Il Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona organizza un’assemblea pubblica sabato 18 novembre alle ore 16 nella sala dell’Associazione Filodrammatici, con ingresso accanto al teatro-cinema Filo. La cittadinanza è invitata.
Ecco il testo del volantino.
NO AL NUOVO OSPEDALE-RESORT DI LUSSO
● CURA SOLO PATOLOGIE GRAVI
● NON FORNISCE LE CURE DI BASE E NON URGENTI
SCARICANDOLE SU STRUTTURE NON GARANTITE
DAL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
SI’ A RIQUALIFICARE IL MAGGIORE
● NON SERVONO MURI NUOVI
● SERVE FAR FUNZIONARE CIO’ CHE C’E’
UN NUOVO OSPEDALE A CREMONA?
NO, NON E’ INDISPENSABILE!
Ve l’immaginate un amministratore di condominio che, invece di curare la manutenzione dell’edificio che è tenuto ad amministrare, lo lascia andare per anni alla deriva, senza preoccuparsi di cornicioni cadenti e calcinacci pericolosi?
Come reagirebbero i condomini quando l’amministratore dovesse proporre di demolire l’edificio e costruirne uno nuovo, più moderno e a norma antisismica appena di fianco? Bene, sembra di vivere la storia recente dell’ospedale di Cremona: non ci si è mai preoccupati della normale manutenzione degli edifici, se non marginalmente e adesso, invece di rimediare all’incuria di questi “Amministratori” (e magari incidere i loro nomi su di una targa a imperitura memoria), la soluzione è buttare giù l’ospedale e farne un altro proprio di fianco. Una scelta che tiene in conto anche la certificazione antisismica, quasi che Palazzo Comunale, la Cattedrale, l’intera città debba essere rasa al suolo per ricostruirla secondo la
normativa vigente.
Quanti ospedali in Lombardia sono a norma? Il Policlinico? Il Niguarda? Quello di Pavia? Quello di Mantova? L’ospedale di Crema? Lasciamo poi ai cittadini il commento sul fatto che la Corte dei Conti ha rilevato che negli ultimi anni l’ospedale di Cremona non è riuscito a spendere ben ventiquattro (24) milioni di euro, belli pronti e disponibili per migliorarne la struttura e le funzioni. Se poi pensiamo che non si trovano i fondi per migliorare la condizione dei sanitari e migliorare la dotazione ospedaliera e però sono disponibili trecentoventi (320) milioni da spendere per un nuovo ospedale, allora diventa necessaria qualche riflessione. Anche perché questi trecentoventi milioni non cadono dal cielo, ma sono soldi che arrivano dalle tasse di chi le tasse le paga e magari vorrebbe una Sanità pubblica migliore, non
favorire gli interventi di edilizia.
Saranno in tanti a fare affari d’oro con il nuovo ospedale e questo forse spiega lo schieramento quasi compatto dei rappresentanti delle Istituzioni e delle Categorie produttive. Gireranno quindi molti soldi e gireranno molto anche i pazienti, alla ricerca di una struttura ospedaliera diversa da un ospedale lasciato andare alla deriva perché intanto, a pochi metri di distanza, ci sono lavori, rumore, polveri, traffico di camion e di macchinari per costruirne un altro. Che poi dovrà funzionare e quindi avrà bisogno di arredi, attrezzature, strumentazioni, personale. Tutto avvolto nel mistero.
Fermiamoci qui per ora e però facciamoci una domanda: i nostri malati si meritano tutto questo?
NON PERMETTERE CHE LE DECISIONI DELLA POLITICA REGIONALE E LOCALE, IN ACCORDO CON LE CATEGORIE PRODUTTIVE, SI GIOCHINO IL TUO DIRITTO ALLA SALUTE
I COSTI ECONOMI
285 milioni per il NUOVO ospedale +
30 milioni per la demolizione +
45 milioni per le NUOVE ATTREZZATURE ad oggi senza finanziamento +
20/30 milioni danno erariale della dismissione attrezzature dell’attuale +
100 milioni il valore della scatola edilizia attuale (1.000 euro/mq)
———————————————————————————————————–
– 485 milioni spesa totale per costruire il NUOVO Ospedale a Cremona
– 195 milioni per ADEGUARE il VECCHIO ospedale ai canoni previsti dal bando
per il nuovo ospedale
* NON RISTRUTTURARE SIGNIFICA BUTTARE AL VENTO circa 290 milioni di denaro pubblico
I COSTI AMBIENTALI
– Demolire e ricostruire impone consumi di energia elettrica-idrica superiori dell’80% rispetto a quelli necessari per ristrutturare e incrementa la produzione di CO2, CO, PM 10 e PM 2,5 per 10 anni in una città prima in Europa per inquinamento
– Da tempo in architettura si punta al recupero che anche la politica promuove sotto la voce di Rigenerazione Urbana e nel Nord-Europa il riuso anche in edilizia è legge
* E’ UNA SCELTA AMBIENTALMENTE ANACRONISTICA
I COSTI SOCIALI
– il Maggiore per il prossimo decennio subirà un ulteriore declino a danno dell’utenza che dovrà trovare risposte nel privato o migrando fuori provincia o gli utenti del nuovo ospedale saranno esposti per 10 anni ai disagi del doppio cantiere con la viabilità interna ed esterna al limite del collasso.
*E’ NON AVERE IL CORAGGIO DI FARE SCELTE ONESTE ADEGUARE IL VECCHIO E’ FATTIBILE E STRATEGICO
– il Maggiore non presenta grandi problemi ai fini del recupero e della distribuzione degli spazi (su una superficie di circa 100.000 mq. a fronte dei 65.000 del nuovo permette il pieno rispetto dei canoni imposti dal bando per il nuovo ospedale
– ristrutturare a stralci, in step, dà la possibilità di realizzare opere e impianti tecnologici sempre aggiornati e adeguati alle sopravvenienti necessità.
*E’ STRUTTURALMENTE SICURO E TRA I PIU’ RECENTI IN LOMBARDIA
firma la petizione del “Movimento” su change.org al link https://chng.it/Y7VPZMBF
Qui sotto il link del volantino.
NUOVOVolantino4parti (5)_organized (1)