E’ noto che la pandemia in corso ha prodotto pesanti conseguenze sui cittadini, sia per quanto riguarda i disturbi della sfera psicologica, sia per quanto riguarda l’attività sessuale, ridotta di circa il 30%. L’ipotesi suggestiva di una relazione tra le due condizioni viene confermata da un recente studio svedese, che ha osservato una drammatica riduzione del numero di suicidi (condizioni certamente collegate ad uno stato di grave malessere psicologico) tra i maschi di età compresa tra i 50 e i 59 anni. Esiste anche la data precisa dalla quale i suicidi hanno iniziato a ridursi ed esattamente dopo il luglio 2013. Come mai? Beh, è stato proprio nel luglio di quell’anno che in Svezia è scaduto il brevetto del Viagra, il suo prezzo è crollato e le vendite sono andate alle stelle. Il risultato è stato il rifiorire delle attività sessuali a destra e a manca e nel contempo il raggiungimento di un benessere psicologico mai visto prima, non solo nei maschi.
Purtroppo da noi certe notizie passano inosservate e la soluzione di alcuni problemi legati alla pandemia (sofferenza psicologica e riduzione dell’attività sessuale) sono state affidate esclusivamente alla introduzione del ‘bonus psicologo’. Però, se è vero che anche l’uso della pillolina blu (in inglese ‘blue’) può contribuire al benessere psicologico della popolazione adulta, si potrebbe proporre anche l’introduzione di un ‘bonus Viagra’, certamente più economico del precedente e magari altrettanto efficace. Con la concreta possibilità che l’uso certificato della pillola blu possa suggerire l’istituzione di un nuovo ‘pass’, dato che quello tradizionale (‘green pass’) appare ormai superato. E’ quindi auspicabile che l’esibizione all’entrata del ‘blue pass’ (specie nella versione ‘super’) possa garantire l’accesso a molti ingressi attualmente sbarrati.
OCTOPUS