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Nuovo ospedale. Il gruppo M5s e Cremona cambia musica chiede un’informativa con replica in Consiglio comunale

21 Febbraio 2025

Sarò molto sintetica, vista la premessa iniziale del presidente Luciano Pizzetti: “La decisione è assunta, quindi non c’è più spazio di discussione per i se, ma per i come. Non siamo più al momento dell’inizio, siamo già oltre.”

Poi tutte le rassicurazioni:
– L’obbiettivo primario è fare le stesse cose di oggi, ma farle meglio. Col nuovo ospedale si migliora la logistica ospedaliera.
– Hanno accontentato il vescovo: nel progetto la chiesa, non prevista inizialmente, ci sarà.
– Il laghetto è in realtà una vasca di laminazione (presumo viste le falde acquifere).
– La demolizione avverrà con nuove tecnologie, modello grattacielo di Milano, sbriciolato piano per piano senza particolari disagi.
– tempo previsto di consegna 2031.
– Pochi mesi per trasportare materiali e macchinari da un ospedale all’altro.
– visto il prestigioso progetto, sarà attrattivo per le professionalità mediche.

Ultima cosa, in chiusura, sempre il presidente Pizzetti ha invitato il comitato “contro” il nuovo ospedale a “passare il Rubicone” e provare a andare avanti insieme.

Come coalizione Movimento 5 stelle-Cremona cambia musica  abbiamo chiesto alla giunta comunale e alla direzione dell’Azienda socio sanitaria territoriale che venga inserito all’ordine del giorno di un prossimo consiglio comunale una informativa con una replica dell’incontro tenutosi oggi con il dottor Ezio Belleri (nella foto centrale con Andrea Virgilio) e con i dirigenti dell’ASST in merito al progetto del nuovo ospedale. Questo per garantire la massima trasparenza verso la cittadinanza riguardo a questa importante iniziativa, che avrà un impatto significativo sulla salute e sul benessere della nostra comunità. Una discussione aperta e informativa in Consiglio comunale permetterà ai cittadini di essere aggiornati sui progressi e sugli sviluppi del progetto.

Desidero, inoltre, aggiungere queste considerazioni.

L’abbattimento di una grande struttura come un ospedale può avere diversi impatti su un quartiere cittadino, considerando vari fattori.
1. Amianto. Se l’ospedale contiene materiali contenenti amianto, la sua demolizione deve essere gestita con estrema cautela per evitare la dispersione di fibre nell’aria. La presenza di amianto può comportare rischi per la salute pubblica, richiedendo interventi di bonifica specifici e controlli ambientali con i relativi costi.
2. Polveri secche. Durante il processo di abbattimento, si possono generare polveri e detriti che possono influire sulla qualità dell’aria, per la quale non godiamo di buoni valori. Misure di mitigazione, come l’uso di spruzzatori d’acqua per ridurre le polveri, sono fondamentali per minimizzare l’impatto sulla salute dei residenti e dei lavoratori nelle vicinanze. Ma questo porta a …
3. Consumo energetico e idrico. La demolizione di una grande struttura richiede un significativo consumo di energia e acqua. La fase di demolizione e la successiva bonifica del sito possono contribuire a un aumento temporaneo del consumo idrico ed energetico, con possibili ripercussioni sulle risorse locali.
4. Disagi per i pazienti e operatori sanitari. E’ da ritenersi il lungo disagio per queste ultime categorie citate, impegnate a curare e salvaguardare la salute dei pazienti in condizioni non idonee.

 

Paola Tacchini

4 risposte

  1. Con la consueta supponenza Pizzetti invita il movimento a passare il Rubicone, partendo dal presupposto che chi sta dalla parte della ragione e della verità sia lui, i suoi ventriloqui e alleati. È veramente offensivo. Loro che non hanno voluto e saputo tenere conto dei cittadini, dei cremonesi, che dall’alto di non si sa che cosa si permettono di volerci fare credere che un ospedale in cui la cura passa in secondo piano e che viene ridimensionato, in cui non si sa quali malanni saranno curati e quali pazienti saranno ricoverati, sarà meglio di quello attuale. Intanto i medici se ne vanno nelle cliniche private e non solo perché continuano la loro attività dopo aver raggiunto la pensione. Se ne vanno i giovani cardiologi, i chirurghi. Se ne vanno perché non credono in questo progetto e sono messi nelle condizioni di andare a cercare altrove quello che qui non hanno. Che cosa gli diciamo? Di aspettare il 2031? Perché intanto che aspettano il 2031 non credo che si provvederà a migliorare ciò che avrebbero a disposizione. I cremonesi sono destinati a una lunga fase di migrazione in attesa di un miglioramento che non è garantito…se non dal punto di vista architettonico.

  2. Questi sono i personaggi che i cremonesi hanno votato recentemente e in passato: quelli che ti dicono zitti e mosca! Tu non sai nulla, rassegnati e passa il Rubicone. Capisco chi non vota più perché ha perso la fiducia, ma così questo è quello che succede. Siamo rappresentati dai Pizzetti che, occupata la poltrona, si sentono i migliori e ti considerano fastidioso.

  3. Se è vero che di questi tempi non c’è da stupirsi più di nulla stupisce però molto che che la consigliera Tacchini, espressione del MoVimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista riuniti nella lista Cremona Cambia musica, il cui programma puntava sul No al progetto del nuovo ospedale, ora si riveli arresa e faccia suo il progetto perché chiedere che “i cittadini siano aggiornati sui progressi e sugli sviluppi del progetto” è di fatto dire sì al progetto.Gli argomenti da opporre vanno ben al di là del problema amianto, polveri eccetera che sono solo i corollari del processo di demolizione mentre il vero problema è il progetto funzionale del nuovo ospedale. Gli argomenti di cui parlo trovano la loro sintesi nel concetto di sanità pubblica, che è ancora diritto costituzionale e servizio dovuto da ogni ospedale pubblico pagato con i soldi di tutti i cittadini.

  4. Legittimo cambio di rotta (volgarmente voltagabbana) del M5S e di Cremona cambia musica. Ma c’è da rilevare che non avendo capacità politica e non volendosi misurare con strumenti ancora possibili per mantenere fede a quanto hanno proclamato in campagna elettorale (“riqualificare l’attuale Ospedale si può”) hanno fatto l’unica mossa possibile per stare a galla. Non si sono impegnati, come noi ci impegneremo, a trovare i mezzi per fare una analisi seria tra due progetti, riqualificare o costruirne uno nuovo. La “coalizione elettorale” in oggetto, che ha trovato posto in consiglio comunale anche grazie alla pubblicità acquisita attraverso il Movimento, ora si defila, e per salvare la faccia chiede, NON UNA CONSULTAZIONE POPOLARE, MA UN CONFRONTO ALL’INTERNO DELLE STANZE DEL POTERE aperto ai cittadini, ma solo per assistere alla commedia che con “professionalità da veri politici” apriranno in consiglio comunale ancora una volta per esaltare se stessi, e non rispettare quanto anche da parte dei loro iscritti si sono impegnati a fare prima delle elezioni amministrative.
    Il M5S e l’appendice, hanno “varcato il Rubicone” come suggerito/imposto da Pizzetti, a cui ancora una volta diciamo che il Rubicone è stato varcato da chi poi porterà a Roma la dittatura. Non vorremmo interpretare il suggerimento in modo errato, e chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale se ha letto la proposta del progetto alternativo che abbiamo consegnato a lui, al sindaco, e a tutti i consiglieri.
    Considerando che ha una base tecnica, derivante da un diploma conseguito all’ITIS di Cremona, crediamo che possa capire che una scelta tra due opzioni si fa se materialmente esistono, se sono poi messe a confronto e valutate da una parte terza che esprime un giudizio solo sui numeri (tecnici ed economici) per consegnare a Cremona il prodotto migliore e non un “miraggio di bellezza” al quale più ci si avvicina più si vedono le vere mistificazioni e ora anche i tagli approvati, rispetto all’originale presentato il 30 novembre 2023. Ancora una volta, come il 30 novembre 2023, al Movimento si è impedito di assistere all’incontro. Avremmo subito fatto rilevare per esempio (come ora apprendiamo dai media e dalle foto allegate) che il nuovo ospedale ha ridotto il numero di piani (erano 9 ora sono 7!!!) che la superficie totale dell’edificio è 120.000 mq, ben 25.000 mq in più di quanto indicato come obiettivo nello studio preparato dall’Asst prima della gara, e quanto da sempre presente nel progetto di Cucinella, ora non quantifica in termini di dimensione e di superficie le “funzioni non sanitarie”, parecchio costose, dell’asilo, dell’albergo e delle scuole, così pure degli enormi parcheggi sotterranei (il parcheggio a due piani e piano terra accanto alla stazione è costato circa 3 milioni, provate a fare un calcolo comparativo.. e sommate il 50% in quanto il parcheggio dell’ospedale nuovo è sotterraneo). Queste spese volete farci credere che sono coperte dai 250 milioni di euro stanziati dallo Stato? Dateci la possibilità di dibattere con chi dice questo e vi assicuriamo uno spettacolo migliore di quanto è avvenuto ieri in palazzo comunale. Grazie a chi vorrà diffondere il nostro messaggio e ancor più a chi vorrà accettare il confronto. Ma prima leggete la nostra proposta del progetto di riqualificazione.

    Enrico Gnocchi
    sostenitore del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona

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