Radiologia, nuove frontiere: congresso in Santa Monica

22 Ottobre 2025

La diagnostica per immagini ha acquisito un ruolo sempre più determinante non soltanto nella fase di identificazione delle patologie, ma anche nel monitoraggio e nella gestione delle complicanze insorte in seguito a procedure chirurgiche, trattamenti locoregionali, terapie farmacologiche e radioterapia. L’avanzamento tecnologico e la crescente integrazione delle metodiche di imaging nella pratica clinica quotidiana hanno trasformato la radiologia in una disciplina imprescindibile nell’ambito della medicina moderna. Di questo si parlerà nel congresso medico in programma venerdì 24 ottobre nel campus di Santa Monica.

Le complicanze post-terapeutiche rappresentano un aspetto critico della gestione del paziente e possono manifestarsi con quadri clinici estremamente eterogenei. Esse comprendono fenomeni infiammatori, infettivi, ischemici, emorragici, trombotici, disfunzionali o da recidiva patologica. Il radiologo, attraverso l’utilizzo combinato di differenti metodiche di imaging – tra cui l’ecografia, la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM) svolge un ruolo chiave nel riconoscimento precoce di tali eventi avversi.

La conoscenza dettagliata della nuova anatomia post-chirurgica è fondamentale per una corretta interpretazione dell’imaging. Le modificazioni anatomo-patologiche, inevitabili esiti degli interventi, devono essere distinte con precisione dalle alterazioni patologiche che configurano vere e proprie complicanze. In questo ambito, il radiologo è chiamato non solo a descrivere le immagini, ma anche a contestualizzarle in rapporto alle informazioni cliniche e chirurgiche, sviluppando una capacità di analisi critica e integrata.

Nel contesto del follow-up, la diagnostica radiologica si configura come strumento essenziale per monitorare l’evoluzione delle complicanze, valutarne la risposta ai trattamenti instaurati e orientare la successiva gestione clinica.

La radiologia interventistica ha ampliato ulteriormente il perimetro di azione della disciplina radiologica, consentendo il trattamento di numerose complicanze attraverso procedure mininvasive, caratterizzate da una significativa riduzione della morbidità rispetto alle tradizionali terapie chirurgiche. Il drenaggio percutaneo di raccolte infette, la gestione di stenosi e fistole, l’embolizzazione di sanguinamenti attivi e il posizionamento di endoprotesi rappresentano alcuni esempi emblematici dell’applicazione terapeutica dell’imaging guidato.

Il congresso di Cremona si propone di analizzare in modo sistematico la semeiotica radiologica delle complicanze post-terapeutiche, articolando il percorso formativo secondo i principali distretti corporei e le differenti tipologie di trattamento. L’obiettivo è quello di fornire ai partecipanti strumenti interpretativi aggiornati, stimolando al contempo il confronto interdisciplinare con le altre figure cliniche coinvolte nella gestione del paziente complesso.

La formazione continua in questo settore è cruciale per mantenere elevati standard qualitativi nella pratica diagnostica e terapeutica. Il radiologo del futuro dovrà essere sempre più un clinico dell’immagine, capace di integrare la conoscenza tecnica con un solido background clinico, in un’ottica di collaborazione sinergica e personalizzazione delle cure.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *