Come ho già avuto modo di scrivere, e il link riportato in calce a questa riflessione ne dà un’altra conferma, la finanza ha capito che un sistema produttivo ‘sostenibile’ può anch’esso creare utili e quindi ricchezza. Il problema ancora irrisolto, ma non impossibile, è la riscrittura dei parametri del concetto di economia, da cui derivi una equa ripartizione della ricchezza. Una parola ancora per rendere sempre più chiaro il mio pensiero su una nuova agricoltura e una diversa zootecnia, compatibili con le leggi della fisica e della chimica. Un campo di ricerca peraltro ancora da arare, compito questo che delle startup potrebbero assolvere. Ma dove, se non a Cremona? In altre parole, gli ordini del giorno del Consiglio comunale vanno benissimo, ma assomigliano tanto ad una lite di cortile. Fermarsi a litigare con un buzzurro vicino, guardando al passato, serve a poco. Le condizioni dell’ambiente impongono di guardare avanti e quelle dei tempi consigliano con forza il cambio di rotta dei sistemi di produzione e al contempo quello dei nostri comportamenti individuali, incoraggiando la crescita di un mercato ‘saggio’ perché sostenibile attraverso acquisti intelligenti.
Perché è necessario che (anche) le società della finanza diventino sostenibili