A parte l’eccezione degli idraulici, gli unici ad essere riusciti a trasformare il piombo in oro sonante, neppure i tentativi degli antichi alchimisti erano stati in grado di raggiungere qualche risultato concreto. Neppure Vanna Marchi e i suoi tronchetti della felicità, neppure i venditori dell’elisir di lunga vita, neppure gli annunci di “meno tasse per tutti!” sono stati seguiti da alcun risultato soddisfacente. E’ pur vero che gli uomini hanno bisogno di credere, non di pensare e che hanno la necessità di illusioni, non di verità. Perché a pensare si fa fatica, mentre credere è un po’ sognare.
Non sappiamo in quale filone debba venire incanalata la recente proposta dell’assessore al Welfare (Sanità) di Regione Lombardia, se in quella degli idraulici oppure in quella dei tronchetti della felicità. Di fatto l’affermazione di “un DEA di secondo livello in ogni capoluogo di provincia” si scontra con le disposizioni legislative correnti e comunque ormai la nostra Regione ha più DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di secondo livello che capoluoghi di provincia e ha di fatto escluso solamente Lodi e Cremona dal numero degli ospedali eccellenti.
Se per Lodi i giochi sono teoricamente ancora aperti (nonostante la vicinanza con Milano ed i suoi 5 grandi ospedali sede di DEA di II livello) per Cremona la situazione è sempre più grigia. La rinuncia all’Ospedale Maggiore significa infatti che Cremona sarà dotata di un ospedalino da (forse) 400 posti letto: certo non tutti sanno che il valore mediano di dotazione di posti letto per gli ospedali di eccellenza in Lombardia è superiore a 1000. Se poi consideriamo che l’Ospedale di Crema di posti ne ha 600 e che Mantova, l’ultima arrivata nell’olimpo delle strutture ospedaliere di posti ne ha 550, che il nostro prossimo ospedalino avrà una dotazione di posti letto addirittura inferiore a Cremona Solidale, allora la denominazione di Ospedale Minore di Cremona appare la più efficace per descrivere la realtà dei fatti.
Quanto poi questa situazione significhi in termini di qualità di assistenza alla popolazione è un ulteriore perplessità che nessuno si prende l’impegno di affrontare. E’ troppo chiedere ai nostri rappresentanti di approfondire la questione? Oppure il delirio di interventi edilizi che sta travolgendo la nostra città è dotato di proprietà taumaturgiche sovrannaturali, tali da rendere inutile il ricorso alle prestazioni ospedaliere?
Pietro Cavalli
6 risposte
Ma non è finita. Saremo circondato da case di comunità per le degenze superiori ai 2/3 giorni che saranno gestite da Privati. Vedi Soresina, ove I privati hanno addirittura usato il nome del vecchio Ospedale pubblico. La nostra classe politica locale, regionale e nazionale è la rovina di Cremona
I nostri rappresentanti non approfondiscono, non parlano, TACCIONO….. “ più brutto tacer non fu mai scritto “…
Siamo ormai in zona grigia ovvero di disinteresse……della regione
E’ vergognoso, semplicemente vergognoso che tutti i partiti politici non si ribellino rifiutando tale proposta. Verrebbe voglia di inviare un virtuale calcio nel sedere anche a quei dirigenti ospedalieri del Maggiore, i quali sembrano tanto (troppo) entusiasti di poter somministrare la terapia ai cremonesi (in forma di gigantesca supposta), promossa dalla Regione. Si tratta, com’e’ evidente, dell’ennesimo favore alle cliniche private (religiose), sponsorizzato da Forza Italia e dalla Lega dei profittatori, consentendo a queste di lucrare profitti a spese della sanità pubblica. Mi viene da vomitare nell’attendere una reazione del PD inutilmente.
Hai scritto cosi bene che è un peccato che non venga letto da un’ampia platea.
Ho postato l’articolo su ” non sei cremonese se ” pubblica il tuo pensiero tra i commenti.
Grazie
Forza Italia e Lega…….il lupo perde il pelo ma non il vizio…….Cremona prima in regione ma solo per l’inquinamento…..avanti con i privati che fanno soldi a palate sulla nostra salute…….il grande Giorgio Gaber cantava ” io non mi sento italiano….
…….”.