All’ospedale di Cremona riapre il Posto di Polizia, mentre all’ospedale Oglio Po sarà attivata
una linea diretta con le forze dell’ordine. Queste le novità annunciate stamattina durante la conferenza stampa che si è svolta nella direzione generale dell’Asst di Cremona dove sono intervenuti il prefetto Corrado Conforto Galli, il questore Michele Davide Sinigaglia e il direttore generale dell’Asst di Cremona Giuseppe Rossi.
La riapertura del posto di polizia (l’attività era stata sospesa dodici anni fa) è una risposta concreta dall’aumento delle aggressioni e degli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, soprattutto al pronto soccorso. Un fenomeno in crescita che spesso influisce sulle condizioni di lavoro degli operatori e sulla la qualità delle relazioni di cura.
Alla conferenza stampa erano presenti: il colonello Giuliano Gerbo (comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri) il clonello Massimo Dell’Anna (comandante provinciale della Guardia di Finanza), Nunzio Trabace (dirigente divisione Anticrimine della questura).
Per l’Asst di Cremona hanno partecipato Gianluca Bracchi (direttore amministrativo), Paola Mosa (direttore socio sanitario), Federica Pezzetti, (dirigente responsabile direzione medica), Maria Dalla Bona (risk manager e dirigente responsabile Medicina Legale), Romina Vecchia (responsabile Avvocatura), Alberto Silla (responsabile direzione assistenziale professioni sanitarie), Francesca Maria Co’ (direttore del Pronto Soccorso di Cremona), Antonella Capelli, (direttore del Pronto Soccorso all’Oglio Po), Enrico Storti (direttore Dipartimento Emergenza – Urgenza), Scilla Pagni (RAD Emergenza – Urgenza).
C’È SEMPRE UN AGENTE IN SERVIZIO
Il posto di polizia attivato all’ospedale di Cremona prevede la presenza di un agente per turno dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 20; il sabato dalle 8 alle14 all’interno del Pronto Soccorso, collegato a filo diretto con la centrale operativa della questura. È sempre garantita anche la presenza di una guardia giurata, 24 ore su 24, sette giorni su sette.
All’Ospedale Oglio Po – dove non è presente una sede distaccata della questura – sarà attivato un
collegamento telefonico “punto a punto” con la centrale operativa del comando locale dei carabinieri, mentre in presidio rimane una guardia giurata, in servizio dalle 22 alle 6 sette giorni su sette.
Il prefetto Corrado Conforto Galli ha preliminarmente voluto «ringraziare tutti gli operatori sanitari per l’attività che quotidianamente svolgono a favore della comunità, esprimendo la propria solidarietà a coloro che sono risultati vittima di episodi di violenza o di aggressioni verbali». Ha poi proseguito manifestando «particolare soddisfazione per la grande collaborazione tra le Istituzioni coinvolte, la grande sinergia, la comunione di intenti registrata sul tema e la celerità degli interventi messi in atto che ci consentono già oggi di presentare le prime iniziative e dare le prime risposte, sottolineando come ancora una volta le forze di polizia hanno saputo tradurre operativamente, concretamente e rapidamente le indicazioni emerse in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, sia sul fronte delle soluzioni strutturali che per l’impegno profuso nell’ambito dell’attività di controllo coordinato del territorio che prevede, nella fattispecie, uno sforzo ed un’attenzione particolare alle strutture sanitarie».
La parola è passata al questore Michele Davide Sinigaglia: «Abbiamo accolto molto favorevolmente l’indirizzo rivoltoci dal capo della Polizia di implementare il dispositivo di sicurezza presso l’ospedale con pronto Soccorso, che rappresenta per noi un importante obiettivo nella quotidiana azione di controllo del territorio. Siamo altresì molto contenti di poter venire incontro alla richiesta di riattivare il posto fisso di polizia pervenuta dal personale sanitario, comunità a cui siamo particolarmente vicini, atteso il grande sforzo e impegno assunto durante e post pandemia».
Il direttore Rossi: «BENESSERE E SICUREZZA DI OPERATORI E PAZIENTI SONO AL PRIMO POSTO»
«Ringrazio il Prefetto e il Questore di Cremona per la collaborazione offerta all’Asst, che oggi si traduce nella riapertura del posto di polizia in ospedale a Cremona e l’attivazione di una linea diretta con l’ospedale Oglio Po. Per gli operatori sanitari sarà un punto di riferimento importante. Faccio fatica ad associare gli episodi di aggressione e violenza ai luoghi di cura, purtroppo i dati degli ultimi anni raccontano un’altra storia. Il benessere e la tutela di operatori e pazienti sono alla nostra costante attenzione: per questo sono certo che le misure di prevenzione che abbiamo adottato, dalle procedure alla formazione sino alla presenza di un agente in pronto soccorso, contribuiranno a stabilire un nuovo equilibrio».
DANNI, FURTI, AGGRESSIONI: I DATI 2022
Nel corso del 2022, le denunce depositate dall’Asst di Cremona presso la Procura della Repubblica sono 25: di queste, 12 riguardano il danneggiamento ai locali e 13 sono legate a furti avvenuti in vari servizi. Gli episodi di aggressione o violenza a danno di operatori sanitari registrati nello stesso periodo sono 71. Di questi, solo 10 sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Tuttavia, la reale dimensione del problema non è conosciuta, poiché molti episodi di violenza – soprattutto verbale e psicologica – non vengono resi noti dagli operatori.
«Molti non segnalano le aggressioni o le minacce verbali – spiega Romina Vecchia, avvocato dell’Asst Cremona – perché lo ritengono un fenomeno “abituale” e ormai inevitabile. La rassegnazione percepita è uno dei dati più allarmanti, in quanto porta con sé gravi effetti collaterali, come la mancata denuncia alle autorità, esaurimento emotivo, burn out e demotivazione nello svolgimento della professione. Chi lavora a contatto diretto con il paziente è maggiormente a rischio, perché spesso si trova a gestire una condizione di forte emotività da parte del paziente e dei suoi familiari, in cui il senso di frustrazione e vulnerabilità può arrivare alla perdita d controllo e sfociare in atti di violenza fisica e verbale».
TRE CASI
Tra gli episodi più violenti, l’aggressione avvenuta nel 2018 presso il reparto di Malattie infettive dove un paziente, in stato di alterazione psichica, ha rifiutato le cure rivolgendo minacce di morte agli operatori, danneggiando gravemente porte e finestre con calci e pugni. Segue nel 2021 l’aggressione ai danni di una Oss del Pronto Soccorso di Cremona, colpita e strattonata per
i capelli da un paziente mentre era in servizio. L’aggressione più recente risale al gennaio 2023 al pronto soccorso dell’Oglio Po, dove sono state rovesciate sedie e mobili, arrecando danni al patrimonio, e sono state rivolte minacce agli operatori, causando l’interruzione di pubblico servizio risolta solo con l’intervento delle Forze dell’ordine.
L’AGENTE DI POLIZIA IN OSPEDALE, “PRESENZA RASSICURANTE”
Francesca Maria Co’, direttore del Pronto Soccorso di Cremona, sottolinea l’importanza di avere un presidio di polizia all’interno del reparto: «Sicuramente è una novità positiva ed un punto di riferimento, sia per eventuali interventi diretti sia per facilitare l’invio di referti all’autorità giudiziaria competente in caso di aggressioni. Per noi operatori, perennemente esposti ad episodi che possono concretizzarsi in atti di violenza fisica o verbale, sapere che le forze dell’ordine sono presenti è rassicurante, oltre ad essere un potenziale deterrente per comportamenti non consoni».
Anche Antonella Grazia Capelli, direttore del Pronto Soccorso all’Oglio Po, commenta positivamente l’introduzione di un collegamento diretto tra il presidio casalasco e la caserma territoriale dei Carabinieri, che «consentirà di accorciare i tempi d’intervento per le forze dell’ordine in caso di necessità», afferma. «Il nostro reparto è il primo punto di contatto con chi si trova a gestire un momento di dolore o difficoltà, che qui trova ascolto, ma talvolta può sfociare in situazioni di malessere emotivo o sociale. La pandemia ha aggravato ulteriormente queste situazioni, a volte difficili da sostenere: è importante sapere che in caso di bisogno possiamo chiedere aiuto».