La notizia è apparsa oggi sul Corriere della Sera ed è stata divulgata da Furio Sacchi, docente di Archeologia classica all’Università Cattolica di Milano. Negli scavi della villa romana di Palazzo Pignano è stata rinvenuta una testa della dea Minerva. Il reperto in marmo, risalente a un periodo tra 300 e 400 anni dopo Cristo, sarà restaurato e poi esposto nell'”Antiquarium” di Palazzo Pignano che già conserva altri preziosi ritrovamenti. Il professor Sacchi, nell’intervista al Corriere, afferma che si sono conservati il volto della dea, l’elmo e la lunga cresta. La testa è probabilmente parte di una statua alta tra i 90 e i 120 centimetri. A Palazzo Pignano sono ancora in corso gli scavi avviati nel 1963 nel parco archeologico.
E’ un luogo speciale dove il passato è a portata di mano, dove si può vedere come vivevano gli antichi romani, guardare negli occhi un uomo vissuto nel Medioevo, visitare una chiesa costruita mille anni fa sopra un’altra chiesa ancora più antica. Si possono visitare L’Antiquarium, la Pieve romanica, l’antica chiesa del V secolo, i resti del villaggio Altomedioevale del VI e VII secolo d.C. e l’area archeologica della villa romana tardo antica, seguendo le tracce degli archeologi e degli studiosi. L’area archeologica è stata dichiarata di “pubblico interesse”; questo termine tecnico indica che i monumenti di Palazzo Pignano hanno un’importanza eccezionale e per questo devono essere aperti e resi visitabili.
Dal 2000 l’area archeologica è aperta al pubblico, le sue strutture sono periodicamente restaurate e nel 2001 è stato creato l’Antiquarium, cioè un centro espositivo legato agli scavi archeologici.