Il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, l’ha definito ”un evento storico”. Il presidente Gianni Rossoni, affiancato dai componenti del consiglio, ha manifestato tutto il suo entusiasmo. L’assessore regionale agli enti locali, Massimo Sertori ha scelto Crema per lanciare una proposta che ha tutti i requisiti per tradursi in realtà: la realizzazione della comunità di pianura. L’ha fatto in occasione della presentazione dell’Area omogenea cremasca, avvenuta oggi al teatro San Domenico di Crema. Il 19 febbraio è avvenuta l’approvazione plebiscitaria del regolamento da parte dei sindaci della provincia di Cremona e la successivamente ratifiazione del consiglio provinciale che ha conferito al neonato organismo capacità e autonomia operativa.
“Un territorio più unito per una provincia più forte”, è il titolo del convegno e l’obiettivo che l’Area omogenea cremasca persegue, sancito dall’assessore regionale che appoggia il progetto della comunità di pianura. Tra l’altro la Lombardia è l’unica regione in Italia che ha conservato le comunità montane alle quali si affiancheranno, appunto, quelle che sorgono nel bacino padano. Sul palco, presenti accanto al presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni, Mauro Guerra presidente di Anci Lombardia, Massimo Sertori assessore regionale, Mirko Signoroni presidente della Provincia di Cremona, il giornalista Beppe Severgnini, Bruno Garatti amministratore delegato di Consorzio.it, e il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi. Ha moderato l’incontro Paolo Gualandris, direttore del quotidiano La Provincia
Protagonisti del territorio cremasco i quarantotto Comuni, uniti dalla nascita dell’ente a Villa Corti nel 2015, approvata nel 2016, e diventata oggetto istituzionale nell’aprile 2023. L’amministratore delegato di Consorzio.it, Bruno Garatti, ha illustrato i servizi offerti ai Comuni, sottolineando come la sua azienda sia il braccio operativo dell’Area omogenea. Consorzio.it ha installato sistemi a varchi nei Comuni; creato piattaforme sovracomunali, installato pannelli fotovoltaici e realizzato il canile comprensoriale.
L’assessore regionale Sertori ha ricordato infine l’importanza di un ente sottoprovinciale, che dialoghi con la Regione Lombardia: “L’ente regionale concede finanziamenti alle Province, perché dovrebbero essere loro a intervenire. Ma la Provincia è l’ente che pianifica, non amministra. Il presidente della Provincia può inserire alcune imposte, ma queste servono ad entrare nel circuito dei finanziamenti per l’erogazione di servizi. Il senso di appartenenza è un elemento fondamentale perché il progetto e il bene comune prevalgano sul singolo”.
Una risposta
Buona giornata,
Solo una riforma del TUEL (D.Lgs. 267/2000) può ridefinire gli ambiti territoriali giuridicamente riconosciuti.
Peraltro di..”aree omogenee” nella sostanza più che nella forma, nella fattispecie stiamo parlando di una articolazione amministrativa della Provincia peraltro istituita a “pezzi e bocconi” (!?), in Lombardia ve se sono decine….
Il tema è come mettere a “sistema istituzionale” queste aree a legislazione invariata, ed esistono le possibilità…basta perseguirle.
Altro tema è come una società partecipata che opera in house che dopo la riforma “Madia” dovrebbe dimostrare annualmente il…perché della propria esistenza possa essere il braccio operativo di un ente amministrativo frutto di politiche istituzionali…creative.
Cordialità
Fausto Ruggeri