In apertura di seduta è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato avvenuto a Mosca nella serata di venerdì 22 marzo.
Interrogazione presentata il 27 febbraio 2024 dalla capogruppo del Gruppo consiliare Viva Cremona Maria Vittoria Ceraso sulla rendicontazione obiettivi PUMS attualmente raggiunti
Premesso che:
con deliberazione n. 50 del 29/11/2021 è stato approvato in Consiglio Comunale il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile il cui iter iniziato nel 2016 ha visto l’adozione del documento da parte della Giunta nell’aprile 2019; l’obiettivo generale del PUMS approvato, declinato agli orizzonti temporali di medio (2025) e lungo periodo (2030), prevede un nuovo equilibrio modale della mobilità interna che, riducendo il numero complessivo di auto ed il traffico, favorisca lo sviluppo sostenibile della mobilità e contribuisca al miglioramento nell’ambiente urbano e della fruibilità degli spazi e valorizzi il patrimonio storico e architettonico della Città di Cremona;
nello specifico, il PUMS prevede per la mobilità interna il raggiungimento di un nuovo equilibrio modale: PUMS CREMONA 30- 30-30-1O così declinato:
Mobilità privata 53% 30% -43%
Mobilità pedonale 22% 30% +37%
Mobilità ciclabile 20% 30% +50%
Trasporto Pubblico 5% 10% +100%
Si interroga il Sindaco e la Giunta
per conoscere quali interventi sono stati realizzati tenuto conto degli orizzonti temporali indicati nel PUMS e in che modo sono variate ad oggi le percentuali relative alla mobilità interna, pedonale, ciclabile e trasporto pubblico locale rispetto al dato iniziale.
All’interrogazione ha risposto l’assessora alla Mobilità sostenibile Simona Paquali: Il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) è stato approvato alla fine del 2021, con le traversie e gli spostamenti che il covid ha imposto. Lo avevamo detto anche in sede di approvazione, che la situazione contingente aveva eroso anni di progettazione e di successivo intervento. Si ricorderà infatti di come la mobilità era completamente cambiata rispetto al 2019, l’uso del trasporto pubblico locale, che di fatto si era quasi azzerato, l’aumento dell’utilizzo dei mezzi privati e l’incentivazione all’utilizzo della mobilità dolce. Il primo monitoraggio del PUMS è previsto nel 2025, tenendo conto che i dati di mobilità normalizzati in epoca post covid sono quelli riferiti al 2023. Posso però fornire i dati di quanto è stato fatto e che rientra nelle azioni previste dal PUMS. È stata realizzata una nuova linea lrbana, la linea U con 1292 passeggeri nei primi sette mesi di funzionamento. Sono state realizzate diverse navette per eventi: Festa del Torrone (oltre 3.000 passeggeri); CremonaMusica (oltre 5.000 passeggeri); Fiera Internazionale del Bovino da Latte; navetta InCentro nel periodo natalizio con dati lusinghieri. Dai dati del 2019 risulta che i passeggeri trasportati erano stati 1.100.086, mentre nel 2023 i passeggeri sono stati 1.133. 879 + 33.793 (ci si riferisce alla bigliettazione, unico elemento rilevabile). Il gestore, nel fornire questo dato, ha sottolineato che Cremona è di fatto l’unico territorio in cui opera Arriva dove sono stati recuperati passeggeri, fatto importante per la nostra città, tenendo conto che si è partiti da livelli di utilizzo non altissimi. L’adozione del PUMS ha consentito sicuramente di accedere al finanziamento del PNSMS (Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile) per la sostituzione degli autobus, parametro fondamentale per accedere ai contributi europei, statali e regionali sulla mobilità sostenibile. La sostituzione dell’intera flotta con mezzi elettrici, per un totale di 32 autobus, che da studi risultano essere molto efficienti per la mobilità pubblica, consentirà di rendere sicuramente più accattivante il trasporto pubblico locale. I prossimi autobus che arriveranno entro la fine del 2024 avranno dimensioni più ridotte, da 10 e 9 metri, per meglio adattarsi al centro storico di Cremona. Sono state messe a norma diverse fermate, partendo da quelle più frequentate, con la realizzazione della piattaforma e la posa di nuove pensiline. Inoltre, è stata realizzata la nuova piattaforma di fermata al piazzale degli autobus delle linee urbane. Mi sento di dire che l’attività svolta sul trasporto pubblico locale è soddisfacente, considerando i forti investimenti anche in termini di adeguamenti ISTAT, molto pesanti negli ultimi due anni, del contributo annuo che il Comune versa. Ovviamente tutto si può migliorare e bisogna continuare a percorrere la strada intrapresa. È chiaro che quello della mobilità pubblica non dipende solo da noi ma dipende dal Fondo Nazionale Trasporti e dalla Regione. I tagli dei Km/TPL avvenuti nel 2013 ancora pesano su linee che non raggiungono quartieri nei festivi o sulla frequenza. Sono state realizzate diverse opere che sono previste nel Biciplan e che il PUMS ha recepito: le ciclabili di via Giuseppina e di via della Vecchia Dogana; la messa a norma della ciclabile di via Milano; la ricucitura verso l’ITIS e il quartiere Cambonino e via Bergamo. C’è poi la ciclabile, all’interno del bando casa-scuola/casa-lavoro, che ha visto diversi partner, comuni, AIPO, Acciaieria Arvedi, realizzata tra Spinadesco e Cavatigozzi e lungo la via Riglio. Le corsie ciclabili di via Massarotti, via Flaminia e via Diritta funzionano senza problemi. È in fase di realizzazione la ciclabile del Boschetto che finalmente collegherà il quartiere Boschetto con il centro urbano, la Caserma dei Vigili del Fuoco e il quartiere fieristico. Di fatto tutti i quartieri decentrati saranno collegati con piste ciclabili anche grazie al nuovo servizio in sharing di e-bike e monopattini. Un servizio pensato anche per l’intermodalità: punti di ritiro sono posizionati in stazione, nei parcheggi corona proprio per stimolare chi deve fare una lunga sosta a non intasare il centro. L’allargamento delle zone 30, l’ultima allo Zaist, per le quali ci sarà bisogno di intervenire con azioni strutturali di traffic calming, restringimento carreggiate, allargando marciapiedi, posizionando dossi o “cuscini berlinesi”. Cito poi la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, quali via Massarotti – zona scuola Bissolati, via Giuseppina, via Mantova, via Milano (che vedrà la sistemazione di quelli più vecchi) con isole salvapedone e rafforzamento dell’illuminazione. Per quanto riguarda via del Giordano, nella zona del nuovo insediamento commerciale c’è una richiesta di messa in sicurezza degli attraversamenti e richieste di nuovi: questi lavori sono stati finanziati. In via Postumia, è stato realizzato un nuovo attraversamento pedonale. Sono numerose le azioni intraprese, ancora molto c’è da fare anche sull’educazione stradale di tutti gli utenti della strada.
La consigliera Maria Vittoria Ceraso si è detta non soddisfatta della risposta ricevuta.
Nomina del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Cremona – periodo dal 1° maggio 2024 al 30 aprile 2027
Il Collegio dei revisori dei conti in carica del Comune di Cremona scadrà il prossimo 30 aprile 2024. È pertanto necessario procedere al suo rinnovo per assicurare piena funzionalità all’Ente. Il Consiglio comunale, con voto unanime, ha così nominato i due revisori dei conti del Collegio del Comune, senza funzioni di presidente, per il periodo dal 1° maggio 2024 al 30 aprile 2027, come da verbale relativo al sorteggio dei nominativi della Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Cremona Giuseppe Patti, nato a Milazzo il 01/04/1943 e residente a Cedegolo (BS) – che assume la qualità di componente del Collegio dei Revisori dei Conti, e Giuseppe Nicosia, nato a Tripoli (Libia) il 13/01/1962 e residente a Sesto San Giovanni – che assume la qualità di componente del Collegio dei revisori dei conti. Infine, preso atto delle candidature ammesse all’elezione del presidente del Collegio dei revisori, proposte per la votazione in quanto soddisfano i requisiti di legge richiesti, il Consiglio comunale ha eletto Daniele Quinto (1975 – residente a Cremona) componente del Collegio dei revisori dei conti con funzioni di presidente avendo ottenuto il maggior numero di voti validi.
Approvazione dello schema di convenzione tra il Comune di Cremona e l’Università degli Studi di Pavia per il funzionamento del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali – anni 2025-2029
Il 16 dicembre 2019 il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la Convenzione tra il Comune di Cremona e l’Università degli Studi di Pavia per il funzionamento del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali per il quinquennio 2020/2024. Con tale convenzione, sottoscritta il 3 luglio 2020, il Comune di Cremona ha inteso riconoscere e consolidare l’importante contributo culturale e formativo messo in atto dall’Università degli Studi di Pavia attraverso l’attività del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali. In questa attività rientra il Aorso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali (abilitante all’esercizio della professione di restauratore), per dare vita al quale, nel 2015 è stato approvato con deliberazione di Giunta comunale del 18 novembre 2015 e sottoscritto l’Accordo per l’attivazione del Corso di laurea magistrale. Fondamentale per l’attività di ricerca scientifica del dipartimento nel campo della conservazione e restauro dei beni culturali, e in particolare degli strumenti musicali, è la presenza del Laboratorio Arvedi di Diagnostica non invasiva che ha sede presso il Museo del Violino. A questo proposito, nel luglio 2023, è stato stipulato un Accordo di collaborazione tra l’Università degli Studi di Pavia, la Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini, il Comune di Cremona e la Fondazione Museo del Violino “Antonio Stradivari Cremona”. Contestualmente alla stipula dell’Accordo è stata sottoscritta la dichiarazione di intenti tra il Comune di Cremona, l’Università di Pavia e la Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini sull’intento di rinnovare la collaborazione a sostegno del sistema universitario cittadino e della crescita professionale dei giovani e di proseguire nel consolidamento delle relazioni tra gli enti sottoscrittori.
Il Comune, in questi anni, come illustrato dall’assessora all’Istruzione Maura Ruggeri, in attuazione delle linee programmatiche di mandato, ha inteso riconoscere e consolidare lo strategico contributo culturale e formativo messo in atto dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia attraverso la partecipazione ad attività di promozione, valorizzazione e ricerca con le diverse Istituzioni cittadine. Tra l’Università, attraverso il Dipartimento e il Laboratorio Arvedi di Diagnostica non invasiva, il Comune e il suo Sistema Museale si è sviluppato un proficuo rapporto di collaborazione scientifica, anche grazie all’istituzione da parte del Dipartimento del Corso di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali. Il Dipartimento rappresenta a tutti gli effetti un centro di prima importanza a livello europeo per l’ambito musicologico e per la conservazione dei beni culturali e costituisce un punto di riferimento determinante per Cremona, grazie al suo importante contributo culturale e formativo, oltre che alla sua attiva collaborazione scientifica con diverse istituzioni locali.
L’Università, tramite il Dipartimento e il Laboratorio di diagnostica, e la Fondazione Museo del Violino “Antonio Stradivari di Cremona”, sotto il coordinamento scientifico dell’Ufficio per l’Unesco all’interno del Piano di Salvaguardia del patrimonio Unesco “Saper fare liutario tradizionale cremonese” per la città di Cremona, favoriscono l’integrazione di competenze e la condivisione di conoscenze sul territorio attraverso incontri di formazione continua soprattutto con i liutai cremonesi. Tali sinergie hanno consentito di ottenere riscontri positivi sia in termini di afflusso dei visitatori, sia di attività culturali e musicali intraprese negli anni, sia di numerosi progetti di ricerca condivisi. Per tali motivi il Comune intende confermare il proprio investimento per il funzionamento del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali attraverso il rinnovo della convenzione con l’Università degli Studi di Pavia per ulteriori 5 anni a decorrere dalla sua naturale scadenza individuata nel 31 dicembre 2024. In particolare con la stipula della convenzione il Comune intende dare piena continuità agli importanti risultati raggiunti, riconoscendo e consolidando l’importante contributo culturale e formativo messo in atto dall’Università degli Studi di Pavia attraverso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali; approvare per tempo il nuovo accordo per garantire, senza soluzione di continuità, la regolare prosecuzione delle attività consentendo all’Università di Pavia di avvalersi compiutamente delle risorse e degli strumenti funzionali alla definizione della prossima attività programmatoria accademica nei termini di rito della stessa università; consentire per tempo la definizione di target e obiettivi che l’Università dovrà raggiungere di anno in anno, in attuazione di quanto previsto dalla convenzione. Il Comune si impegna a concedere in comodato d’uso gratuito all’Università Palazzo Raimondi e ad erogare un contributo economico annuale pari a euro 105.000,00 a sostegno della presenza dell’Università sul territorio.
Dopo gli interventi dei consiglieri Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città – Cremona Attiva), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona Energia Civile), Franca Zucchetti (Partito Democratico), lo schema di convenzione tra il Comune di Cremona e l’Università degli Studi di Pavia per il funzionamento del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali – Anni 2025 – 2029 è stato approvato all’unanimità dando atto che l’importo di euro 105.000,00, da impegnare con successivi atti dirigenziali, trova copertura nel bilancio pluriennale 2024-2026. Il Sindaco, in qualità di legale rappresentante del Comune, procederà alla sottoscrizione della convenzione.
Le due successive delibere sono state illustrate in modo unitario dall’assessore Luca Zanacchi cui è seguito un unico dibattito nel quale sono intervenuti i consiglieri Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona Energia Civile), Letizia Kakou (Fare Nuova la Citta – Cremona Attiva), Carlo Malvezzi (Forza Italia), Alessandro Fanti (Lega), Nicola Pini (Partito Democratico), Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) e Roberto Poli (Partito Democratico).
Approvazione Piano Comunale del Verde
Il Comune di Cremona, in un’ottica di miglioramento funzionale del patrimonio naturale urbano, nonché ai fini pianificatori e gestionali, ha deciso di dotarsi del Piano Comunale del Verde, strumento pianificatorio del verde pubblico, alla luce delle disposizioni contenute nella Legge n° 10/2013 e delle “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una gestione sostenibile” a cura del Ministero dell’Ambiente. Una scelta avvenuta tenendo conto del notevole patrimonio arboreo e della importante superficie a verde pubblico presente sul territorio comunale. Il 4 maggio 2022 la Giunta ha approvato gli indirizzi per l’istituzione e la costituzione della Consulta del Piano del Verde, costituita con decreto sindacale il 16 maggio 2022. L’Amministrazione comunale ha infatti ritenuto fosse necessario aprire un percorso partecipativo aperto alla cittadinanza. La Consulta è stata costituita con l’obiettivo di accompagnare e collaborare nelle progettualità inerenti al verde pubblico cittadino e accompagnare l’Amministrazione nella redazione del Piano e nelle fasi della sua attuazione, compresa la stesura del Regolamento comunale del Verde. La composizione ha previsto la partecipazione di enti/associazioni in qualità di membri effettivi, cui si sono aggiunte altre figure in qualità di invitati. Alla Consulta – che si è riunita il 28 giugno 2022, il 3 settembre 2022, il 22 febbraio 2023, il 27 ottobre 2023 – è stato affidato il compito di rappresentare la cittadinanza nella costruzione di una visione condivisa del ruolo che la tutela, la riqualificazione, la valorizzazione e la cura delle aree verdi urbane, periurbane e dei sistemi ambientali fluviali e agricoli possono avere nel costruire il futuro di Cremona e del suo territorio comunale.
Dopo apposito avviso pubblico per conferimento di incarico professionale, con determinazione dirigenziale del 26 maggio 2022 è stata affidata la redazione del Piano Comunale del Verde al costituendo raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Gianluca Ramo, Luca Del Fabbro Machado, Eleonora Cheschin e Pierluigi Martorana. Il 18 luglio 2022 è stato stabilito l’inizio dei termini per dar corso alla redazione del Piano. La stesura del Piano prevedeva la redazione di un quadro conoscitivo e della documentazione attuativa (fase progettuale). Il quadro conoscitivo è stato consegnato il 26 settembre 2022. Il 3 aprile 2023 è stata consegnata la documentazione di progetto del Piano Comunale del Verde composta dai seguenti elaborati: Ambiti di paesaggio, Masterplan, Rete ecologica, Integrazione della rete ecologica vigente, La città in evoluzione (ambiti di trasformazione e ambiti di riqualificazione), La città consolidata (aree per i progetti di tutela e conservazione), Relazione di progetto, Quaderno delle infrastrutture, Report di sintesi fase di ascolto, Regolamento del verde, Strumenti per il monitoraggio e il Bilancio arboreo, Programmazione. A seguito della verifica della documentazione da parte degli uffici, il 24 ottobre 2023 è stata consegnata la documentazione di progetto corretta del Piano Comunale del Verde composta sempre dagli elaborati sopra citati. Dal momento che sussistono tutti i presupposti per procedere all’approvazione del Piano Comunale del Verde secondo le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una gestione sostenibile” a cura del Ministero dell’Ambiente, trattandosi di atto di pianificazione generale, il Piano Comunale del Verde è stata sottoposto dapprima all’esame della Commissione consiliare per approdare poi in Consiglio per l’approvazione.
Con 18 voti a favore e 9 astenuti il Consiglio comunale ha approvato il Piano Comunale del Verde corredato dai seguenti elaborati: Quadro conoscitivo: Relazione sul quadro conoscitivo, Report fase di ascolto, Forma del verde, Verde Urbano, Verde Urbano – Struttura del patrimonio arboreo, Verde extraurbano, Carta del paesaggio e della rete ecologica, Sistema del Verde – Componenti geomorfologiche, insediative e antropiche, Proposta di indicatori per la quantificazione dei benefici ambientali del piano; Documentazione di progetto: Ambiti di paesaggio, Masterplan, Rete ecologica, Integrazione della rete ecologica vigente, La città in evoluzione – Ambiti di trasformazione e ambiti di riqualificazione, La città consolidata – Aree per i progetti di tutela e conservazione, Relazione di progetto, Quaderno delle infrastrutture, Report di sintesi fase di ascolto, Strumenti per il monitoraggio e il bilancio arboreo, Programmazione. Gli atti, così come approvati, saranno pubblicati sul sito del Comune.
Approvazione del Regolamento del verde pubblico e privato
Il Comune di Cremona dispone di un notevole patrimonio arboreo e di una importante superficie a verde. Da qui la necessità di dotarsi di un regolamento unitario che ne disciplini la materia. Attualmente la disciplina per la gestione del patrimonio destinato a verde pubblico e privato è contenuta in due distinti regolamenti: Regolamento viario e della qualità urbana approvato con deliberazione consiliare il 19 novembre 2012 e successivamente modificato, sempre con deliberazione, il 27 settembre 2018; Regolamento Edilizio per la Qualità Paesaggistica la Sostenibilità Ambientale e l’Efficienza Energetica approvato dal Consiglio comunale il 27 settembre 2012. Partendo da questi due documenti, i tecnici dei competenti uffici comunali hanno predisposto un unico Regolamento del verde pubblico e privato quale strumento normativo da affiancare al Piano comunale del verde.
Il Regolamento disciplina le attività che si possono svolgere all’interno delle aree verdi e le differenti modalità di tutela e di intervento sul patrimonio arboreo e arbustivo che dovranno seguire sia i soggetti privati che la Pubblica Amministrazione. Nel testo sono inoltre indicati particolari disposizioni sulla progettazione di nuovi spazi da destinare o che sono già destinati a rimanere inedificati. Si applica a tutto il territorio comunale urbano ed extra urbano, articolandosi in sezioni riguardanti il verde urbano, le formazioni arboree e arbustive, sia lineari, sia in forma di macchia boscata, la rete ecologica territoriale che unisce i diversi ambiti naturali, nonché le connessioni tra il sistema urbano ed il sistema rurale.
Le principali finalità del Regolamento possono essere sintetizzate come segue: tutelare e promuovere il verde come elemento qualificante del contesto urbano e come fattore di miglioramento della qualità della vita dei cittadini; contribuire ad una razionale gestione del verde esistente e di quello di nuova formazione; favorire e regolare gli usi delle aree verdi del territorio comunale in modo che siano compatibili con le risorse naturali presenti; indicare le modalità di intervento sul verde e sul territorio più consone al mantenimento e allo sviluppo del patrimonio verde esistente, alla connessione fra aree verdi in modo da favorire la circolazione delle specie e la biodiversità; diffondere la cultura del verde attraverso la sensibilizzazione e l’informazione del cittadino.
Il Regolamento si compone di una prima parte dove sono contenuti i principi, la struttura, gli ambiti di applicazione, gli strumenti ed i criteri di progettazione sviluppati nel Piano Comunale del Verde; nella seconda parte sono invece definite le norme generali per la gestione e l’utilizzo del patrimonio vegetale del territorio comunale. A questo si aggiungono alcuni allegati che si propongono di agevolare l’applicazione operativa delle indicazioni contenute nel Piano Comunale del Verde (PCdV): il glossario dei termini utilizzati nei documenti in cui si articola il PCdV; le linee guida riguardanti gli interventi di piantumazione da eseguire in ambito comunale; un elenco delle specie arboree ed arbustive maggiormente adatte al contesto geografico ed ambientale del territorio.
Il Regolamento è stato illustrato alla Consulta del Piano del Verde il 7 marzo e quindi sottoposto all’esame della Commissione consiliare Promozione della Città il 15 marzo scorso.
Il Regolamento del verde pubblico e privato (si veda allegato) – corredato dall’elenco di specie che risultano ben adattate al contesto geografico ed ambientale del territorio, dalla tabella delle sanzioni amministrative pecuniarie e dai principali riferimenti normativi – è stato approvato con 18 voti a favore e 9 astenuti. Approvata anche la disposizione per cui gli articoli contenuti nel Regolamento saranno ritenuti prevalenti rispetto alle previgenti norme dei Regolamenti Edilizio e Viario in caso di situazioni di eventuale incompatibilità, tenuto anche conto della loro cronologia di approvazione.
Approvazione del Regolamento comunale per le attività di Street Art
Nel corso di questi ultimi anni sono stati realizzati progetti quali “Piccole cose per grandi relazioni”, “Crevolution”, “Restate insieme” e “Ci sto affare fatica”, spesso in collaborazione con il Servizio Informagiovani. In questi progetti sono stati coinvolti Comitati dei Quartieri, Centro Servizi Volontariato, Forum del Terzo Settore, nonché cooperative, associazioni, scuole, gruppi informali di cittadini e oratori. Nel corso delle attività sono stati coinvolti oltre 300 giovani residenti nei diversi quartieri cittadini, realizzando feste di quartiere, micro-eventi, interventi di piccole manutenzioni, tra cui anche murales. In particolare, quest’ultima tipologia di attività ha suscitato grande interesse da parte di ragazzi/e, ma anche in giovani artisti della nostra città. Senza dimenticare l’esperienza realizzata con alcuni patti di collaborazione che hanno permesso la riqualifica di spazi proprio attraverso l’esperienza del writing.
Questo movimento ha più volte sollecitato l’Amministrazione a promuovere la possibilità di individuare spazi liberi dove potersi esprimere liberamente, ma anche spazi d’arte dove realizzare interventi artistici concordati con il Comune, con particolare attenzione ai vincoli storico monumentali e paesaggistici. Pertanto, ci sono stati confronti con il Settore Polizia Locale, il Settore Urbanistica e Area Vasta, che si sono di massima espressi positivamente sull’ambito progettuale e sul regolamento poi predisposto. La street art è un fenomeno complesso e difficile da definire in modo univoco, in quanto racchiude in sé diversi sottogeneri, stili e tecniche, nonché esperienze di vario tipo di autori eterogenei. Nella sua diversità di forme, stili e modi d’esecuzione, si caratterizza oggi come uno dei linguaggi della cultura visuale urbana. Da azione spesso fugace e spontanea, si è affermata anche come pratica autorizzata, divenendo strumento istituzionale di ridefinizione visiva dello scenario urbano.
L’arte decora e arricchisce lo spazio urbano, ma soprattutto contribuisce a creare spazi pubblici più funzionali e rispondenti alle necessità sociali, senza dimenticare la possibilità di trasmettere messaggi comunitari e di sensibilizzazione sociale. Inoltre, l’individuazione di questi spazi, così regolamentati, permette una rivalutazione dei contesti territoriali, diventando anche strumento di tutela dell’ambiente urbano. Per il nostro territorio un esempio sono stati i murales realizzati nel Quartiere 2 Boschetto, dove in collaborazione con il Comitato di Quartiere, la scuola primaria, le famiglie è stato realizzato un intervento di writing condiviso, non solo sui muri della scuola, ma anche su un muro privato messo a disposizione dai proprietari e il complessivo intervento autorizzato dalla Commissione Paesaggio e dalla competente Soprintendenza.
Il Regolamento, suddiviso in dieci articoli, definisce i termini e le modalità per l’esercizio della street art in genere su spazi di proprietà del Comune di Cremona o messi a disposizione dai soggetti privati o pubblici diversi dall’Amministrazione comunale. Per street art si intende quella forma di arte che si manifesta in luoghi pubblici mediante la realizzazione di disegni, murales, scritte, immagini o installazioni effettuate con qualunque materiale e tecnica grafica. Il regolamento è volto a riconoscere la street art, valorizzare le varie forme della sua espressione e promuoverne un esercizio rispettoso della città per arricchire gli spazi pubblici con percorsi artistici innovativi, a cielo aperto, valorizzare gli spazi urbani e contrastare le forme di vandalismo su beni pubblici o privati della città, promuovere la partecipazione della cittadinanza nella cura dei Beni Comuni. Nel regolamento vengono definiti gli spazi da destinarsi alla street art, sono previsti gli “spazi d’arte” e gli “spazi liberi”. Gli altri articoli riguardano gli spazi di proprietà di soggetti diversi dal Comune, la realizzazione delle opere e le limitazioni, la valutazione dei progetti, la responsabilità, la vigilanza e le sanzioni.
Dopo l’illustrazione da parte dell’assessore Luca Zanacchi, il nuovo Regolamento comunale per le attività di street art (si veda allegato) è stato approvato con voto unanime.