Abbiamo ancora negli occhi i cortili dei palazzi in cui si sono tenuti gli incontri del PAF 2023, letteralmente stracolmi di appassionati e curiosi, che per 4 giorni hanno affollato Cremona. Diversi per età, provenienza e interessi. Mai come quest’anno anche da fuori città, a dimostrazione che il Porte Aperte Festival attrae un pubblico sempre più numeroso, eterogeneo e qualificato, che si approccia alla città e alla sua offerta culturale, artistica e storica in termini di scambio e di crescita. Un turismo lento, attento e rispettoso. Non rapace e superficiale, come talvolta può accadere di incontrare. Un turismo che scopre e valorizza la città nella sua interezza, gustandone con curiosità e pazienza gli angoli più remoti e contribuendo alla crescita della sua immagine diffusa come luogo attraente per i weekend culturali, di cui abbiamo già avuto recente positivo riscontro dalla stampa specializzata.
Abbiamo ancora nelle orecchie gli applausi scroscianti agli oltre 80 protagonisti che hanno presentato le loro opere nei linguaggi della scrittura, del fumetto, della musica, della recitazione, dell’arte e della fotografia, ospitati nell’ambito dell’ottava edizione di questa manifestazione, che cresce ogni anno in qualità, numeri e attenzione. I tanti complimenti alle loro opere e al contributo che anche quest’anno ci hanno offerto per meglio comprendere pezzi della realtà che ci circonda, dei fenomeni a cui assistiamo talvolta impotenti, delle relazioni che costruiamo e che rendono significative e profonde le nostre vite.
Parole, immagini e note che, mai come quest’anno, sono apparse coerentemente unite dal filo conduttore del Festival (la ricerca della bellezza anche nella dis-armonia e nell’irregolarità) e rivelatrici dei suoi obiettivi fondativi: contribuire alla progressiva costruzione di una città accogliente e inclusiva, rispettosa delle differenze, aperta alla pluralità delle opinioni, delle scelte di vita, degli orientamenti sessuali e delle culture d’origine. Che ritiene la diversità una ricchezza a cui attingere e non un elemento di conflitto e separazione. Che sa scoprire e valorizzare i propri talenti artistici emergenti.
Ma soprattutto una città che lavora per tessere relazioni quotidiane tra i tanti soggetti che intorno a questi temi e per questi scopi operano quotidianamente nei più svariati settori.
L’ottava edizione del PAF ha sfondato tutti i propri precedenti record di presenze di pubblico, di recensioni ed articoli sui media nazionali, di crescita della rete di collaborazioni locali ed extra-locali.
Un’edizione che ci permettiamo di definire “sontuosa”, per la quale siamo felici e grati in primo luogo ai tre soggetti organizzatori (Associazione Porte Aperte, Centro Fumetto Andrea Pazienza e Comune di Cremona), oltre che agli sponsor, tecnici ed economici che la sostengono, alle tante volontarie e volontari grazie a cui il Festival si regge, nonché ai tantissimi appassionati che lo rendono vivo.
Siamo molto soddisfatti per il particolare successo riscontrato anche dai due segmenti dedicati alla traduzione ed all’educazione alla legalità, oltre che per il seguito straordinario ottenuto dalle diverse mostre allestite.
Siamo sempre più convinti che una manifestazione come il PAF, con contenuti riconoscibili e coerenti, una proposta di grande spessore e qualità, animata da passione e continuità, possa contribuire a connotare Cremona come città d’arte e di cultura, in cui sia bello e qualificante vivere con orgoglio, nella certezza che anche questo Festival sia ormai diventato patrimonio della comunità locale tutta.
L’organizzazione del PAF