Oggi, domenica 12 febbraio, alle 17,50 su Isoradio (frequenza 103.3), nel programma Isodriver, si parlerà di Torre de’ Picenardi. Due torrigiani doc, studiosi del loro paese, saranno intervistati dal giornalista Marcellino Mariucci, conduttore di Isodriver. Si tratta dello storico e guida professionistica, ricercatore di storia locale, Fabio Maruti ed Ernestina Borghini che ha realizzato una tesi di laurea sulle origini storiche del paese. Situato a circa metà strada tra Cremona e Mantova, Torre de’ Picenardi è da secoli caratterizzato da una vasta presenza nobiliare, dove antiche e importanti famiglie cremonesi fecero erigere al centro dei loro possedimenti ville e residenze di campagna, che ancora oggi ne caratterizzano il territorio. Su tutte svetta Villa Sommi Picenardi, (in foto) fastosa ed elegante residenza dell’omonima antica e nobile famiglia che per secoli l’ha ampliata ed arricchita a livello architettonico ed artistico. Di grande importante storica il giardino, uno dei primi esempi di giardino in stile inglese della nostra penisola, visitato e celebrato da reali, nobili, letterati e artisti. All’interno del circuito della Villa, circondata ancora oggi da un fossato e accessibile solo con ponte levatoio, si svela il prestigio della famiglia proprietaria; cortili d’onore, torri, saloni, la cappella gentilizia custodiscono la storia di una dimora dalla storia prestigiosa e secolare.
Poco distante nella frazione di S. Lorenzo Picenardi, si trova l’omonimo castello, uno scenografico complesso architettonico con mura, torri merlate, fossato e due suggestive corti interne e grandi ambienti interni. Anche se già documentato a partire dal XV secolo, è con la committenza dei conti Crotti, altra nobile e antica famiglia cremonese, che assume l’aspetto attuale. I Crotti lo trasformeranno infatti tra il 1820 e il 1850 circa in uno dei più significativi e importanti esempi della pianura padana di “revival castellato” dove un sapiente connubio di stili architettonici che richiamano in particolare quello medievaleggiante, creano una visione davvero unica.
La presenza nobiliare a Torre de’ Picenardi si evidenzia anche dalle numerose cascine agricole, le cui architetture ricordano gli illustri proprietari, ma anche attraverso i numerosi edifici sacri di cui le medesime famiglie sono state nei secoli committenti e mecenati, arricchendoli di numerosi e importante opere d’arte, come le chiese di S. Ambrogio a Torre de’ Picenardi, S. Lorenzo nell’omonima frazione, S. Maria Assunta a Pozzo Baronzio, S. Bartolomeo a Casanova d’Offredi, fino alla antica Pieve di S. Maurizio.