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Operaio 38enne dell’Ocrim morto di malaria all’ospedale

2 Gennaio 2024

Non ce l’ha fatta Lorenzo Pagliari, tecnico 38enne dell’Ocrim di Cremona, residente a Cavatigozzi, deceduto sabato in ospedale per un’infezione malarica.  Ne dà notizia il giornale online Crema News. La morte è sopraggiunta il 30 dicembre. Ed è una vicenda dai risvolti drammatici. Pagliari, specializzato in elettronica, installava e testava macchine per l’Ocrim. Aveva effettuato l’ultimo viaggio di lavoro in Camerum ed era rientrato a Cavatigozzi, dove viveva con i genitori, il 13 dicembre. Tutto bene fino alla vigilia di Natale, quando il tecnico era stato colto da febbre. A quel punto è stato chiamato un medico lo ha visitato e ha diagnosticato una influenza, visto che al tampone covid al quale il perito si era sottoposto era risultato negativo. Gli è stato prescritto un antibiotico, oltre alla Tachipirina e al Brufen che Pagliari stava già assumendo e la febbre è sparita, ma la situazione non si è risolta, anzi il suo stato di salute generale è continuato a peggiorare, tanto che sabato scorso i genitori, viste le pessime condizioni del figlio, hanno chiamato il 112 per farlo ricoverare in ospedale. Subito dopo il tecnico ha avuto una crisi epilettica e quando è stato caricato in ambulanza è entrato in coma. In ospedale è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione e sottoposto a una tac al cervello che ha dato esiti dubbi. Si è pensato di consultare un infettivologo il quale, sospettando un’infezione, ha parlato immediatamente con i genitori del paziente. La mamma ha riferito quale fosse il mestiere del figlio e solo allora i medici hanno appreso che era tornato dal Camerun il 13 dicembre e che non si era sottoposto a profilassi contro la malaria. Inoltre in ospedale era ricoverato un altro dipendente dell’Ocrim, anch’egli rientrato dal Camerun, dove aveva contratto una forma leggera di malaria e che era in cura in isolamento nel reparto di malattie infettive. Fatto il test della malaria, l’esito è risultato positivo e immediatamente sono cominciate le terapie che però non hanno prodotto alcun effetto, visto il ritardo con il quale sono state somministrate. A mezzogiorno del 30 dicembre l’encefalogramma di Pagliari è diventato piatto e alle 18 sono state staccate le macchine ed è stato dichiarato il suo decesso.

 

 

3 risposte

  1. Chi manda lavoratori in Paesi a rischio malattie tipo malaria non si dovrebbe occupare di sottoporre gli interessati a tutte le prevenzioni del caso?

  2. E’ una vergogna, assurdo anche, che si muoia nel 2024 per questi motivi, soprattutto per malasanità ancora una volta ma anche perchè il dio denaro (stavolta è una azienda che si crede al top nel proprio settore, ma che non lo è anche perchè dimostra di non tenere ai propri dipendenti visto che non fa tutta la prevenzione necessaria) la vince sempre, in barba a tutti i discorsi di “grande famiglia, ci vogliamo bene tutti, ecc. ecc.”) che si fanno regolarmente, ma evidentemente solo nei necrologi come quelli apparsi sul quotidiano di Cremona per questo ragazzo sfortunato ma vittima di incompetenza e di negligenza da parte dei sanitari che l’hanno avuto in cura (si fa per dire!!). Sono schifato e mi vergogno di essere un cremonese, visto che nella mia città vi sono aziende (aziende?? mah…) che si comportano in questo modo verso i propri collaboratori, trattati da numeri e non da persone.

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