Ospedale di Cremona, assurdo demolire dopo 50 anni

11 Aprile 2022

Molte sono state le giustificazioni addotte per motivare la dismissione dell’ospedale di Cremona e per la costruzione di un nuovo edificio che dovrebbe sostituirlo: il condizionale è d’obbligo, dal momento che non basta una dichiarazione d’intenti per comprendere quale sarà la funzione  reale dell’edificio, tutt’ora avvolta nelle nebbie.

Visto poi che è stato costituito un tavolo di lavoro composto da funzionari regionali, comunali e provinciali alla presenza  del Sindaco di Cremona, del Presidente della Provincia omonima, dei vertici dell’ATS, vale forse la pena di entrare nel dettaglio dell’opera per tentare di comprendere i motivi di questa progettazione: in fondo siamo tutti d’accordo che le radici del presente risiedono nel passato.

Non è vero che un ospedale di cinquant’anni è da buttare, visto che, ad esempio, quello di Brescia di anni ne ha più di settanta e funziona benissimo, quello di Pavia ne ha cinquecentosettantatre e si difende alla grande, quello di Mantova ne ha novantacinque e ci sta facendo le scarpe.  Se poi allarghiamo i nostri modesti orizzonti, potremmo anche accorgerci che il Torrazzo compie settecentotredici anni e, anche grazie alle periodiche manutenzioni, è ancora il simbolo della città. Un dettaglio non trascurabile, la manutenzione.

Dal momento che sono gli uomini a fare la storia, dovremmo renderci conto che la storia del nostro ospedale è anche la storia di dirigenti che, distratti da altri e forse meno nobili intenti, di manutenzione ne hanno fatta davvero pochina. Al punto che, se l’ospedale odierno è davvero in condizioni disperate, allora Regione Lombardia dovrebbe fornire l’elenco dei direttori generali che l’hanno lasciato andare alla malora. Così, tanto per sapere chi sono i responsabili della situazione attuale e per ricordarli nelle nostre preghiere. Un quarto di secolo fa il compianto ingegner Romano Sora scriveva che   ‘L’ospedale non è mai da intendere come un intervento completo, compiuto e chiuso ma piuttosto un organismo sempre vivo  e che necessita, finanziamenti purtroppo permettendo, di continue ‘cure’ per salvaguardarne la ‘salute’ e la valida funzionalità’.

Fateci capire: non c’erano e non ci sono i finanziamenti per la manutenzione del ‘vecchio’ ospedale e invece ci sono quelli per la demolizione del vecchio e la costruzione del nuovo? Seguendo questa logica, ci si attende che i soggetti ai vertici di Regione Lombardia siano abituati ad affidare alla Santa Provvidenza i tetti, i muri, gli impianti, i serramenti di casa loro e poi, vista che non è mai stata fatta alcuna manutenzione,  demoliscano la magione dei loro genitori per costruirne un’altra più grande e più bella di pria.

Forse non è chiaro il pensiero espresso da  Giustiniano millecinquecento anni orsono, relativo alla  ‘diligenza del padre di famiglia diligente’, concetto richiamato con una certa frequenza anche dal Codice civile. Forse, ma si tratta di semantica, si è mal  interpretato il termine ‘diligenza’, che nel leggendario Far West costituiva l’oggetto di assalti da parte di nativi americani  e predoni di altra origine.

 

 

Pietro Cavalli

1-continua

7 risposte

  1. Proporrei Cavalli come DG con queste chiare e semplici riflessioni farebbe sicuramente bene…anche nel nuovo H.

  2. Come sempre il Dr.Cavalli, che stimo molto da sempre, ha centrato il problema. Un interrogativo molto semplice, al quale pero’ chi di dovere (e secondo me ce ne è’ pù’ di uno..) deve una risposta chiara, senza ambiguità. Ma ho seri dubbi che ciò avverrà. Caro Dr. Cavalli, siamo in Italia, dove la colpa è sempre dell’altro. Personalmente sono sempre più convinto che sia necessaria una commissione d’inchiesta composta, se possibile, da persone al di sopra di ogni sospetto.

  3. Condivido pienamente gli articoli di Pietro che sono sempre chiari, costruttivi e sensati , ma purtroppo non serviranno a fare cambiare idea ai nostri amministratoti pubblici.
    Dirigenti dell’ospedale, politici e portaborse locali, autorità regionali sono perfettamente consapevoli di essere in procinto di sperperare soldi pubblici per un’opera non necessaria, ma non gliene frega nulla.
    Come dice Carotti è grasso che cola, trippa per gatti e volpi, e aggiungo ,sconforto per noi che vorremmo una Italia guidata da veri politici.

  4. Sull’inutile nuovo ospedale di Cremona, io ho la sensazione che a Cremona esista una congrega trasversale di personaggi che dovrebbero contare e difendere la città, ma sempre obbedienti al potere vero. Mi sembra tutto così irreale…buttar via così i nostri soldi…

  5. Finalmente qualcuno che dice la verità vera, incontestabile, condivisa dalla maggior parte dei cittadini cremonesi, inascoltati!
    È ¼ di secolo che dalla presidenza della Regione Lombardia i vari Formigoni, Maroni, Fontana, si sono impegnati e continuano a impegnarsi “contro”!
    Purtroppo non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire.
    Spero che questo articolo sia la goccia che fa’ traboccare il vaso…
    e che faccia mettere giudizio a quelli che se lo sono venduto in cambio dello scranno!

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