Non sono un legale e non saprei rispondere con la dovuta precisione alla richiesta, piena di buon senso, formulata dalla cortese signora Matilde. Forse un bravo avvocato potrebbe trovare, senza neppure dover spremere eccessivamente le proprie meningi, non una sola, ma parecchie e solide motivazioni legali per impedire la realizzazione di questa ennesima sciocchezza urbanistica, la costruzione di un centro d’assistenza disabili all’interno del parco del Morbasco a Cremona! Sino a non molti anni or sono, anche nelle nostre città era stato istituita, la figura del “difensore civico” che, sul modello degli ottocenteschi e nordici avvocati “ombusdam”, si occupavano, pagati dall’ente pubblico, di questioni di evidente interesse generale, senza che il privato dovesse correre il rischio di dover utilizzare soldi di tasca propria per “raddrizzare” scelte pubbliche che, palesemente, l’interesse pubblico non perseguivano affatto. Tale figura di “difensore civico”, che credo esista ancora in Lombardia, solo a livello regionale, è stata, qualche anno orsono, purtroppo abrogata anche nella nostra città, nel silenzio più generale delle debolissime e distratte “formazioni politiche” cittadine (avrei forse anche potuto definirle “forze politiche”, ma, memore degli insegnamenti di Maurice Duverger, non me la sono proprio sentita di definirle con un termine così “vigoroso”.
Michele De Crecchio
Michele De Crecchio
4 risposte
Grande Michele!
Ma qualcuno si è preso l’impegno di esaminare il progetto “occhi azzurri”? Il sindaco può garantire che si tratta di un progetto esclusivamente no-profit? Oppure si tratta di altro?
Mi risulta consultando il progetto che si contempla anche centro fisioterapia aperto alla cittadinanza (chiaramente a pagamento) auditorium e centro bar/ristorazione)
Allora si tratta di un progetto per generare profitti? Ben gli sta a quei fanatici del verde che, come è noto, non produce il becco di un quattrino. Una pessima scelta di un sindaco che sarà purtroppo difficile dimenticare.