Proseguono gli interventi di riqualificazione e sostituzione degli arredi urbani nelle aree verdi e nei parchi cittadini (nella foto centrale via Tonani). Nei giorni scorsi sono stati rimossi cestini in ferro ammalorati che si trovavano in piazza Aldo Moro, è stata collocata una panchina sul tratto ciclabile via Flaminia – via S. Rocco, che va ad aggiungersi alle due già installate in precedenza.
Due panchine sono state inoltre sistemate ai bordi del campetto da calcio di via Castelforte, utilizzato liberamente, in modo da renderlo più fruibile. Sono state poi rimosse un panchina in via Rialto, altre tre nell’area giochi di via Fabio Filzi, sostituite da altrettante nuove, e quelle presenti in via Tonani, di fronte alla chiesa di S. Sebastiano, e nel giardino di via S. Allende a San Felice.
Questi interventi sono stati effettuati anche per venire incontro alle esigenze di cittadini e comitati di quartiere. Entro il mese di luglio saranno disponibili altre 50 panchine e 5 tavoli da pic nic in plastica riciclata che saranno collocati in varie aree della città sempre per rispondere a richieste e segnalazioni di residenti e comitati di quartiere.
Si è deciso di optare per arredi in plastica riciclata in quanto rappresenta un importante riutilizzo delle materie di scarto in un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale. Tale materiale inoltre garantisce una durata maggiore rispetto al legno, con minori costi di manutenzione e una maggiore resistenza nel tempo anche nel caso di eventuali atti vandalici.
3 risposte
Ringraziamo tutti in coro chi pensa agli arredi urbani, con particolare attenzione ai materiali utilizzati in modo che l’ambiente non venga intaccato e danneggiato. Di tempo da trascorrere sulle panchine ne avremo sempre di più, visto che le vetrine da guardare per lustrarsi gli occhi come pretesto per una passeggiata in centro sono sempre meno e siamo sempre più anziani. Magari l’attenzione fosse anche stata rivolta al parco del Morbasco dove invece si costruisce!
Tanto rumore per farci sapere che stanno facendo interventi di normale manutenzione, straordinaria solo perché la fanno ogni tanto, a caso?
Le onde dipinte in terra anni fa ora saranno in alto, l’arredo urbano che deve fare parte della ordinarietà strombazzato ai quattro venti come una concessione alle richieste dei comitati di quartiere, la cura dell’ambiente sottolineata nella ricerca dei materiali utilizzati. Poi si cementifica, si pensa a impianti che portano inquinamento acustico e dell’aria, poli logistici e altri insediamenti commerciali alle porte della città… Ci facciamo prendere in giro?