Da marzo fitto calendario di incontri pubblici e un laboratorio per i dipendenti dell’Asst. Lo scopo? Offrire elementi oggettivi di valutazione e far capire dove saranno i servizi. Passi avanti per il nuovo ospedale di Cremona. Ieri pomeriggio, nella sala quadri del Comune di Cremona, si è tenuto l’Ufficio di presidenza con i capigruppo dove è stata presentata l’organizzazione funzionale della struttura progettata dallo studio MCA – Mario Cucinella Architects che ha vinto il concorso internazionale lanciato dall’Asst di Cremona. Ad aprire i lavori il presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti che ha ringraziato per la presenza il direttore generale al Welfare di Regione Lombardia Mario Melazzini e il vicesegretario generale della Direzione Centrale Programmazione e Relazioni Esterne Attilio Superti e introdotto la relazione del direttore generale dell’Asst di Cremona Ezio Belleri. Presente anche il sindaco di Cremona Andrea Virgilio.
BELLERI «SPIEGARE E CONDIVIDERE È UN DOVERE»
«Credo sia fondamentale descrivere agli amministratori locali, a chi lavorerà nella struttura e ai cittadini come sarà organizzato il nuovo ospedale e dove saranno collocati i servizi» – ha esordito Belleri. «Spiegare e condividere è un dovere, lo faremo, attraverso incontri come questo, un laboratorio dedicato ai dipendenti dell’Asst, una giornata di studio aperta alla città e la pubblicazione in rete dei materiali. Per noi è molto importante iniziare questo percorso di comunicazione dal consiglio comunale, ringrazio il presidente Pizzetti per averci invitato». Domani si replica con i livelli di responsabilità sanitari, socio-sanitari e amministrativi. Poi con il terzo settore e il volontariato, le organizzazioni sindacali, gli ordini delle professioni sanitarie e non, le associazioni di categoria e così via. Il calendario è in progress. La conferenza dei sindaci è stata convocata per il prossimo 10 marzo. «Il primo obiettivo, ha precisato Belleri – è di offrire a chiunque lo desidera la possibilità di comprendere il progetto e di farsi un’opinione basata su dati oggettivi e sull’evidenza».
SCELTE PROGETTUALI E RICADUTE ORGANIZZATIVE
«La progettazione di un nuovo ospedale è la somma di un complesso percorso tecnico-operativo che interessa aspetti clinici, organizzativi ed economici, oltre ad aspetti edilizi, urbanistici e ambientali» – ha spiegato Belleri. «Uno degli obiettivi principali della presentazione di oggi e di quelle che seguiranno, è mostrare in modo chiaro che alle scelte progettuali corrispondono precise ricadute gestionali con un unico scopo: migliorare l’organizzazione e l’assistenza, minimizzando le interferenze fra i percorsi di cura».
COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO RISULTATO
Durante i primi mesi del 2024 sono stati svolti sei workshops basati sul confronto fra gli architetti dello studio di progettazione MCA – Mario Cucinella Architects, la direzione strategica e i sanitari utili a definire al meglio spazi e funzioni. «Il progetto di fattibilità tecnica economica, in corso di validazione, è frutto anche del lavoro fatto insieme che si è rivelato molto importante – ha spiegato Belleri. In particolare, per ridefinire dimensioni e ubicazioni di alcuni servizi quali Endoscopia, Radioterapia, Radiologia, Centro Trasfusionale, Area diagnostica di Laboratorio, degenza intensiva e area critica ed Area Mamma – bambino (Pediatria Pronto soccorso ostetrico e Pronto soccorso Pediatrico)».
PERCORSI PER INTENSITÀ DI CURA
Durante la presentazione è emerso con forza che la progettazione del nuovo ospedale prevede una diversa organizzazione dei percorsi di cura che saranno divisi per intensità (alta, media e bassa) e in cinque diverse aree: emergenza-urgenza, chirurgica, oncologica, medicina interna e materno-infantile. «A fare la differenza sarà la logistica, ha aggiunto Belleri. Un esempio per tutti «nell’ospedale attuale il percorso dell’emergenza-urgenza è distribuito su diversi piani, dal meno uno (pronto soccorso) sino al settimo (terapia intensiva) passando per la diagnostica radiologica al primo piano e la chirurgia al terzo. Domani, questi servizi fondamentali per intervenire su pazienti critici, saranno uno a fianco dell’altro, favorendo azioni cliniche tempestive e l’ottimizzazione del tempo e delle risorse».
SALE OPERATORIE MULTIFUNZIONE, DA 9 DIVENTANO 15
Nel nuovo ospedale ci sarà un’area interventistica integrata che conterrà la chirurgia di emergenza urgenza, la chirurgia generale e quella specialistica, la chirurgia minore e quella mininvasiva. Dalle nove sale di oggi si passerà a quindici. Di queste due saranno di tipo ibrido: uno spazio avanzato, che combina una sala operatoria tradizionale con un tavolo chirurgico multifunzionale e apparecchiature per la diagnostica per immagini molto sofisticate. Inoltre, la dimensione delle sale aumenterà dai 30/40 mq di oggi a 50-62 mq. «Questo comporterà un miglioramento organizzativo e funzionale non da poco per la gestione degli interventi in urgenza e degli interventi programmati che seguiranno due percorsi differenti in spazi dedicati, complanari a pronto soccorso, radiologia e terapia intensiva» – ha spiegato Belleri.
IN CONNESSIONE CON IL TERRITORIO
Un punto centrale ha aggiunto Belleri «è rappresentato dall’interazione fra la Gestione Operativa ospedaliera che si occupa dell’utilizzo dei posti letto, della pianificazione dell’attività chirurgica e di quella della specialistica ambulatoriale e della Centrale Operativa Territoriale (COT) che si occupa della gestione e dello sviluppo dei percorsi di presa in carico in ambito sociosanitario a sostegno dei cittadini cronici e fragili. Due strutture che lavoreranno sempre di più insieme e in modo complementare per gestire in modo ottimale la presa in carico dei pazienti fra ospedale e territorio. Passando, in funzione del bisogno, per le strutture riabilitative o residenziali territoriali».
CARATTERISTICHE: PROGETTAZIONE BIM E ANTISISMICA
Il nuovo ospedale è stato progettato attraverso la metodologia BIM (Building Information Modeling) e secondo i più recenti standard antisismici.
Nello specifico, il metodo BIM si basa sull’associazione di informazioni a un modello tridimensionale dell’opera e si compone per addizione di modelli digitali provenienti dalle diverse discipline (architettonica, strutturale, impiantistica, viabilistica, paesaggistica). I vantaggi sono oggettivi, come la gestione univoca delle informazioni di progetto, che vengono depositate all’interno di un unico «contenitore digitale»; la possibilità di analizzare le interferenze geometriche già nella fase progettuale, che consente ai progettisti di prevederle e correggerle prima che queste si verifichino nella fase di costruzione. Inoltre, permette la simulazione e la gestione dei tempi di realizzazione dell’opera, che porta a una ottimizzazione delle risorse.
COME CI STIAMO PREPARANDO
L’Ospedale di Cremona è centro di riferimento per il Politrauma, la rete Stroke (ictus), la rete Stemi (cardiologia)e la rete Materno infantile. Inoltre, il recente accreditamento a struttura complessa della Chirurgia vascolare, che è passata da un organico di tre a sette medici, ha avvicinato l’ospedale al DEA di II livello. In tal senso – ha aggiunto Belleri «Stiamo lavorando per attivare anche la chirurgia Toracica che è rimasta l’ultima specialità chirurgica di cui non disponiamo per confermare la richiesta di riconoscimento. A svolgere un ruolo essenziale nella preparazione al nuovo ospedale, sarà «la formazione del personale sanitario per acquisire conoscenze e competenze specifiche sui modelli di gestione per intensità di cura e per complessità assistenziale. Tutto questo non può prescindere dal potenziamento e dallo sviluppo della digitalizzazione e dal consolidamento del percorso di integrazione ospedale e territorio».
2025-02-20_Comunicato_Nuovo Ospedale
4 risposte
Beh, ai cittadini è stato imposto un progetto già bell’e pronto e lautamente pagato. I cittadini hanno raccolto firme e presentato controprogetti senza ottenere alcun rispetto da parte di arroganti politici e dirigenti. I medici se ne vanno verso strutture private, scappano sapendo di trovare altrove maggiore considerazione e disponibilità a migliorare le condizioni di lavoro. Come mai? Forse non gliene importa nulla di muri e laghetti, forse hanno bisogno di altro, o pensare così non va bene? Quando si ha bisogno di assistenza ci si informa sul medico a cui ci si rivolge, non a quello che si può vedere dalla finestra della camera di degenza.
Come non iniziare da chi dell’ospedale è stato uno degli ideatori, da chi ha avuto l’intuizione geniale insieme ad altri notabili? L’onorevole Pizzetti fa gli onori di casa, la sua creatura procede e ora non è più il se ma il come. Tra promesse e sicurezze i nostri politici vanno avanti spediti, a testa alta. Chissenefrega se i cittadini vorrebbero che i loro soldi fossero spesi diversamente. Loro sono i portatori della verità e se qualcuno osa presentare proposte concrete diverse…non sono problemi che li riguardano. Questo è quanto! Non danno ascolto, se la cantano e se la suonano tra loro.
Sbaglio o non si riserva una riga al numero dei posti letto, aspetto che può anche non premere a un ‘geniale’architetto ma ,al contrario, preme parecchio al cremonese ‘qualunque’ ?
Ha ragione! Sul numero dei posti letto era stata sparata una cifra ridicola con la precisazione che però c’era la possibilità di raddoppiarla in caso di necessità. Come se si trattasse di mettere a disposizione una brandina per venire incontro all’emergenza e, soprattutto, come se con la stessa presenza di personale medico e infermieristico si potesse curare in modo altrettanto efficace un numero maggiore di pazienti! Tutto gira intorno a questo: i medici e gli infermieri che non ci sono, che se ne vanno!