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”Chi è la donna e chi è la Chiesa”, piccoli uomini discutono e sentenziano

25 Ottobre 2024

“Serve ritrovare il punto di partenza: chi è la donna e chi è la Chiesa” così il Papa il 28 settembre scorso. Il problema è  che il Papa, cui spetta (e lo faccia presto) di chiarire chi sia la Chiesa, si perde a chiarirci chi sia la donna, a  stabilire “ciò che è femminile e che non può essere sancito da consenso e ideologie”. Ma è facile la smentita perché le ideologie (Chiesa inclusa) non solo hanno sancito cosa sia il femminile nel senso ribadito dal Papa  “donna è accoglienza feconda, cura, dedizione vitale”, ma su questa lettura del femminile hanno tarato assetti economici, basi del diritto, gestione del potere, ossia i destini del mondo a partire dai destini delle donne  declassate a corpi senza volontà al meglio promosse ad angeli del focolare, confino domestico coi crismi della legittimazione.

A un Papa si chiede capacità di lettura della storia e dell’oggi e che sia voce di speranza e argine a ingiustizie e apartheid. Delude trovarlo piccolo uomo succubo di un chiuso orizzonte maschilista, risoluto a dettare (non gli compete) quale debba essere il destino terreno dell’umanità femminile. Attenda a ciò  che gli spetta, parli all’umanità del suo destino di eternità che è la ragion d’essere del Cristianesimo perchè  Cristo non è venuto per dire alle donne cosa fare delle loro vite ma per dire a tutti che la morte non è l’ultimo atto. Osi guardare oltre l’orizzonte di cui è ostaggio, corregga le storture di una Chiesa al maschile viziata da  una tradizione di esclusione del femminile in nome di “complesse ragioni teologiche”, le sole 3 imbarazzate  parole sul tema del cardinale Ravasi. Senza ipocrisie si dichiarino questi arcani e si faccia ammenda di un pregiudizio ascritto a Dio che, nel caso, sarebbe un piccolo dio.

Un’accolita di soli uomini senza una guida libera da pastoie terrene è solo una congrega di piccoli uomini. La Chiesa ‘ritrovi il punto di partenza’: non nasce  arbitra delle libere volontà soggettive ma per portare a noi, orfani di speranze e segnati da destini di morte, la Speranza, promessa di vita eterna.

Chi siano o vogliano essere ogni donna e ogni uomo lo decidano per sé in libertà  secondo inclinazioni e coscienza. 

 

 Rosella Vacchelli

10 risposte

  1. Al proposito, giova rilevare che ormai tutti sanno tutto, tutti sono diventati esperti conoscitori di vita, dottrine, storia, religione. Insomma, visto che tutti ormai pontificano, che ce ne facciamo di un povero Papa, perdipiù maschio? Il difetto, direbbero gli esperti di periferia, sta nel manico. Che forse non è quello della padella.

    1. Preciso che io parlo di quello che so e cui dedico tempo e impegno per conoscere e approfondire. E so anche che c’è chi preferisce affidarsi alla sempreverde categoria degli ‘esperti di periferia’ che non vanno più in là di qualche abusata battuta di retroguardia.

  2. A chi spetta non spetta discernere di che cosa. Mistero. Ho in mente tanti presunti esperti,in diversi ambiti. Meglio gli inesperti.

  3. Bella idea, dall’idraulico al dottore, dal meccanico al filosofo, dal contadino al custode di greggi. Meglio inesperti, vuoi mettere? Così va il mondo, nell’ era dei social media. Ragazzi, che studiate a fare? Meglio inesperti che laureati.

    1. Dimenticava fabbro al posto di farmacista. Il mio commento aveva altresì un significato provocatorio a dire anche attenti ai sedicenti esperti e quindi a non rinunciare mai alle proprie responsabilità a partire da quella di giudizio. E attenti a quando i cd esperti vengono presi come modello di perfezione e quindi deificati. Niente di più sbagliato perché nessuno è perfetto, ma qua ci sarebbe da fare un bel trattato sulla presunta arroganza degli esperti. Due esempi in uno degli ambiti ove scrivo. Un personaggio ritenuto tra i migliori micologi della provincia, un bel giorno io neofita gli presentai dei prataioli raccolti in zona da determinare e lui mi rispose che ah no non li determinava perché era un ambito molto complesso. Poi però glieli presentò un altro e glieli determinò. Ma come? Semplice. Aveva intuito che io imparavo alla svelta e quindi avrei potuto oscurare la sua fama di Re Sole. Un esperto da lasciar perdere allora capii per quel che mi riguarda. Ad un altro gli mandai una foto di un Amanita pantherina. Un fungo molto velenoso. Me la scambiò con una Melanoleuca, un fungo per alcune specie anche commestibile. Riprova che nessun esperto è perfetto e che alla fine dobbiamo riportare il tutto alla nostra ragionevolezza anche se in materia di funghi il riferimento fisso riguardo alla loro commestibilità deve essere il servizio micologico dell’ATS provinciale.

  4. Il fatto è che spetta a tutti discernere ciò con cui ci misuriamo in concreto ogni giorno perchè di questo è fatta la vita. E’ il bello non solo della democrazia, che dura finchè ci accolliamo l’onere di esercitarla, ma anche della responsabilità connessa all’essere adulti e parti attive di una collettività. E in una logica cristiana è inaccettabile l’obiezione di Caino “Sono forse io il custode di mio fratello?” perchè ognuno di noi è custode dei diritti degli altri e corresponsabile del bene comune. Non c’è mistero ma dovere.

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