Signor Direttore
– L’accesso ai documenti non è stato concesso: le richieste sono state respinte. Il Movimento per la Riqualificazione dell’ospedale di Cremona respinge punto per punto la replica dell’ASST pubblicata il 6 agosto, e ribadisce che:
motivazione che “non esistono atti definitivi”;
– In realtà, esistono atti in corso di verifica, già redatti, trasmessi e utilizzati in occasioni pubbliche;
– Il Consiglio di Stato (Adunanza Plenaria 10/2020) ha chiarito che anche atti non ancora definitivi sono accessibili, se esistono e sono stati protocollati o trasmessi tra enti.
Il PFTE è in fase di valutazione presso più enti pubblici, quindi non può non esistere. Se fosse davvero “inesistente”, come sostiene l’ASST, nessuno lo starebbe esaminando.
Inoltre, il riferimento al nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023) è del tutto inappropriato: l’articolo 35 si riferisce a procedimenti di gara e non è applicabile all’accesso civico generalizzato previsto dal D.Lgs. 33/2013. Questo diritto riguarda la trasparenza amministrativa, e non può essere limitato da norme pensate per la tutela della concorrenza nelle gare.
Anche le più recenti linee guida ANAC e numerose sentenze del TAR confermano che l’accesso civico prevale, salvo rischio concreto e attuale per interessi giuridicamente tutelati – rischio che l’ASST non ha mai dimostrato.
È lecito domandarsi se non vi sia, da parte dell’ASST, un utilizzo strategico dello stato di “bozza” per evitare il protocollo formale dei documenti e, conseguentemente, sottrarli al controllo civico.
Tale comportamento, pur forse formalmente legittimo, risulterebbe in evidente contrasto con i principi di trasparenza amministrativa stabiliti dalla legge e ribaditi dalla giurisprudenza.
Per questo motivo riteniamo indispensabile che le autorità di controllo, a partire dalla Corte dei Conti e dall’ANAC, verifichino se le modalità di gestione del PFTE siano compatibili con il diritto dei cittadini a essere informati prima dell’adozione di decisioni irreversibili.
Chiediamo quindi:
- Che l’ASST smetta di confondere il pubblico con dichiarazioni contraddittorie;
- Che le istituzioni regionali e la Corte dei Conti si esprimano su una situazione che rischia di vanificare ogni controllo civico e istituzionale.
L’accesso civico generalizzato è un diritto previsto dalla legge, non una concessione discrezionale. La trasparenza non può iniziare nel 2026, quando i giochi saranno fatti.
Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona
movimentoriqualificahcr@gmail.com
L’ACCESSO CIVICO E’ UN DIRITTO NON UN FAVORE
Cosa dice il Consiglio di Stato – Adunanza Plenaria n. 10 del 2 aprile 2020
Nel 2020, il Consiglio di Stato ha stabilito chiaramente che l’accesso civico generalizzato – introdotto dal decreto legislativo 33/2013 – non è un favore discrezionale dell’amministrazione, ma un diritto fondamentale dei cittadini.
In particolare:
- È un diritto di cittadinanza attiva – Non serve dimostrare un interesse personale. Ogni cittadino può chiedere documenti per controllare la gestione pubblica e la spesa collettiva.
- Vale anche per documenti non definitivi – L’amministrazione deve consegnare anche atti in bozza, se esistono, se sono stati trasmessi, firmati o protocollati. Non basta dire che “non sono approvati”.
- Non può essere negato per formalismi – Non si può respingere una richiesta solo perché generica o perché non usa formule tecniche. La PA deve comunque rispondere e motivare.
- Riguarda anche gli appalti – L’accesso si applica anche ai documenti delle gare e dei progetti, come il PFTE, salvo eccezioni concrete e motivate (non generiche).
In parole semplici: l’accesso civico generalizzato è uno strumento per difendere la democrazia, la trasparenza e il buon uso dei soldi pubblici.
Per questo motivo, il Movimento per la Riqualificazione dell’Ospedale di Cremona ritiene inaccettabile il comportamento dell’ASST, che nega l’accesso agli atti sul nuovo ospedale con motivazioni che contrastano con questi principi.
Alle istituzioni e alla cittadinanza chiediamo di vigilare e di pretendere il rispetto della legge, che non consente zone d’ombra o scorciatoie nella gestione di un progetto, oggi ci dicono, di 438 milioni di euro.
Movimento per la Riqualificazione dell’Ospedale di Cremona
movimentoriqualificahcr@gmail.com
2 risposte
I vertici dell ospedale, guidati da un navigato manager, inizialmente hanno cercato di essere quel tanto trasparenti imposto dai canoni del “politicamente corretto”.
Esperito il dovere di facciata di informare per mettersi al riparo dalla rivendicazione di aprire un canale di comunicazione…hanno alzato un muro di gomma che cresce in altezza in modo proporzionale al sostegno economico assicurato dalla Regione.
Chi scommetteva che il progetto sarebbe naufragato a causa della lievitazione dei preventivi è stato smentito dalla nuova e rilevante iniezione di risorse accordata prima della pausa estiva della politica.
Alla cittadinanza è stato dato il dovuto ..ci hanno fatto vedere una cornice ..d ‘ ora in avanti le informazioni saranno sempre più riservate ai pochi che devono dividersi la torta che è grande abbastanza per accontentare tutti.
A noi spettatori sarà riservato un posto in loggione il giorno del taglio del nastro …quando verrà sollevato il drappo e scoperta la voragine che avrà inghiottito tante risorse pubbliche.
Dopo la replica dell’ ASST anch’io mi ero chiesta che cosa stessero esaminando se non esiste un documento da esaminare! E se potesse il fantasma del documento diventasse reale e quindi consultabile solo a giochi fatti! Non c’è chiarezza né trasparenza fin dall’inizio. C’è invece molta arroganza.