Ceraso: Valutazione d’impatto generazionale, odg in Comune

15 Marzo 2025
Dal Rapporto sui giovanile in Italia emerge che condizione primaria per gli under 35 per diventare adulti e affrancarsi dai genitori è ottenere un lavoro stabile. Allo stesso modo, per crearsi una famiglia, quasi il 70% dei giovani indica il bisogno di una situazione economica adeguata. A proposito di genitorialità, più del 60% degli intervistati esprime il desiderio futuro di avere figli. Il 72% del campione, inoltre, attribuisce un ruolo centrale al fenomeno della denatalità. Nel rapporto tra generazioni, colpisce il fatto che secondo l’opinione di tre intervistati su quattro (quasi il 75%), gli adulti comprendano “poco” (61%) o “per niente” (più del 13%) le esigenze e il vissuto dei giovani, in particolare le paure e fragilità (quasi il 61% delle indicazioni), seguito da aspirazioni e sogni (circa il 50%).
Secondo la Fondazione Bruno Visentini, che ci lavora dal 2015 e che nel 2017 ha pubblicato il primo rapporto sul Divario Generazionale, se nel 2004 un giovane di vent’anni per raggiungere l’indipendenza doveva scavalcare un muro alto 1 metro, nel 2030 quel muro sarà alto 3 metri e dunque invalicabile. Lo stesso ventenne che nel 2004 avrebbe impiegato 10 anni per costruirsi una vita autonoma, arrivandoci a 30 anni, nel 2020 ne ha impiegati 18 e nel 2030 ne impiegherà addirittura 28: in sostanza diventerebbe “grande” a 48 anni. Dinanzi a questa situazione, occorre cambiare strada. Interrogarsi su come fare a ridurre questo divario generazionale e “pesare” l’effetto su di esso di tutte le politiche.
 Questi dati sottolineano cioè l’urgenza di interventi politici e sociali mirati a migliorare le condizioni di vita e le prospettive dei giovani attraverso la promozione di un mercato del lavoro più stabile e inclusivo, una maggiore valorizzazione delle competenze e un dialogo intergenerazionale rinnovato.
La Valutazione di impatto generazionale (Vig) nasce dall’esigenza di contrastare efficacemente il persistente divario generazionale tra i giovani di oggi e le precedenti generazioni, costantemente monitorato dall’Osservatorio politiche giovanili. Divario che si concretizza nella sempre maggiore difficoltà per i giovani di oggi di raggiungere le tappe fondamentali per lo sviluppo della propria vita, quali l’accesso a una dimora autonoma, l’acquisizione di un lavoro dignitoso e l’assunzione della maternità e paternità responsabile.
Il mancato o ritardato appuntamento con queste fondamentali tappe generano effetti sotto gli occhi di tutti, come il tuttora persistente numero di Neet in Italia, il ritardato abbandono della casa dei genitori, una sensibile riduzione del tasso di fecondità e la cosiddetta “fuga di cervelli”.
Se le prime indicazioni circa la definizione delle misure generazionali, cioè dirette esclusivamente ai giovani tra i 14 e i 34 anni e le misure potenzialmente tali, cioè con un possibile impatto significativo su questi ultimi, sono state fornite dalle Linee guida elaborate dal Comitato per la Valutazione dell’impatto generazionale delle politiche pubbliche (Covige) e introdotte con Decreto ministeriale del 12 giugno 2022 dall’allora Ministro per le Politiche giovanili,  le prime sperimentazioni sul campo sono il frutto della lungimiranza di alcune amministrazioni locali. Prime tra queste il Comune di Parma (designata città europea dei giovani 2027 a seguito di una candidatura incentrata proprio sulla Vig) che le ha formalmente introdotte nel proprio Documento Unico di programmazione (Dup) e ora rese vincolanti su qualsiasi provvedimento comunale soggetto a “bollinatura” prima della pubblicazione. A seguire, il Comune di Bologna e via via altre municipalità in una sorta di vero e proprio “rinascimento dei Comuni”.
A cornice di questo movimento spontaneo, l’Anci ha promosso le proprie linee guida presentandole a fine febbraio di quest’anno e dunque ora a disposizione di qualsiasi Comune italiano. La VIG vuole essere pertanto una risposta all’evidente disagio delle giovani generazioni che colpisce tutte le dimensioni della loro vita, come sopra ricordato, una “Domanda di futuro” che è giusto rivolgere proprio all’Amministrazione più vicina ai cittadini, il Comune.
 Maria Vittoria Ceraso

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