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Nuovo ospedale, ancora prima di partire ha 2 anni di ritardo

16 Gennaio 2024

Una fotografia di regime non è la migliore per comunicare. E quella pubblicata oggi dai media per documentare la conferenza stampa di presentazione del nuovo management dell’Azienda socio sanitaria Asst di Cremona rientra in questa categoria.  In prima fila, seduti davanti a un tavolo da riunioni, gli ufficiali dello stato maggiore con il capo al centro.  Dietro, in piedi, i sottufficiali. Piglio da gabinetto di guerra.

Un’immagine che potrebbe provenire dagli archivi dell’agenzia Stefani o da un fotogramma tratto da un cinegiornale Luce. 

Poi non è così. È una banale mancanza di attenzione, una leggerezza.  Però è dettaglio non di poco conto in un mondo dominato dalla comunicazione e dove l’immagine ha un ruolo significativo. Elly Schlein, che si affida a un armocromista, è un esempio eclatante della forza dell’immagine.

Altro stile la fotografia della presentazione del nuovo vertice dell’Asst di Crema e della Ats Valpadana.  In entrambe le immagini, i manager in piedi, volti rilassati e sorridenti e nulla che faccia pensare a qualcosa di autoritario o marziale. La foto dello stato maggiore dell’Asst di Cremona, invece, sembra studiata per mettere soggezione. La fotografia evoca l’ancien regime. Vintage, ma non romantica. 

Però la sostanza, la notizia vera della conferenza stampa, è un’altra.

Ezio Belleri, il neodirettore generale spiega: «ll progetto del nuovo ospedale è un’opportunità irrinunciabile per lo sviluppo di questo territorio e del sud della Lombardia, ma sarà pronto fra otto anni. In questo tempo il nostro obiettivo sarà duplice: aver cura dell’ospedale esistente e fare tutto ciò che serve (senza sprechi) per farlo funzionare al meglio; cercare di perfezionare quello che si può per preparare il cambiamento e riempire di contenuti il nuovo ospedale» (vittorianozanolli.it, 16 gennaio)

Se la matematica non è un’opinione, 2024 più 8 fa 2032. 

Un mese e mezzo fa circa, veniva annunciato in occasioni ufficiali che l’ottava meraviglia del mondo sarebbe stata pronta per il 2030 (Mondo Padano, 1 dicembre 2023;  Cremona oggi, 30 novembre  2023  per citare due testate), quindi sei anni.

In un mese i tempi si sono allungati di due anni.

Ma se lo dice Belleri che ne servono 8 anni, c’è da crederci. 

Lui stesso aveva dichiarato che il suo arrivo a Cremona era legato alla sua competenza nel settore. «Credo mi abbiano scelto anche per l’esperienza nell’avviare i cantieri». È encomiabile la sincerità del nuovo direttore generale dell’Asst. Merita un apprezzamento.  Questo non toglie il dubbio che il nuovo ospedale sia già in affanno. Sia sulla cattiva strada. Quanto meno su un sentiero ripido. 

Ma forse è solo pessimismo cosmico, coerente con l’ospedale fantascientifico. Che ancora prima di partire ha già accumulato un ritardo di due anni rispetto ai trionfali proclami del dicembre scorso.  Ma non tutto è perduto. Si dice così.

 

Antonio Grassi

 

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