L’ex senatore Paolo Bodini. candidato alle prossime elezioni regionali col Pd, già sindaco di Cremona per due mandati, ha detto in maniera chiara e inequivocabile che l’autostrada Cremona-Mantova è inutile e che i finanziamenti ad essa destinati dovrebbero essere dirottati su altre infrastrutture. Una bomba all’interno dei dem che finora si sono schierati a favore dell’opera, tenacemente voluta dall’ex deputato Luciano Pizzetti e dal consigliere uscente del medesimo partito Matteo Piloni, che si ricandida. Bodini ha lanciato questo missile nel corso della conferenza stampa dell’Area omogenea cremasca, che si è tenuta oggi in Comune a Crema.
«I 48 Comuni del territorio cremasco, caratterizzati da forte integrazione sulle scelte di sviluppo e di servizi alle proprie comunità per omogeneità dei principali indicatori geografici, demografici, sociali, economici e storico-culturali, si sono costituiti in Area omogenea cremasca riconosciuta da una delibera provinciale approvata all’unanimità il 29 aprile 2016 ai sensi dell’art. 9 dello Statuto provinciale. I Comuni dell’Area omogenea cremasca chiedono pertanto alla Regione Lombardia l’attuazione della L.R. n. 19/2015, in particolare di una sperimentazione che veda l’Area omogenea quale ambito territoriale ottimale per lo svolgimento, in forma associata, di funzioni e servizi».
Inizia in questo modo il documento che i sindaci dell’Area omogena hanno proposto ai candidati presidenti e ai candidati consiglieri della provincia di Cremona alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 febbraio.
La presentazione è avvenuta questa mattina nella sala Ricevimenti del Comune di Crema nel corso di una conferenza stampa convocata da Gianni Rossoni presidente dell’Area omogena che ha illustrato le richieste ai presenti. Al suo fianco il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, la sua vice Cinzia Fontana. Poi i sindaci di Pandino Piergiacomo Bonaventi, di Casale Cremasco Vidolasco Antonio Grassi, di Capergnanica Alex Severgnini, di Casaletto di Sopra Roberto Moreni e il vicesindaco di Castelleone Federico Marchesi.
Il documento, frutto di un lavoro di gruppo che ha visto il coinvolgimento di tutti i sindaci dell’Area omogenea, è stato illustrato con precisione e senza inutili orpelli da Rossoni il quale ha sottolineato più volte che il contenuto non riguarda il mondo tutto, ma solo ed esclusivamente le questioni relative al territorio cremasco.
Il documento è diviso in paragrafi, ciascuno dei quali individua un settore specifico sui cui, secondo i sindaci cremaschi, è necessario intervenire. Le aree considerate sono quelle delle infrastrutture, della sanità, dell’istruzione, formazione e politiche attive del lavoro, del sociale, dell’energia/ambiente.
Per ognuno di questi settori sono segnalati interventi sia definitivi che parziali, «elencati in un’ottica progettuale che preveda il completamento in vari step, ma ben definiti».
Per le infrastrutture, l’Area omogenea chiede: Il completamento del raddoppio della Paullese con la realizzazione del nuovo ponte a Spino d’Adda con adeguato finanziamento.
Il completamento della ex strada statale 591 per il tratto Montodine-Castelleone. Della ex strada statale 472 (Bergamina) fino all’inizio della tangenziale di Dovera. Della gronda nord di Crema. La verifica della possibilità del prolungamento della metropolitana di Milano fino a Paullo. Il raddoppio della linea ferroviaria Cremona-Crema-Treviglio con precedenza del tratto Crema-Treviglio al fine di introdurre la linea diretta Milano-Crema
Per la sanità, – divisa in due : territorio e ospedale – i sindaci chiedono piena operatività del distretto con la nomina in tempi brevi del responsabile; – l’attivazione di una terza casa di comunità nel rispetto della recente riforma sanitaria che prevede strutture di questo tipo ogni 50 mila abitanti. Per il Cremasco, che conta una popolazione di circa 150 mila abitanti, sono infatti state riconosciute solo 2 Case di comunità
I sindaci chiedono inoltre garanzie per confermare l’autonomia dell’ospedale di Crema con lo stanziamento di risorse adeguate; – investimenti volti a mantenere e ulteriormente implementare le attuali eccellenze ospedaliere, che rispondono ai bisogni della popolazione.
Per istruzione, formazione e politiche attive del lavoro l’Area omogenea chiede il potenziamento dei corsi ITS (cosmesi e meccatronica) e IFTS già esistenti, oltre all’investimento per l’attivazione di nuovi corsi
Per il sociale viene sollecitato il riequilibrio a livello provinciale di posti nelle Rsa, problema che si trascina da anni e mai risolto. Non manca la richiesta di un aumento del fondo disabilità per promuover l’inclusione e il Servizio di Assistenza per l’ Autonomia Personale (Saap). Poi c’è l’indicazione per un rinnovato accordo di programma con Regione Lombardia per la rigenerazione del comparto del centro di incremento ippico (Stalloni)
Per Energia/ambiente viene auspicata un’accelerazione sulle norme e i finanziamenti per sviluppo di una rete di Comunità energetiche al fine di favorire l’autoproduzione e la condivisione dell’energia rinnovabile all’interno del territorio in coerenza con il progetto sviluppato da Consorzio.it. Inoltre si punta sullo sviluppo e il potenziamento della rete di mobilità dolce (ciclabili) come rete di collegamento tra Crema e i paesi del Cremasco e come opportunità di valorizzazione dei principali assets naturalistici, paesaggistici e turistici in accordo con il progetto elaborato da Consorzio.it.
Molti i candidati al consiglio regionale che hanno accettato l’invito dell’Area Omogena e presenti in sala dei Ricevimenti. Al termine dell’esposizione di Rossoni sono intervenuti: Mirko Signoroni (Calenda) , Matteo Piloni (PD), Gabriele Gallina (Forza Italia), Monica Riccardi(Lega), Luca Zanichelli (Moratti), Paolo Bodini, Emilio Canidio (Majorino presidente), Giuseppe Introcaso (5 stelle) .
Infine un cameo. L’Area omogenea cremasca è stata promossa dai candidati che hanno preso la parola. E’ un esempio da imitare.