi spiace ma non ho citazioni a supporto, o forse avrebbero appesantito un po’ il discorso.
Grazie.
Certo, oramai Corazzi e combricola sembra che vogliano rivolgersi al giudice anche per chiedere che l’assemblea venga fatta come vogliono loro, con l’ordine del giorno dettato da loro, con le votazioni che vogliono loro e con il risultato che vogliono loro. Una tragicommedia in salsa baldesina che si commenta da sola come il fatto che abbia pure contestato la sospensione dopo che sono mesi che con notizie false e al limite della querela infanga i consiglieri e l’intero sodalizio. Che arrivi presto il 7 dove spero venga messo un sonoro punto di fine a questa non divertente pagliacciata.
Caro Luca….che tragicommedia….
è commovente il tuo sforzo di trasformare una richiesta di regole e trasparenza in una farsa.
Hai talento: con una buona regia e due effetti speciali potresti candidarti per la fiction Baldesio — genere: farsa istituzionale.
Sì, lo confesso: io e la mia “combriccola” continuiamo a insistere su strane pretese tipo rispetto dello statuto, diritto all’informazione, votazioni serie. Robe da sovversivi, lo capisco.
Nel tuo mondo ideale, l’assemblea funziona come una recita scolastica: copione già scritto, applausi obbligatori e guai a disturbare la regia.
Poi ci accusi di “notizie false” e “querele”? Perfetto: se hai elementi, portali.
Ma se hai solo lo slogan, risparmiaci la finta indignazione — perché sai benissimo che l’unica sentenza l’ha già emessa un giudice. Ed era a nostro favore.
Quanto al 7, anche noi lo aspettiamo: per mettere fine non a una “pagliacciata”, ma alla rappresentazione tragicomica di chi confonde un circolo sportivo con una proprietà privata.
Sarà il giorno in cui i soci — quelli veri, non quelli di comodo — rimetteranno al centro la democrazia.
E tu potrai finalmente rilassarti: magari sotto l’ombrellone, senza dover inventare nuovi monologhi.
Soci veri come lei immagino, che fino all’anno scorso nessuno sapeva chi fosse visto che non si è mai visto. Illuminante.
Sì socio vero. Sempre in regola con le quote e con etica e morale
Perfetto
Si rimane impietriti davanti a questi due ‘soci’ che imperterriti da mesi continuano nella loro opera gratuita di diffamazione. Sabato era una giornata meravigliosa, mens sana in corpore sano dicevano già al tempo i latini, e qui non manca certo il tempo.
Purtroppo su certe cose il socio Corazzi ha ragione… sbaglia modi e tempi… poi se ci si vuole far abbindolare dal ristorante gourmet fate pure… vedremo tra qualche anno….
Ps1 Dai sceriffo è il tuo momento…
Ps2 Titti vieni all’assemblea a fare le foto?
Elenchi per cortesia anche solo due punti dove il socio Corazzi non sia stato smentito da dati e numeri.
Glieli elenco io. Si chiamano CASSA
La cassa: il cuore pulsante del bilancio (e della verità)
In un bilancio ci sono tante voci tecniche, spesso difficili da decifrare per chi non è del mestiere: ammortamenti, fondi, accantonamenti, capitalizzazioni… Ma ce n’è una che non si può manipolare, che parla chiaro anche ai non addetti ai lavori: la cassa.
Cos’è davvero la cassa?
La cassa rappresenta il denaro liquido immediatamente disponibile. È ciò che c’è nel conto corrente dell’associazione, in banca o a portata di mano, per pagare ciò che serve oggi: stipendi, bollette, fornitori, manutenzioni. È la fotografia della salute finanziaria reale, non quella “truccata” con le tecniche contabili.
Perché è così importante?
Perché non si può spostare, non si può mascherare, non si può abbellire. O i soldi ci sono, o non ci sono. È la voce più sincera di tutto il bilancio.
Esempi pratici
– Se hai un utile di 10.000 euro ma la cassa è in negativo, vuol dire che non puoi pagare nulla, nemmeno una lampadina.
– È come dire “ho guadagnato tanto”, ma intanto il tuo conto è in rosso e hai la carta bloccata.
– Una famiglia che ogni mese spende più di quanto guadagna, prima o poi deve svuotare il salvadanaio… e poi fare debiti.
I numeri della Baldesio
– Nel 2022 (gestione Arisi): cassa +226.356 euro
– Nel 2024 (gestione Guadagnoli): cassa –110.986 euro
In due anni sono stati bruciati oltre 337.000 euro di liquidità.
Un confronto che parla da solo
Nel 2022, con la gestione Arisi, la Baldesio aveva una cassa solida. Una gestione prudente, sobria, trasparente. Arisi ha amministrato con oculatezza e lungimiranza, ponendo al centro la tutela dell’equilibrio finanziario e il futuro dell’associazione. Ha lasciato una Baldesio in salute, con riserve vere.
Nel 2024, sotto la gestione Guadagnoli, la cassa è andata sotto zero. Una gestione centrata sull’apparenza, sulle spese senza freni, su un bilancio costruito per mostrare un utile fittizio, mentre si erodono valori reali. Guadagnoli sembra più preoccupato di apparire oggi, anche a costo di sacrificare il domani.
Una verità che non si può nascondere
La cassa è l’unico dato che non si può truccare. E oggi ci dice che la Baldesio:
– ha speso più di quanto incassava,
– ha già eroso le riserve lasciate da Arisi,
– e ha portato la liquidità sotto zero (–110.986 euro).
Conclusione
È finito il tempo dei giochi contabili. La cassa non mente. La realtà bussa. E chiede risposte.
BOCCIARE QUESTO BILANCIO E MANDARLI TUTTI A CASA.
Siamo ancora in tempo per raddrizzare la barca prima che affondi.
Ma per farlo, serve un vero comandante al timone. Qualcuno che abbia la patente, la rotta chiara e il coraggio di navigare per davvero.
Al comando amministrativo mi permetta ma ad oggi c’è un signore che io considero un vero professionista e che, mi permetta, non credo debba prendere lezione da nessuno, lei incluso. Dobbiamo essere fieri in Baldesio di avere tali professionalità che decidono di perdere parte del loro prezioso tempo per gestire la società.
Corazzi ma ora è diventato anche esperto di bilanci??? Guardi che il socio Baldesio ricorda bene l’assemblea scorsa dove le hanno dovuto spiegare più volte il rendiconto finanziario visto che come concetti faceva acqua da tutte le parti. Si ricorda le sue analisi dove prima mancavano 100 k poi diventati 200 poi per finire la Baldesio non aveva i soldi per i mutui e tanto altro??? Oppure il concetto della riserva straordinaria??? Non se lo ricorda??? Noi si. Ora cosa fa, lo spiega lei agli altri??? Ma un minimo di buon gusto no?? La cassa….mi tocca leggere che spiega la cassa….ma mi faccia il piacere. 😂 😂 😂 😂
La gestione Arisi che lei nomina è per caso quella dei soldi butatti nel rifacimento del bar, la stessa del buco nero del nuoto e della bocciatura del bilancio? È serio o sta scherzando perché se è serio le ricordo che lei ha sputato su quella gestione fino a pochi mesi fa. La cosa dice già tutto ed anche di più.
Mi spiace sono al mare, manderò un mio sostituto al mio posto
Facile…
Vacci anche l’8 e 9 giugno però, per coerenza.
Cara Luisa O
che lei creda che ci sia un “vero professionista” alla guida della Baldesio mi interessa poco.
Io non giudico le persone per simpatia o curriculum. Io giudico gli amministratori leggendo i numeri. E purtroppo i numeri, in questo caso, parlano chiaro.
Abbiamo un bilancio con:
– 296.996 euro di costi capitalizzati, in gran parte spese ordinarie spacciate per investimenti
– una cassa passata da +226.356 a -110.986 euro, in soli due anni
– spese fuori controllo in ogni settore, zero piani di contenimento
– e un flusso di cassa operativo negativo di 257.630 euro, segnale di crisi gestionale.
Se per lei questo è “professionismo”, per me è solo una gestione opaca che maschera i problemi invece di risolverli.
Io non contesto le persone. Contesto gli atti. E questi atti, analizzati oggettivamente, sono un disastro.
Essere fieri della Baldesio non significa chiudere gli occhi. Significa pretendere che venga amministrata con trasparenza, non con maquillage contabile. E questo, con rispetto, lo dico anche a lei.
Caro socio anonimo, hai ragione: mentre tu prendevi serenamente il sole in piscina, io ero in tribunale.
Non per sport, ma per difendere i diritti di tutti i soci — anche i tuoi, seppur forse ti disturbi ammetterlo.
La sentenza ha parlato chiaro: il Consiglio ha violato il diritto dei soci alla trasparenza.
E mentre alcuni si abbronzavano sulle sdraio, qualcun altro si occupava di far rispettare le regole dello statuto.
Sai, a ognuno il suo: c’è chi fa finta che vada tutto bene… e chi si prende la briga di alzare lo sguardo — e la voce — quando qualcosa non torna.
C’è chi porta i giornali… e chi le sentenze.
In fondo, la Baldesio è bella anche per questo: c’è posto per tutti.
Anche per chi lotta sotto il sole… ma non per l’abbronzatura.
…..parlando di onestà, rispetto e rettitudine, a questo punto mi viene seriamente da credere che il clamoroso rigore non concesso ieri sera all’Inter contro la Lazio sia dunque colpa di Guadagnoli….attendo riscontri dal Var..
Altro che rigore: qui i falli vengono premiati con la fascia da capitano,
i replay sono vietati per regolamento interno
e gli spettatori possono solo applaudire…
o cambiare sport.
Ma tranquillo, si dice che nel prossimo bilancio verranno inserite anche le simulazioni:
finalmente una voce trasparente.
Mi scusi Corazzi ma ancora continua nella sua opera? Mi scusi ma ha preso per fessi i soci Baldesio? È già stato pubblicamente smentito in tante di quelle occasioni che io mi vergognerei anche solo ad alzare la mano per richiedere di parlare.
Gentile socio attento, la ringrazio per l’attenzione che continua a dedicarmi: deve esserle costata parecchio, visto che perfino il tribunale ha ritenuto opportuno occuparsene. Mi accusa di ‘continuare nella mia opera’ — e sì, ha ragione: continuo a difendere i miei diritti, come ha confermato una sentenza ufficiale. Proprio quella del 23 dicembre 2024, in cui il giudice Benedetta Fattori ha condannato il consiglio Baldesio per averli violati, imponendo anche il rimborso delle spese legali.
Dunque no, non ho preso per fessi i soci Baldesio. Al contrario: ho rifiutato di farmi prendere in giro da chi ha usato l’arroganza al posto delle regole. E sa di che cosa mi vergognerei davvero? Non di alzare la mano per parlare, ma di scrivere insulti celandomi dietro uno pseudonimo, come fa lei.
Continui pure a firmarsi ‘socio attento’: l’unica cosa che ha davvero notato, però, è che avevo ragione. Il resto è rumore di fondo.
Ben detto. Oramai attendibilità pari a zero.
esatto. Questo consiglio dopo la condanna in tribunale (guardate che hanno condannato loro non altri ) ormai ha credibilità zero.
i soci sono stufi delle continue polemiche del socio Corazzi e dei suoi 4 portaborse
,👏👏👏👏
Caro Eugenio, capisco la stanchezza: dev’essere faticoso inseguire la verità con così poca voglia di ascoltarla. Quanto ai “quattro portaborse”, la prossima volta li mando con le ricevute della sentenza — così risparmiamo anche sulle polemiche.
Eugenio, senza cognome e senza argomenti.
Parli “a nome dei soci” ma non rappresenti nessuno, nemmeno te stesso: neanche il coraggio di firmarti.
Generalizzi, banalizzi, etichetti.
Io invece porto fatti, documenti e il mio nome. Sempre.
E questo fa tutta la differenza.
Siamo venuti a capo del complotto dei 3 papi poi? Il Sig. Cerra avrà ancora il microfono sabotato come l’ultima assemblea? In società abbiamo una schermatura contro il 5ggi e le scie chimiche? Queste sono le domande che attendono alla prova dei fatti il consiglio. Sempre il Sig. Cerra avrà poi trovato dopo mesi che ci guarda su i conti di ristrutturazione del bar? Ora con il nuovo pontefice i tempi sono maturi!
Caro Paragone — nome azzeccatissimo, visto il livello —
se ti sembra tutto una barzelletta, sappi che qui non si parla di papi o scie chimiche, ma di bilanci opachi, diritti negati e soldi veri, dei soci, spesi senza trasparenza.
Mentre tu giochi a fare il comico da tastiera, c’è chi si legge i conti, presenta ricorsi, ottiene sentenze.
Quella non è fantascienza. È giustizia.
Caro Corazzi, la filippica mal scritta (l’AI si può usare meglio) è riferita agli stessi giovani, ad esempio quelli della squadra dicalcio, che lei ha criticato a più riprese perché costano e portano a suo dire risultati mediocri? Cosi, per sapere.
Caro Paolo Adami,
anzitutto la ringrazio per l’attenzione riservata alla mia “filippica mal scritta” — che lei attribuisce all’AI, ma che in realtà è frutto del mio pensiero. Mi spiace deluderla: preferisco ancora scrivere con la mia testa, anche se capisco che in certi ambienti sia ormai un’abitudine in via d’estinzione.
Quanto al merito: non ho mai criticato i giovani né tantomeno la squadra di calcio. Ho semplicemente osservato — ed è un dato oggettivo, non un insulto — che gli investimenti vanno proporzionati al ruolo e ai risultati. Attualmente la squadra milita in seconda categoria, sta lottando per non retrocedere, e due terzi dei giocatori non sono nemmeno soci Baldesio. Questo è un bilancio sportivo, non una crociata.
Nel frattempo, nuoto e canottaggio — per citare solo due esempi — portano titoli mondiali, europei e italiani, con atleti che crescono dentro la società e la rappresentano con orgoglio. È forse offensivo dire che meritano priorità negli investimenti?
Chi trasforma ogni osservazione in un attacco personale probabilmente ha più interesse a difendere equilibri interni che a ragionare con serietà sulla direzione da dare alla Baldesio. Io, invece, continuerò a parlare di numeri, fatti e trasparenza — anche se a qualcuno dà fastidio.
Corazzi, non ci vuole un genio per capire che se lei ed io giochiamo a freccette e in italia ci sono 20 giocatori in totale rischiamo di finire alle olimpiadi. Poi per la percentuale di non soci cosa crede, che nelle altre discipline sia diverso? Vea so dal broc, in crenunées.
Invece di contribuire a rendere più bella la società ci sono solo inutili lamentele, diffide, avvocati. Il consiglio è composto da soci non da arruffatori e già questo dovrebbe bastare per far capire che lavorano per il bene della società. Non è questo lo spirito propositivo e costruttivo che un socio serio dovrebbe dare alla società di cui è parte. I probiviri hanno fatto bene a sospenderlo ma vedo che la lezione non è servita.
Signor Perna,
è sempre curioso leggere certi sermoni moralisti da chi si guarda bene dal citare i fatti. Lei parla di “lamentele, diffide, avvocati” come se fossero un capriccio mio personale, ma evita accuratamente di ricordare un dettaglio fondamentale: il consiglio è stato condannato da un tribunale italiano per abuso di potere, per aver negato ai soci l’accesso ai documenti, cioè per aver calpestato i diritti fondamentali di chi ha pieno titolo a controllare. Questo non è chiacchiericcio: è una sentenza della giudice Benedetta Fattori, del 23 dicembre 2024.
Quanto ai Probi Viri, sì, mi hanno sospeso. Senza motivazione concreta, senza uno straccio di giustificazione legittima. Ed è esattamente per questo che ho fatto ricorso al tribunale: per chiedere l’annullamento di quella che è una pagina vergognosa nella storia della Baldesio, scritta non dalla legalità ma dalla mediocrità.
Lei dice che nessuno dovrebbe parlare di “arruffatori”? Infatti. Qui non si parla di agitatori, ma di incompetenti, di gente che ha dimostrato nei fatti — e nei bilanci appena pubblicati — di non essere all’altezza della gestione di un circolo storico come il nostro.
E infine, quella sua frase sprezzante, “vedo che la lezione non è servita”, la dice lunga sul tipo di persona che ho di fronte: uno che confonde il confronto con l’intimidazione. Mi dispiace deluderla, ma con me le intimidazioni non funzionano. Non mi spaventa chi alza la voce quando ha torto: mi motiva. Saranno loro — e forse anche lei — a dover chinare la testa di fronte alla legge, alla verità e alla dignità. Che vi piaccia o no.
Ho finito di leggere la sua risposta dopo la parola ‘sermone’. Scusi ma è a tutti gli effetti illeggibile.
Caro Giuseppe,
se si è fermato dopo la parola “sermone”, il problema non è il testo.
È la sua soglia di attenzione.
Io continuerò a scrivere, anche sapendo che lei non leggerà.
Perché rinunciare a pensare per chi non vuole ascoltare sarebbe il vero errore.
E comunque, chi si ferma dopo tre parole, ha già deciso di non capire.
Ed è libero di restare dove si è fermato.
dai riflettiamo tutto insieme sul Bliancio 2024
PERCHÉ IL BILANCIO CONSUNTIVO 2024 DELLA CANOTTIERI BALDESIO DEVE ESSERE BOCCIATO
Introduzione
Il bilancio consuntivo 2024 della Canottieri Baldesio è un documento che rappresenta il fallimento della gestione attuale sotto ogni punto di vista: contabile, etico, statutario e associativo. Siamo davanti a un dissesto della liquidità. Questo bilancio deve essere bocciato. È l’unica via per tutelare la Baldesio, ripristinare la trasparenza e restituire ai soci il potere decisionale che è stato loro sottratto.
1. Costi capitalizzati
Nel 2024 sono stati capitalizzati 296.996 euro, contro i 161.115 euro del 2023. Un incremento dell’84%. Ciò significa che quasi 300.000 euro di spese sono state tolte dal conto economico e spostate nello stato patrimoniale per mascherare un disavanzo enorme. È una tecnica che altera la rappresentazione reale dei conti, rinviando i problemi agli anni successivi e rendendo difficile ai soci comprendere l’effettiva situazione economica.
2. Cassa svuotata, gestione fallimentare
Il saldo di cassa è passato da +226.356 euro a -110.986 euro. Una perdita secca di oltre 337.000 euro in un solo anno. Il flusso di cassa operativo è -257.630 euro. Siamo in una situazione di emergenza, gestita senza piano di rientro e ricorrendo all’indebitamento bancario. La Baldesio è senza liquidità.
3. Aumento dei costi
Nonostante l’allarme liquidità, i costi sono aumentati: appalti (+64.512 euro), manutenzioni (+67.385 euro), consulenze (+16.864 euro), sorveglianza, informatica, promozione, sanzioni. Nessuna voce è scesa. Nessuna politica di contenimento è stata adottata.
4. Voci oscure
Persistono voci generich: spese varie (13.190 euro), sopravvenienze passive (4.527 euro), abbuoni non spiegati. Il bilancio è non comprensibile per i soci. Senza note analitiche, i numeri non sono verificabili.
5. Settori sportivi in perdita strutturale
I settori sportivi continuano a generare perdite strutturali: saldo complessivo negativo per 235.740 euro. Tennis, canoa e calcio peggiorano. Nessun piano di ristrutturazione, nessuna sostenibilità economica. Il deficit è cronico e viene coperto da tutta la comunità, senza che venga spiegato.
6. Ricavi stabili
I ricavi non sono calati. Sono stabili rispetto al 2023. Quindi non si può scaricare sui ricavi la responsabilità del deficit. La colpa è nella spesa fuori controllo.
7. Zero strategia, zero visione
Il bilancio non contiene un solo rigo di visione o strategia. Nessuna razionalizzazione, nessun progetto di risanamento. Solo capitalizzazioni e rinvii. Nessuna risposta ai problemi strutturali. Nessun piano per il futuro.
8. Corazzi aveva visto giusto
Alberto Corazzi aveva previsto tutto. Pubblicamente, su stampa, in assemblea, con documenti puntuali. Aveva denunciato la cassa in caduta, i costi capitalizzati, i flussi di cassa negativi. Tutto è stato confermato. Aveva sollevato criticità che meritavano ascolto. Oggi quelle segnalazioni trovano riscontro nei dati.
9. Assemblea pilotata, dibattito svuotato
La votazione viene aperta prima della relazione e degli interventi. Le urne si aprono subito. Dopo ore di premiazioni, il presidente parla davanti a pochi presenti. I soci hanno già votato e sono andati via. Così si impedisce il dibattito. Dodici soci hanno presentato un esposto formale. La democrazia interna è stata gravemente compromessa.
10. Caso ESCO: il contratto nascosto
Un progetto da 3,6 milioni di euro in 12 anni viene proposto senza documentazione, senza confronti alternativi. Il preventivo Elevion non è mai stato pubblicato. È stato firmato un accordo preliminare senza passare dall’assemblea. Un vincolo pluriennale su cui i soci non sono stati adeguatamente informati.
11. Corazzi sotto attacco per la verità
Tutti i consiglieri, all’unanimità, hanno chiesto la radiazione di Alberto Corazzi. Per cosa? Per aver creato una chat. Per aver fatto domande. Per aver scritto ai giornali. Per aver sollevato perplessità. Mai un richiamo in 62 anni. Socio attivo, imprenditore noto, sostenitore della vita associativa. Oggi rischia l’allontanamento per aver posto interrogativi scomodi.
12. Una condanna che parla chiaro
Il Tribunale di Cremona ha già scelto da che parte stare. Ha condannato il Consiglio per aver negato per due anni l’accesso ai documenti richiesti da Corazzi. Ha riconosciuto il suo diritto alla trasparenza. Una sentenza che rafforza il principio di partecipazione e controllo da parte dei soci.
13. Ai Probiviri: una scelta chiara
Ora che avete davanti tutti i numeri, gli esposti presentati da Corazzi e quelli del Consiglio, potete valutare entrambe le posizioni in modo completo. Le verità del Consiglio sono già state smentite da una sentenza, mentre quelle di Corazzi hanno trovato conferma sia nella sentenza di un tribunale italiano, sia nei fatti, sia nei numeri di questo bilancio.
Non si tratta di schierarsi, ma di riconoscere dove stanno la trasparenza e la coerenza. Siete davanti a una scelta importante. I soci sapranno comprenderla — e giudicarla — nel tempo.
14. Conclusione: bocciamo il bilancio.
Bocciare questo bilancio non è un gesto politico. È un dovere morale. È l’unica via per riportare verità, competenza e responsabilità nella Baldesio. Bocciarlo significa voltare pagina rispetto a una gestione che ha portato squilibri e incertezze, aprendo una nuova fase fondata su chiarezza e rigore.
15. Un’ultima parola: chi è davvero Corazzi?
Quando qualcuno vi dirà che Alberto Corazzi “non capisce niente di bilanci” – come ha fatto pubblicamente l’amministratore in assemblea e nel suo comunicato stampa – ognuno potrà giudicare liberamente, sulla base dei numeri, dei documenti e delle decisioni assunte.
Le analisi, le domande e le iniziative di Corazzi hanno portato alla luce aspetti rilevanti della gestione. È compito dei soci, ora, valutare in autonomia il contributo che queste azioni hanno avuto per la trasparenza e il confronto all’interno dell’associazione.
Guardi Corazzi, le svelo un segreto, alla voce 4 le stesse definizioni le può trovare nei bilanci certificati di società di capitali. Così apprende anche qualche nozione in più. Oltretutto il bilancio è stato valutato e controllato dal collegio revisori ma visto che lei è migliore anche di questi professionisti allora sicuramente non va bene ed ha ragione lei. A quando la candidatura alla Presidenza della Repubblica? Per tutti gli altri punti, tipo visione programmi o altro basta leggere con un minimo di attenzione il giornalino, cosa che evidentemente non ha fatto. Per il resto dei punti invece che tendono a visioni quantomeno oniriche consiglio qualche ora in più di sonno per notte.
Paolo la ringrazio per il tono ironico, ma mi consenta di rispondere con qualche chiarimento — magari può tornare utile anche a lei.
Primo: citare i bilanci delle società di capitali come riferimento per giustificare l’uso distorto delle capitalizzazioni è un autogol. Le società di capitali operano in regime civilistico e fiscale diverso, e comunque quando capitalizzano costi ordinari spacciandoli per investimenti (come è accaduto qui), l’organo di controllo serio li segnala, non li benedice.
Secondo: il Collegio dei Revisori, come ben sa chi conosce la materia, non certifica né “approva” il bilancio. Esprime un parere, spesso formale, senza potere vincolante.
E se bastasse la loro firma a garantire tutto, Enron e Parmalat sarebbero ancora quotate in Borsa.
Terzo: la differenza tra chi legge un bilancio e chi lo interpreta è la stessa che c’è tra chi sa cos’è una capitalizzazione e chi la usa per nascondere un disavanzo.
Quando si spostano quasi 300.000 euro di spese ordinarie nello stato patrimoniale, non serve scomodare il giornalino: servono risposte contabili.
Quanto alla Presidenza della Repubblica, la ringrazio per la promozione, ma mi accontento di fare il mio dovere di socio: studiare i numeri, non vendere fumo.
Le auguro buona lettura — magari la prossima volta di un bilancio, non di un trafiletto redazionale.
I programmi del consiglio elencati sul giornalino mi sembrano sensati ed anche il bilancio è in ordine, voterò si senza nessun dubbio. Il Sig. Corazzi si lamenta della cassa ma se si vogliono fare delle migliorie bisogna pagare i lavori per cui è sensato che la cassa sia calata, cosa li tenevamo li a fare, per far vedere che siamo ricchi?
Caro “Osvaldo Bagnoli” (alias dell’ennesimo esperto da bar),
non contesto l’uso della cassa per investimenti utili.
Contesto che si siano svuotate le riserve per coprire spese correnti, senza un piano, senza priorità e senza trasparenza.
Qui non si è speso per crescere, si è speso per nascondere i problemi, spostando costi ordinari tra le immobilizzazioni (vedi i 296.996 euro capitalizzati “creativamente”).
Quanto ai “programmi” sbandierati nel giornalino, sono tutte belle parole. Ma alla fine parlano solo i numeri, e quelli stanno in fondo al bilancio.
Sono quelli a dire cosa è stato fatto, non le intenzioni stampate in bella calligrafia.
Se per lei questo è “in ordine”, allora sì, giochiamo in due campionati diversi.
Io con i numeri, lei con le figurine.
Può darsi, nell’ultimo acquisto mi è capitata la figurina del Saccente, tipica figura che parla e giudica dall’alto ma raccoglie poi poco, è una doppia, vedrò di fargliela pervenire come regalo.
Caro Bagnoli
la sua ironia da edicola di provincia è perfetta: figurine al posto di argomenti, sarcasmo al posto di verità.
Peccato che mentre lei colleziona battute, io colleziono atti, PEC, sentenze e fatti.
E quelli, mi creda, non sono doppioni: sono schiaffi alla sua credibilità.
E, in ultimo, mi permetta, parlano i numeri ma anche le opere eseguite e quelle sono sotto gli occhi di tutti. Forse valeva la pena farsi qualche giro in più in società invece che parlare a vanvera e farsi sospendere così le avrebbe potute vedere dal vivo le opere fatte. La aspetto al bar, siamo carenti di esperti tuttologi.
Caro Bagnoli,
i numeri parlano davvero, ma solo a chi sa leggerli. La cassa nel 2022 era +81.984 euro, nel 2023 +23.029 euro, nel 2024 –257.630 euro.
Questo si chiama crollo della liquidità, non progresso.
Le “opere” che lei idolatra sono state pagate a debito, coi fidi bancari, e lei ci brinda sopra al bar.
Faccia così: prima apra il bilancio, poi apra bocca.
Al netto della solita ennesima polemica gratuita che leggo sopra quasi oramai con repulsione volevo fare i complimenti per il notiziario, davvero ben fatto e preciso. Prendo atto con piacere che in programma vi è la sistemazione dell’area ex bocce e del campo da basket, avanti così per una Baldesio sempre più bella. Le chiacchiere stanno a zero e questo consiglio mi sembra sia anche piuttosto concreto. Bravi.
Caro Pietro,
che meraviglia leggere finalmente un commento lucido, profondo e soprattutto… decorativo, proprio come la fioriera all’ingresso.
Lei dice che “le chiacchiere stanno a zero”? Verissimo.
Infatti nessuno chiacchiera come chi applaude ogni “progetto in programma” come se fosse già realizzato… magari ignorando che la cassa è in rosso di 257.630 euro. Ma sì, dettagli, no?
L’area ex bocce? Il campo da basket? Avanti tutta!
Magari col monopattino elettrico, così non si consuma benzina della realtà.
E complimenti davvero per l’amore per il notiziario: così ben fatto che si dimentica perfino di dire perché l’assemblea è stata rinviata. Magia dell’editoria creativa.
Continui così, Pietro. Serve sempre qualcuno che batta le mani mentre la nave affonda.
Vedo che qui leggono tanti soci quindi vado un po’ controcorrente, la società ha bisogno di un restyling molto profondo, comincia ad essere vecchia e le strutture non tengono il passo, perché non proporre un piano di opere pluriennali, anche con aumento di quota per finanziamento, in modo da riportarla all’eccellenza che aveva un tempo? Guardate che il socio Baldesio tiene a queste cose e se sono motivate spende.
Lei ha ragione, ma qui abbiamo a che fare con persone che non vogliono spendere e rimpiangono la società degli anni ’70.
Cara Luisa,
finalmente una voce che non si perde nei numeri, ma guarda con amore critico alla realtà della nostra società.
Hai centrato il punto: la Baldesio ha bisogno di un restyling vero, non di cerotti su strutture logore o comunicati autocelebrativi.
Hai anche ragione su un’altra cosa: i soci, se capiscono, sono pronti a contribuire. Ma prima di chiedere fiducia e magari risorse, bisogna meritarle con trasparenza, visione e serietà.
Per questo c’è un gesto semplice e potente da fare, per voltare pagina e cominciare a costruire davvero qualcosa di solido:
BOCCIARE IL BILANCIO CONSUNTIVO.
Solo così si manda un segnale chiaro: così non va, e da qui si riparte
Buongiorno.
Domanda: chiedo se, ad oggi, dopo che mi risulta siano stati accuratamente visionati documenti e contabilità anche di anni nei quali era in carica un altro Consiglio, ma è proprio possibile che sia stato quindi tutto regolare, soprattutto il settore nuoto!? Nessuna gabola, chiamiamola così???
Capitolo assemblea: mi è parso di capire, leggendo qui, che chi sceglierà di bocciare il bilancio sia un Vero Socio Baldesio che ha a cuore la Società, chi invece deciderà di approvare il bilancio è un Socio di comodo, che se ne frega che (cit. Lorenzo Grandi), basta che gli sia dia in estate una pozza d’acqua e un lettino dove prendere il sole ed è già contento.
Praticamente, detto terra terra, se voti contro il Consiglio sei una persona intelligente, se voti a favore sei un socio del cazzo…
Sarei davvero curioso……
Caro Nicola, come te tanti altri lo sono ma viene il sospetto che non essendo di competenza della gestione attuale non siano stati nemmeno visionati.
Peccato perché le voci erano a dir poco imbarazzanti…
Caro Federico,
è giustissimo che ogni socio si ponga domande e valuti con attenzione, proprio come hai fatto tu.
Riguardo ai documenti, alle contabilità e alla situazione del settore nuoto (e non solo), abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti di lettura e analisi: numeri, dati, sentenze, atti ufficiali, PEC.
Ognuno è libero di farsi la propria idea, senza slogan e senza etichette.
Sul voto in assemblea, lasciami dire questo:
nessuno è “più socio” o “meno socio” in base al voto che esprime.
Ognuno vota secondo coscienza, con una sola responsabilità: quella di fare il meglio per la Baldesio.
Quello che conta è che la scelta sia informata, consapevole, e non dettata da appartenenze o abitudini.
Il rispetto nasce proprio da qui: dal confronto, anche acceso, ma sempre basato sui fatti e sulla libertà di pensiero.
I giovani meritano il diritto di votare in quanto soci paganti e finalmente è stata apportata questa modifica. Tralascio giudizi su questa infinita polemica che lascia in effetti di stucco.
Mi piacerebbe fosse potenziata anche la platea dei votanti, non tutti possono partecipare dal vivo, perché non pensare ad un voto elettronico da casa? Siamo nel 2025 e la cosa credo sia fattibile, non ha senso che decidano i soliti 200/300 su più di 3000 iscritti.
Io fare con sms 42200
Caro Roberto,
posso anche condividere, in linea di principio, l’idea che i giovani debbano partecipare alla vita sociale, e il tema del voto elettronico nel 2025 è sicuramente interessante.
Ma non possiamo confondere i desideri con le regole.
Nel dicembre 2023, un’assemblea straordinaria regolarmente convocata ha respinto con la maggioranza qualificata dei due terzi la proposta di estendere il diritto di voto ai soci minorenni. Questo è un fatto.
Lo Statuto non si cambia per interpretazione personale o per simpatia politica.
Serve una nuova assemblea straordinaria, una proposta chiara, e di nuovo due terzi dei voti favorevoli dei presenti.
Questa è la legge. Questa è la democrazia. Questa è l’Italia. Non Kabul.
Il presidente aveva il dovere statutario e morale di rispettare quella decisione. Invece, cosa ha fatto?
Ha ignorato il voto dei soci, ha modificato unilateralmente le regole, e ha programmato un’assemblea ordinaria con un ordine del giorno che violava apertamente lo Statuto.
Non è un’opinione: è stato necessario un esposto formale, firmato da me, e inviato ai Revisori e ai Probiviri, per costringere questo consiglio a rinviare l’assemblea al 21 giugno, dopo essere stati colti in fallo su una violazione evidente dello Statuto.
E non dimentichiamo: una sentenza del Tribunale, firmata dalla giudice Benedetta Fattori, ha già condannato questo stesso consiglio per abuso di potere e per aver violato i diritti dei soci.
Quindi no, Roberto, non si può prendere lo statuto votato dai soci e buttarlo nel cesso, per sostituirlo con uno “personale” scritto a proprio uso e consumo.
Se vogliamo cambiare le regole, le cambiamo tutti insieme, nei modi e nei limiti previsti dalla legge e dallo statuto.
Tutto il resto è solo scorciatoia illegittima.
E se un Consiglio Direttivo non è capace nemmeno di rispettare le regole che ha giurato di onorare, allora dovrebbe dimettersi all’istante.
Ma, evidentemente, la dignità non è più di moda.
Mi scusi ma non sono assolutamente d’accordo con quanto da lei affermato. Il voto dei giovani è per legge e tutto è stato fatto a norma, un notaio lo ha validato ed un notaio se lo fa vuol dire che è tutto regolare. Lo stesso collegio dei revisori ha ritenuto la norma ed il cambio di statuto coerente. Quello che lei ha fatto rischia solo di non far votare i giovani in questa tornata, creare caos amministrativo e confusione. Ora va bene il rispetto delle regole ma lei sta ampiamente esagerando e parecchi soci, io incluso, sono stufi di questo comportamento. La Baldesio è una società che per anni è andata avanti in armonia, da quando lei e pochi altri soggetti hanno deciso di immischiarsi in cose che oltretutto non sanno appieno perché manco si sono mai operati attivamente alla guida il clima è cambiato. Mi permetta ma a me non sta bene e sono anche stufo, della sua legalità (presunta) non so che farmene. Cordialmente.
Perché fuggite sempre dai fatti?
È interessante – e tristemente rivelatore – notare come ogni volta che il blog di Zanolli pubblica qualcosa di concreto, documentato, circostanziato, il dibattito si sposti immediatamente dal merito al fango, dalla questione all’insulto, dalla sostanza alla calunnia.
Mai una smentita fondata, mai un dato opposto, mai un’argomentazione logica.
Solo insinuazioni, attacchi personali, etichette gettate addosso a chi osa pensare, analizzare, contestare.
Perché accade questo?
Perché chi è incapace di ribattere sul piano dei fatti, fugge nell’opinione gratuita.
Chi non ha strumenti critici, agisce come il cane che abbaia al padrone che lo richiama: reagisce, ma non risponde.
Chi è intellettualmente disonesto, non discute la notizia: attacca chi la mette in luce.
Questo comportamento, sistematico, è la cartina di tornasole dell’ignoranza organizzata.
Denota paura della verità, dipendenza dal potere, insofferenza verso le regole, fastidio per il pensiero libero.
E allora si parla di tutto fuorché del punto.
Si commenta la persona, non l’azione.
Si misura il tono, non il contenuto.
Si guarda il dito, non la luna.
Ma a chi vive così, prono e rancoroso, dico solo questo:
i fatti non si cancellano con il sarcasmo, e la verità non si sconfigge col disprezzo.
Potete ignorarla, deriderla, insultare chi la porta…
Ma alla fine vi verrà a trovare, e presenterà il conto.
Una riflessione, se mi è concessa.
Mi rendo conto che nei commenti sotto gli articoli del blog di Zanolli compaia spesso il mio nome. Non per scelta egocentrica, ma per qualcosa di più semplice e, se volete, più profondo: non riesco a tacere quando vedo che la verità viene distorta, banalizzata o piegata a convenienze momentanee.
Non lo faccio per gusto della polemica, né per il piacere di apparire.
Lo faccio perché non posso permettere che, in uno spazio serio e libero come questo, curato con coerenza dal direttore Zanolli, si lascino correre senza replica affermazioni sbagliate, semplificazioni fuorvianti o veri e propri rovesciamenti della realtà.
Ringrazio pubblicamente il direttore Zanolli per il coraggio civile e professionale con cui garantisce a tutti la possibilità di esprimersi, senza censure e senza filtri. È raro, oggi, avere uno spazio aperto dove il confronto, anche acceso, è ancora possibile. E proprio per questo credo che abbia valore solo se si mantiene sul piano dei fatti e non degli slogan.
Mi auguro che il dibattito possa tornare a concentrarsi sui temi reali, sui contenuti degli articoli, sulla sostanza delle vicende.
Troppo spesso, invece, si devia in personalismi, sarcasmi sterili e attacchi fuori bersaglio, che sviliscono la serietà dell’argomento trattato.
Continuerò a rispondere con pacatezza, ma anche con fermezza, ogni volta che sarà necessario.
Per rispetto dei fatti. Per rispetto della verità. E per rispetto dei soci che leggono, riflettono e meritano chiarezza.
Chi preferisce il silenzio, lo faccia pure.
Io ho scelto di non voltarmi dall’altra parte.
Riflessione dell’ 1,52
Ma va a let.