“E’ l’ora che si apra un dibattito serio sull’impiego del ‘nuovo’ nucleare anche anche nel nostro territorio. ‘Novità a Cremona’ , forte del suo civismo, vuole essere promotrice di questa fase che già in tutta la Regione si sta facendo strada sia attraverso l’azione della Regione Lombardia, sia attraverso le prese di posizione dei vertici delle categorie confindustriali e degli esponenti di governo come i ministri Salvini e Pichetto Fratin”. Lo dice oggi Alessandro Portesani capogruppo della lista civica ‘Novita’ a Cremona’ in Consiglio comunale a Cremona e già candidato sindaco per il centro destra alle ultime elezioni amministrative.
“Nelle prossime settimane – spiega Portesani – organizzeremo un incontro per porre sul tavolo la questione, ben consci però che esponenti di rilievo di altre forze politiche, come ad esempio il Pd, stanno già mettendo veti a priori, che sembrano del tutto ingiustificati. Basti pensare alle recenti dichiarazioni del consigliere dell’Emilia-Romagna Luca Quintavalla, che ha immediatamente bocciato un eventuale recupero produttivo energetico del polo di Caorso. Senza per altro valutare, colpevolmente, che le tecnologie non sarebbero più quelle degli anni in cui fu costruito. Del resto, è sempre un po’ abitudine della sinistra andare contro lo sviluppo industriale in nome di un presunto interesse ambientale. Su questo noi di ‘Novità a Cremona’ vogliamo capire cosa ne pensi il Pd cremonese, soprattutto a fronte di eventuali richieste del mondo produttivo locale.
“Del resto, i dati lo dicono chiaramente, il deficit energetico è impressionate rispetto ad altri Paesi e il mondo produttivo chiede alla politica un intervento in tempi brevi – commenta Portesani -. Basti solo pensare alle recenti prese di posizione di Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Lombardia che ha detto di credere che il nucleare nel medio-lungo termine sia una buona opzione o di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, che ha spiegato di essere sicuramente favorevole al nucleare da installare il più vicino possibile alle imprese”.
“Nel tavolo avviato da Regione hanno poi preso parte i giganti delle multiutility: Eni, Edison, Ansaldo Energia, Enel e le Università: il Politecnico di Milano e Università degli Studi di Pavia. La filiera sicura del nucleare sta già muovendo i primi passi. Nelle università italiane c’è un vero e proprio boom di iscrizioni ai corsi di specializzazione in ingegneria nucleare: un segnale chiaro della fiducia dei giovani verso questa tecnologia e della volontà di essere protagonisti di una nuova stagione energetica. Noi come civici vogliamo avviare un dibattito serio, privo di inutili ideologismi sul tema, sapendo bene di essere sempre vicino al mondo dell’impresa e attenti allo sviluppo del nostro territorio” conclude Portesani.
Una risposta
L’energia elettrica necessaria ad alcune utenze industriali di Cremona doveva essere prodotta da una centrale turbogas in joint-venture tra AEM e Tamoil Raffinazione. E’ passata un’era geologica, forse Portesani ne avrà sentito parlare. Oggi sarebbe A2A (che decide le cose a Milano e Brescia, non certo all’ombra del Torrazzo) e non sarebbe Tamoil, che non raffina più dalla fine del 2011. Allora arriva la Sogin che scopre una vocazione a costruire e gestire i nuovi impianti nucleari. L’idea di Caorso nasce dal fatto che fin dagli anni ’70 esiste un comodo elettrodotto a 130 kV che collega Isola Serafini con la zona vicina alla canottieri Flora. Quindi il reattore lo mettete là e la corrente la usate qua. Semplice, forse troppo.