Personaggi di ieri oggi al volante

18 Dicembre 2025

Se, per assurdo, filosofi, poeti e altri artisti del passato, noti per aver dato contributi importanti alla storia della cultura occidentale, fossero calati nel mondo di oggi, quale auto sceglierebbero per i loro spostamenti? 

Senza un preciso ordine, ma saltando qua e là nelle epoche storiche, proviamo a immaginare come si sarebbe comportato Socrate (470-399 a.C.), il filosofo greco,  padre della filosofia morale, alle prese con il venditore di una concessionaria di auto che lo vorrebbe convincere a firmare il contratto d’acquisto di un’auto nuova. Il grande filosofo lo avrebbe incalzato con un mare di domande, tutte impostate sul dubbio, procedimento che era alla base della sua dottrina. Mentre gli venivano  elencati i pregi della macchina, Socrate avrebbe interrotto il fluire delle parole pronunciate dal venditore con la sua arma dialettica, il dubbio appunto. E alla fine, insoddisfatto, sarebbe uscito senza procedere all’acquisto. Avrebbe consultato un altro concessionario e poi un terzo, ma non se la sarebbe sentita di comperare un’auto nuova. Nessun venditore, infatti, sarebbe riuscito a spuntarla con Socrate sul piano dialettico. 

Zenone (499-431 a. C.) di Elea, località che si trova nel comune di Ascea, filosofo vissuto al tempo di Socrate, che Platone definì “alto e di bell’aspetto”, grande affabulatore, playboy ante litteram, conosciuto per il famoso paradosso secondo cui Achille non sarebbe mai arrivato a raggiungere una tartaruga partita una decina di metri davanti a lui, arrivava a sostenere che il movimento non esiste e che è soltanto un concetto che noi percepiamo. Nonostante questa affermazione, egli non avrebbe certamente rinunciato all’acquisto di un’auto, anche perché si dice che il primo a non credere alle sue scoperte fosse proprio lui. Le sue argomentazioni erano puri sofismi, come sostenevano i filosofi suoi contemporanei. Zenone avrebbe scelto un’auto sportiva, ma per compiacere ai gusti femminili non una spider a due posti secchi, ma una cabrio perché sapeva bene che il gentil sesso, pur apprezzando il vento tra i capelli, vuole spazio per la borsetta, per pacchi, pacchetti e sacchetti della spesa. 

Con un balzo in avanti di 15 secoli, arriviamo al sommo poeta, Dante Alighieri (1265-1321), ponendoci la stessa domanda e cioè quale auto sceglierebbe, se vivesse oggi. Difficile dedurne le caratteristiche dalla complessità della Divina Commedia, ma a ben riflettere, proprio in alcuni versi una risposta si trova. Ma non riguarderebbe l’automobile. Infatti, nella sua opera ricorre spesso a descrizioni di tipi di volo, come quello in groppa a Gerione, il mostro demoniaco dal volto di uomo, zampe di leone, corpo di serpente e coda di scorpione, che nel XVII canto dell’Inferno fa vivere al poeta l’esperienza del tutto surreale di volare. Tuttavia la descrizione ha una tale veridicità da lasciare increduli noi del terzo millennio. Il mostro vola per mezzo di ali che gli permettono di librarsi nell’aria compiendo larghi giri sfiorando le pareti del burrone con una modalità del tutto simile a quella di un elicottero. E’ facile dedurre che Dante avrebbe optato non per l’acquisto della macchina, ma dell’elicottero, anche in questo mostrandosi di una modernità sorprendente.

A differenza di Dante, Michelangelo Buonarroti (1475-1564), lo scultore autore di opere conosciute in tutto il mondo, ma anche pittore architetto e poeta, con il suo insuperabile genio creativo improntato all’audacia e alla modernità, avrebbe sicuramente optato per un’automobile. Nella sua sensibilità di artista, che porta sempre il nuovo, sarebbe stato colpito dalle linee decise, spigolose, a cuneo e tragressive delle Lamborghini ma, pensando al costo del carrozziere, non sarebbe mai arrivato a sferrare una martellata sul cofano della Muriciélago. Si sarebbe limitato a ammirarne l’esenzialità della linea e il design estremo. 

E Antonio Stradivari (1644-1737), il liutaio cremonese costruttore di straordinari strumenti ad arco, come viole, violini, violoncelli, ma anche chitarre e arpe, come si sarebbe comportato di fronte alla variegata tipologia di auto che oggi contrassegna il mercato? La sua indole di uomo pratico l’avrebbe indirizzato verso un veicolo dall’ampio vano di carico, per poter trasportare a destinazione gli strumenti da lui costruiti. Non è difficile immaginare che avrebbe scelto un SUV e, tra i tanti proposti, avrebbe probabilmente acquistato una prestigiosa Bentley Bentayga, dato che il denaro non gli mancava.

 

Sperangelo Bandera

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