Opportunità nuovo ospedale, lettera di 10 associazioni

18 Aprile 2025

«Un ospedale moderno deve essere connesso alle Case di Comunità, alla rete della cronicità, ai servizi domiciliari e riabilitativi, soprattutto in vista dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle fragilità. La qualità della salute dei cremonesi  passa attraverso la costruzione di una solida rete territoriale collaborativa nella quale operino fianco a fianco tutti i soggetti a vario modo coinvolti. In questo senso la costruzione del nuovo ospedale di Cremona rappresenta un’opportunità unica per ripensare il modello di cura, puntando sull’innovazione tecnologica, sull’efficienza. Attenzione poi alla gestione integrata delle patologie croniche: la rete territoriale deve prevenire il sovraccarico ospedaliero e garantire continuità assistenziale».

Lo scrivono dieci associazioni del Terzo settore operanti nel campo della sanità e in quello socio assistenziale in una lettera inviata alle istituzioni cremonesi per ricordare quali sono le priorità da tenere in considerazione nel percorso di avvicinamento alla costruzione del nuovo ospedale di Cremona. La lettera è firmata ACCD, ADMO Provinciale, Angeli Custodi, Articolo 32 , AVIS Cremona, CRI-Cremona, Donatori Tempo Libero, La Tartaruga, Occhi Azzurri e Futura. Destinatari della missiva sono il sindaco Andrea Virgilio, il presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti, il presidente della Provincia Roberto Mariani e il direttore Generale dell’ASST di Cremona Ezio Belleri.

Fondamentale anche la “centralità delle Case della Comunità per la presa in carico di pazienti fragili, anziani e con malattie rare, anche tramite strumenti di telemedicina e percorsi personalizzati”. E a proposito di utilizzo delle tecnologie avanzate, “piattaforme digitali e intelligenza artificiale possono supportare il processo decisionale clinico, migliorando accuratezza e appropriatezza delle cure”. Infine viene sottolineata la necessità di una collaborazione con l’università, elemento strategico per attrarre competenze e favorire ricerca, formazione e sviluppo.

Di seguito i punti essenziali elencati dalle associazioni.

•  Coinvolgimento della comunità: istituzioni locali, cittadini e associazioni devono avere voce nella definizione dei servizi, affinché rispondano ai reali bisogni del territorio.

•  Gestione integrata delle patologie croniche: la rete territoriale deve prevenire il sovraccarico ospedaliero e garantire continuità assistenziale.

•  Centralità delle Case della Comunità: fondamentali per la presa in carico di pazienti fragili, anziani e con malattie rare, anche tramite strumenti di telemedicina e percorsi personalizzati.

•   Utilizzo delle tecnologie avanzate: piattaforme digitali e intelligenza artificiale possono supportare il processo decisionale clinico, migliorando accuratezza e appropriatezza delle cure.

•   Collaborazione con l’università: elemento strategico per attrarre competenze e favorire ricerca, formazione e sviluppo.

Le associazioni si dichiarano disponibili a collaborare attivamente con ASST,  Comune e Provincia e altri attori coinvolti, affinché il nuovo ospedale diventi realmente un motore di innovazione per tutta la sanità cremonese.

“La salute è un bene comune. Innovazione e prossimità devono camminare insieme per garantire equità, qualità e sostenibilità” concludono le dieci associazioni.

Una risposta

  1. 10 associazioni hanno sottoscritto il documento. Quante associazioni non lo hanno fatto e perché? Sarebbe interessante saperlo.

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