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Nuovo ospedale di Cremona, il Movimento scrive a Mattarella

16 Gennaio 2024

Stimatissimo Presidente della Repubblica Italiana, professor Sergio Mattarella 

Ci permettiamo di rivolgerci a Lei per un problema che riguarda la salute dei cittadini di Cremona e del suo  territorio

Oggetto della presente lettera è la richiesta di un Suo autorevole intervento circa la decisione di realizzare a Cremona un nuovo ospedale. Le chiediamo di interessarsi di quanto deciso dalle Autorità preposte, senza per altro coinvolgere mai la cittadinanza, circa la demolizione dell’esistente ospedale che andrà sostituito con uno di nuova fattura. Tale scelta costituisce problema fondamentale e non eludibile per la salute non solo dei cremonesi, ma anche per gli abitanti dei territori limitrofi, che utilizzano storicamente il nostro ospedale giungendo anche da fuori Regione, per l’incertezza che il nuovo possa risolvere i gravi e cronici problemi che affliggono la sanità locale in termini di organizzazione, tempistiche, liste d’attesa e cronica carenza di operatori sanitari, sia nel nostro attuale nosocomio, sia presso la medicina dei servizi

Le Amministrazioni (locali e regionali) hanno dunque deciso di demolire il nostro ospedale per far spazio a uno nuovo che risponda ad un bando di concorso nel concreto ben poco aderente alle esigenze della salute della nostra città. Un dato non trascurabile: nessun professionista del settore medico era rappresentato nella commissione giudicatrice dei progetti presentati

Per tutti questi motivi, nel luglio dello scorso anno è sorto un gruppo spontaneo di cittadini che ad oggi ha raccolto le firme di oltre 4.000 sottoscrittori

Il Movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremonaè un soggetto apartitico che ha come obiettivo primario l’attenzione alla salute del territorio. Per tale motivo il Movimento contesta la costruzione di un nuovo ospedale a dimostrazione che l’esistente, edificato al temine degli anni ’60 e inaugurato nel 1970, è ancora in grado di reggere il confronto con altre analoghe strutture presenti in Italia. L’ipotesi dunque che il nostro ospedale debba essere demolito perché vecchio, come sostenuto in molte occasioni dai responsabili della asst locale, è fuorviante: si deve invece osservare che negli anni più recenti non sono stati effettuati i necessari interventi di manutenzione. Oggi un programma di riqualificazione, con lo scopo di metterlo a norma secondo le regolatorie attuali, avrebbe un costo complessivo di gran lunga inferiore rispetto a quello preventivato per la realizzazione di un analogo avveniristicoche considera solo l’aspetto architettonico senza mai entrare nel dettaglio di ciò che contiene il “guscio: una sorta di centro commerciale della salutecon una infinità di servizi che con la cura del malato non hanno alcun genere di parentela, come emerge dal materiale pubblicato sul sito www.asst-cremona.it (Nuovo ospedale di Cremona, concorso internazionale di progettazione, verso un nuovo modello ospedaliero, documento di indirizzo della progettazionee Studio di fattibilità, dimensionamento clinicogestionale) da cui è possibile dedurre che l’attenzione sarebbe rivolta alle patologie oltre modo specialistiche riservando invece le patologie più comuni a luoghidel pubblico ancora da creare o al privato

Il Movimento è contro l’edificazione di un nuovo ospedale proprio per questa serie di motivi: un ospedale che non sarebbe in grado di correggere e risolvere i problemi della sanità territoriale (depauperamento di alcuni servizi ospedalieri, cronica mancanza di un numero sufficiente di operatori sanitari, disorganizzazione, lunghe liste di attesa), ma finirebbe per contribuire allo sviluppo della sanità privata. In definitiva, l’edificazione di un nuovo ospedale a Cremona è un inganno e la promessa ormai da tempo di un DEA di secondo livello uno specchietto per le allodole che ha finito per condizionare le scelte della politica locale

L’ospedale di Cremona, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie ai lasciti di mecenati, è patrimonio e proprietà della città. Attorno all’ospedale si è costituito un nucleo urbano strutturato nei decenni successivi al quale appartiene il pregevole complesso di San Sigismondo

Un’analisi della struttura architettonica dell’ospedale esistente, supportata da considerazioni tecniche, e una comparazione fra costi e benefici depone a favore del recupero dell’esistente

Purtroppo del nostro ospedale non è stato possibile chiederne un vincolo alla Soprintendenza in quanto la costruzione risale a meno di settanta anni (come previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, decreto legislativo 22 gennaio 2004, n° 42)

Questi i principi che hanno motivato la lettera che Le inviamo. A tale proposito, se lo ritenesse necessario, il Movimento è in grado di fornirLe ogni dato in suo possesso

Mentre rimaniamo in attesa di un Suo gentile riscontro, ci è caro porgerLe distinti saluti

Per il Movimento di riqualificazione dell’Ospedale di Cremona

Anna L. Maramotti Politi 

Presidente di Italia Nostra Sezione di Cremona 

Fernando Cirillo 

Medico ospedaliero pensionato

Gianluca Franzoni 

Ingegnere aerospaziale pensionato 

Enrico Gnocchi 

Biologo ospedaliero pensionato 

Giorgio Mantovani 

Imprenditore edile pensionato 

Emanuela Tosi 

Rosella Vacchelli 

Celestina Villa 

 

 

 

 

4 risposte

  1. Grazie a chi ha svolto con tanta attenzione, impegno e studio un documento così importante per la città e per il territorio che vivono in una condizione di inaccettabile depauperamento sanitario e assistenziale. L’ospedale Maggiore che è uno dei più recenti e moderni nell’impianto ha sofferto della trascuratezza di chi ha scelto negli anni di non provvedere al suo pieno efficientamento attraverso una pianificazione responsabile in fatto di migliorie e manutenzione. Un nuovo edificio non sarebbe in grado di correggere i problemi della sanità sul territorio che senza una precisa volontà politica di implementazione dei servizi ad essa collegati finirebbe per trovare nella sanità privata il referente di un’azione di supplenza di quanto il cittadino ha già pagato in conto al Servizio Sanitario Nazionale.La riqualificazione del Maggiore non richiede i quindici anni sventagliati dalle autorità Ospedaliere e cittadine cremonesi perché è un’operazione che può avvenire a stralci con la garanzia di fruire di tecniche sempre nuove e adeguate ai progressi in fatto di costruzioni mentre un nuovo ospedale risulterebbe già datato il giorno stesso dell’inaugurazione. Ma soprattutto una classe politica responsabile affronta i problemi del territorio dialogando con la cittadinanza e convergendo sulle soluzioni di fatto sostenibili nel tempo e misurate sui bisogni effettivi della collettività . Il documento giustamente ricorda poi che l’ospedale Maggiore è stato finanziato col concorso dei lasciti con cui tante famiglie Cremonesi nei secoli hanno provveduto generosamente a finanziare la cura degli ammalati, liberalità di cui è quindi testimonianza visibile. Il documento non manca di segnalare che in difesa di questo ospedale si è costituito a luglio scorso un gruppo spontaneo di cittadini per dare vita ad un Movimento che ha scelto di essere un soggetto apartitico che ha come obiettivo primo l’attenzione alla salute di chi vive su un territorio come il nostro pesantemente provato tanto dalla pandemia quanto dai molteplici fattori di inquinamento cui è esposto. Ancora grazie.

  2. Salve , penso che ,tutti quei soldi , possono servire in parte x migliorare la struttura esistente , il resto x nuove apparecchiature e pure x retribuire al meglio il personale qualificato …… affinché resti in struttura …..e non da ultimo migliorare e ripristinare i reparti chiusi dell’OGLIO PO …..Grazie per l’attenzione.

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